(Minghui.org) La signora Luo Qiongying della città di Chengdu, nella provincia del Sichuan, ha scontato una pena detentiva di due anni e mezzo, dal 15 giugno 2014 al 14 dicembre 2016, per la pratica del Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

La signora Luo, insegnante presso la Scuola provinciale femminile del Sichuan, è stata licenziata il 27 novembre 2015. Dopo essere stata rilasciata dalla prigione, ha dovuto affrontare continue molestie da parte della polizia locale e della comunità; l'episodio più recente risale al 25 settembre 2023.

Luo ha iniziato a praticare il Falun Gong intorno al 1998 e si è presto ripresa da varie malattie come problemi epatici, renali, gastriti, faringiti, stitichezza, emorroidi, anemia, palpitazioni, insonnia, noduli al seno e depressione. Nel 1999, dopo l'inizio della persecuzione, è rimasta salda nella sua fede ed è stata arrestata nel 2014, con una pena detentiva di due anni e mezzo.

Arresto

Alle 16:00 del 14 giugno 2014 Luo stava passando davanti al numero civico 66 di Via Shiren nord, nel distretto di Qingyang, quando una guardia giurata, Deng Zhiyong, l'ha improvvisamente aggredita e le ha dato un pugno negli occhi, urlando: "C'è una ricompensa per chi cattura i praticanti del Falun Gong!". I suoi occhi si sono gonfiati e in seguito è stata visitata all'Ospedale distrettuale di Chengdu ovest, anche se non è chiaro quando ciò sia accaduto.

Gli agenti della Stazione di polizia di Funan hanno perquisito la praticante senza esibire i propri documenti d'identità; le hanno confiscato oltre 2.000 yuan (circa 250 euro) in contanti e due cellulari che aveva con sé. Questi oggetti di valore non le sono mai stati restituiti.

La signora Luo è stata quindi portata alla stazione di polizia per essere interrogata, ma si è rifiutata di rispondere a qualsiasi domanda. La polizia ha trovato il suo indirizzo di casa tramite il libretto di circolazione della bicicletta elettrica. Quella notte gli agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione senza mandato di perquisizione e hanno sequestrato tutto ciò che riguardava il Falun Gong.

Poiché la sua residenza era registrata nella zona di Caotang, gli agenti della Stazione di polizia di Caotang l'hanno prelevata dalla Stazione di polizia di Funan quella notte. Si è nuovamente rifiutata di rispondere alle loro domande e ha esortato la polizia a smettere di perseguitare i praticanti del Falun Gong.

Mentre si dirigeva al bagno dopo l'interrogatorio, la signora Luo ha visto alcuni agenti che contavano gli oggetti confiscati nella sua abitazione, quando né lei né la sua famiglia erano presenti.

Incriminazione e condanna

Il 27 giugno 2014 la Procura del Distretto di Qingyang ha emesso un mandato di arresto formale per Luo. Il Dipartimento di polizia del distretto di Qingyang ha preso in carico il suo caso lo stesso giorno, interrogandola più volte.

I procuratori Wang Wei e Zhang Zhenhua hanno incriminato la signora Luo il 2 marzo 2015, che è stata processata presso il Tribunale distrettuale di Qingyang il 18 marzo. Il giudice presidente era Zhao Yong, assistito dai giudici He Buyi e Xue Yi, e dal cancelliere Yang Yifan.

Luo è stata condannata a due anni e mezzo il 30 aprile 2015. Il suo appello è stato respinto dal Tribunale intermedio della città di Chengdu il 13 agosto. Il presidente del Tribunale, Li Zongmin, i giudici Shao Long e He Rong, nonché il cancelliere Wei Shuai, hanno firmato la sentenza di appello.

Abusi in un centro di detenzione

La mattina del 15 giugno 2014 la signora Luo, mentre il suo appello era ancora in sospeso, venne condotta nel Centro di detenzione del distretto di Pidu da tre agenti di polizia (Li, Luo e un altro il cui nome non è noto) della Stazione di polizia di Caotang.

La signora Luo venne assegnata alla cella 0907. Non appena entrata, quattro detenute l'aggredirono, le aprirono la bocca e le rimossero la dentiera (il luogo in cui si trova la dentiera è ancora sconosciuto).

Le guardie la interrogarono numerose volte. Una volta, la guardia Chen la insultò verbalmente, usando un linguaggio estremamente volgare.

Secondo le regole del centro di detenzione, tutte le detenute venivano sottoposte a perquisizione corporale dopo ogni interrogatorio o incontro con gli avvocati. Le guardie controllavano ogni centimetro del loro corpo. Anche la signora Luo è stata sottoposta a perquisizione corporale numerose volte.

