(Minghui.org)
Nome: Chen ZhilianNome cinese: 陈志连Genere: FemminaEtà: 79 anniCittà: LeshanProvincia: SichuanOccupazione: SconosciutaData di morte: 2 marzo 2025Data dell'arresto più recente: 8 giugno 2018Luogo di detenzione più recente: Carcere femminile della provincia del Sichuan
Chen Zhilian, residente nella città di Leshan nella provincia del Sichuan, ha riportato una frattura cranica e lesioni multiple alla testa, dopo essere stata brutalmente torturata durante i suoi tre anni e mezzo di carcere perché pratica il Falun Gong. La praticante, dopo essere stata rilasciata alla fine del 2021, ha cercato di riprendersi, ma le continue molestie da parte della polizia e i danni subiti in carcere l’anno portata lentamente alla morte avvenuta il 2 marzo di quest’anno all'età di 79 anni.
La signora Chen, una donna di campagna, ha iniziato a praticare il Falun Gong nel febbraio 1998; a quel tempo aveva diversi problemi di salute e un matrimonio infelice. La pratica ha permesso un rapido miglioramento della sua salute e le ha restituito speranza nella vita. Un anno dopo l’inizio della persecuzione ad opera del regime comunista, Chen, per protestare, fece gli esercizi del Falun Gong in una piazza pubblica e si recò due volte a Pechino per lanciare un appello in favore della pratica. La praticante è stata arrestata e detenuta per periodi che variavano da uno a sei mesi. Nel 2001 i funzionari del governo locale la picchiarono e la condussero in sfilata lungo le strade per umiliarla. Le autorità le confiscarono anche 7.800 yuan (circa 940 euro) in contanti.
Chen, incapace di sopportare ulteriormente le molestie, si trasferì nella contea di Renshou, nella stessa provincia, a circa 128 chilometri di distanza. Fu nuovamente arrestata nel marzo 2003 per aver parlato del Falun Gong con la gente. Nel Centro di detenzione della contea di Renshou venne gravemente torturata. In seguito il tribunale locale la condannò a sei anni di carcere. Mentre scontava la pena nel Carcere femminile della provincia del Sichuan, nella capitale Chengdu, non le fu permesso di lavarsi o di acquistare beni di prima necessità, in particolare la carta igienica. Una volta le guardie la spogliarono fino alla biancheria intima, perché si rifiutava di indossare l'uniforme delle detenute.
La signora Chen venne arrestata un'altra volta nel maggio 2010 mentre lavorava nei campi.
Il suo successivo arresto avvenne il 10 novembre 2015, per aver sporto denuncia contro Jiang Zemin, l'ex capo del regime comunista che ordinò la persecuzione. La praticante venne condotta nel Centro di detenzione di Shizhushan la sera stessa. Le guardie le prelevarono il sangue senza fornire una spiegazione. Una detenuta la schiaffeggiò due volte perché non si era presentata all'appello. Chen venne rilasciata 37 giorni dopo.
L'8 giugno 2018 la signora Chen si è recata nella città di Jiuli, nella vicina città di Emeishan, per una fiera comunitaria. Gli agenti della Stazione di polizia della città di Jiuli l'hanno arrestata dopo averle trovato addosso due copie del materiale del Falun Gong. È stata processata dal Tribunale della città di Emeishan il 22 gennaio 2019 e condannata a tre anni e mezzo e una multa di 10.000 yuan (circa 1.210 euro). All'inizio del 2020 è stata trasferita nel Carcere femminile della provincia del Sichuan.
Chen ha riportato una frattura cranica e lesioni multiple alla testa, oltre a una grave emorragia intracranica, dopo essere stata picchiata dalle guardie carcerarie; in condizioni critiche è stata portata in ospedale per la rianimazione. Dopo il rilascio, alla fine del 2021, aveva enormi difficoltà a muoversi e i suoi familiari hanno dovuto prendersi cura di lei. Soffriva anche di allucinazioni ed era spesso in stato confusionale. I familiari sospettavano che le fossero state somministrate delle sostanze tossiche durante la sua detenzione.
Ciononostante, gli agenti della Stazione di polizia di Linjiang hanno continuato a molestarla, chiedendole se praticasse ancora il Falun Gong.
È mancata il 2 marzo 2025.
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Categoria: Decessi