(Minghui.org) Zhang Huiqiang, un residente di 58 anni della città di Fushun, nella provincia del Liaoning, è stato recentemente condannato a quattro anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di mente e corpo, perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Huiqiang, che un tempo lavorava come ingegnere presso la Fabbrica chimica di etilene di Fushun, è stato arrestato il 21 ottobre dello scorso anno e processato il 6 marzo di quest'anno. Non è chiaro quando esattamente sia stato condannato. Ora sta facendo appello presso il Tribunale intermedio della città di Shenyang. Prima della sua ultima condanna al carcere, ha scontato una pena di cinque anni, sempre per aver praticato il Falun Gong.
Processo
Il Tribunale distrettuale di Dadong ha processato il signor Zhang nel centro di detenzione distrettuale il 6 marzo. Il procuratore Yang Yuqiu ha affermato che ha infranto la legge "distribuendo calendari con messaggi del Falun Gong in un negozio di riparazione di telefoni cellulari e in una caffetteria, nonché spendendo banconote con messaggi del Falun Gong stampati sopra".
Il praticante ha sostenuto che, poiché nessuna legge in Cina considera il Falun Gong un crimine, non ha violato alcuna legge. Il giudice presidente Zhu Lina lo ha interrotto ripetutamente.
Il procuratore Yang ha affermato che un uomo di nome Su Bin ha "assistito" all'incursione della polizia in casa di Zhang. Il suo avvocato ha risposto che ha guardato il video integrale della telecamera della polizia e non ha visto nessuno di nome Su Bin. Per legge, le incursioni della polizia devono essere assistite da una terza parte indipendente. In caso contrario, gli oggetti confiscati non possono essere utilizzati come prova per accusare il sospettato.
Tuttavia, il giudice Zhu ha insistito sul fatto che nel video della polizia c'era un certo Su Bin e che aveva visto una sua foto tra le prove fornite dalla polizia.
La figlia del praticante, che ha svolto il ruolo di suo difensore non avvocato, ha testimoniato contro la polizia per aver estorto confessioni alla madre.
Il giorno dell'arresto di Zhang, il 21 ottobre dello scorso anno, la moglie ha notato che la polizia aveva strappato ogni pagina di un calendario con informazioni sul Falun Gong e sosteneva che ogni singola pagina costituiva una "prova". Quando la donna li ha accusati di aver fabbricato prove contro il marito, hanno minacciato di arrestarla. Hanno requisito anche diverse chiavette USB vuote e strappato una vecchia decorazione con la parola "Fu" ("buona fortuna" in cinese) scritta sopra.
La polizia non ha permesso alla moglie del signor Zhang di verificare gli oggetti confiscati, né le ha rilasciato un elenco degli oggetti come richiesto dalla legge. L'hanno portata alla Stazione di polizia di Dongzhou, dove l'agente Yu Bing ha chiesto dove lei e suo marito avessero preso il calendario. Lei ha detto che non lo sapeva perché non lo aveva portato a casa. Yu ha risposto: "Se non eri tu, allora era tuo marito". Prima che si rendesse conto che stavano cercando di farle incriminare suo marito, Yu e un altro agente le hanno ordinato di firmare il verbale dell'interrogatorio, non le hanno permesso di leggerlo. Lei ha esitato, finché non hanno minacciato di prendere di mira sua figlia. Sotto pressione, ha firmato.
La figlia di Zhang ha sostenuto che le “testimonianze fornite” da sua madre contro il padre erano quindi inammissibili, soprattutto considerando che sua madre aveva scritto al procuratore Yang e al giudice Zhu due giorni prima del processo per annullare quanto era stata costretta a dire durante l'interrogatorio.
La figlia del signor Zhang ha anche sottolineato che il negozio di riparazione di telefoni cellulari non ha identificato suo padre dai video di sorveglianza del negozio fino al 9 dicembre dello scorso anno, eppure la polizia aveva già scritto il suo nome nella ricevuta del loro caso, datata 7 dicembre, consegnata al negozio come la persona che ha distribuito i calendari. Sebbene abbia chiesto l'assoluzione del padre, questi è stato condannato a quattro anni e mezzo.
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