La frase che i detenuti sentivano più spesso era "sbrigatevi". Se i praticanti venivano considerati lenti nell'eseguire le azioni o gli ordini, venivano puniti con l’assegnazione di turni notturni. Dovevano affrettarsi anche durante i pasti e spesso ingoiavano il cibo prima di averlo masticato completamente. Venivano anche fermati prima di aver finito di mangiare.

A volte la cella della signora Luo ospitava più di 50 detenute, rendendo estremamente difficile usare il bagno e lavarsi. Alcune persone dovevano dormire sul pavimento, che veniva risciacquato con acqua dopo ogni pasto ed era sempre umido.

Luo non riusciva ad addormentarsi in quelle condizioni. La mattina presto del 30 novembre 2014, si sedette e fece la meditazione del Falun Gong perché non riusciva a dormire. La guardia Zhang costrinse lei e tutte le sue compagne di cella a sedere immobili su una grande tavola per sette giorni, per istigare le detenute a odiarla. La praticante il giorno dopo iniziò uno sciopero della fame per protesta. Le guardie ordinarono a due detenute di sorvegliarla 24 ore su 24.

Il 22 dicembre 2014 le guardie portarono la signora Luo fuori dalla sua cella per prelevarle il sangue. Sospettava che stessero cercando di capire se fosse una buona candidata per il prelievo forzato di organi e si rifiutò di obbedire. Una guardia minacciò di picchiarla, mentre un'altra cercava di tenerla ferma; arrivarono altre tre detenute, ma lei continuò ad opporre resistenza. Alla fine sette detenute insieme al medico riuscirono a prelevarle il sangue.

Oltre alle torture, la signora Luo era anche costretta a pulire la sua cella ogni giorno. A volte le detenute usavano la carta igienica bianca per pulire ripetutamente tutte le superfici e vedere se c'era ancora dello sporco. Se c'era, la punivano facendole fare i turni di notte.

I continui abusi e la malnutrizione hanno rovinato la salute della signora Luo; un giorno, mentre strofinava gli asciugamani usati per pulire il pavimento e li strizzava, i capillari delle mani si sono rotti e hanno iniziato a sanguinare. Questo è successo diverse volte. In seguito le è stata diagnosticata una grave ipertensione.

Reclusa nel Carcere femminile della città di Chengdu

L'11 novembre 2015 la signora Luo è stata trasferita nel Carcere femminile della città di Chengdu. In quel periodo era stato nominato il direttore Mao Xin e, sotto la sua direzione, la persecuzione delle praticanti del Falun Gong incarcerate si è intensificata.

Il carcere aveva sei divisioni, di cui la prima era destinata alle nuove detenute. Le praticanti del Falun Gong, tuttavia, non venivano assegnate alla prima divisione al momento dell'ingresso. Venivano invece assegnate direttamente ad altre divisioni. Le divisioni due e sei erano quelle a gestione rigorosa, dove venivano inviate le praticanti più determinate.

La divisione sei aveva tre celle, rispettivamente al 4°, 5° e 6° piano, note come celle di stretta sorveglianza, utilizzate specificamente per perseguitare le praticanti più determinate. Queste celle, la 412, la 512 e la 612, erano soprannominate "prigioni nelle prigioni". C'era un cordone di sicurezza all'esterno delle celle e le altre detenute di solito non potevano vedere cosa succedeva. Le celle ordinarie ospitavano 12 persone ciascuna, ma le tre celle speciali ne ospitavano solo cinque o sei (solo una era una praticante del Falun Gong e le altre erano le sorveglianti). Con l'intensificarsi della persecuzione, le tre celle spesso ospitavano solo tre persone (una praticante e due sorveglianti).

La signora Luo, durante i 13 mesi di reclusione nel carcere, è stata costretta a rimanere in tutte e tre le celle.

Bocca piena di calzini subito dopo l’incarcerazione

La signora Luo, al momento del suo ingresso in prigione, è stata assegnata direttamente alla divisione sei. Luo ha esortato la guardia Zhao Hongmei a smettere di perseguitare le praticanti del Falun Gong, ed è stata aggredita verbalmente.

Zhao, insieme alle detenute Pu Xiuqiong e Ou Pinglan, ha poi portato la signora Luo alla mensa per perquisire gli oggetti che aveva portato con sé in prigione. Dopo che Luo ha nuovamente esortato le donne a smettere di perseguitare le praticanti del Falun Gong, Zhao ha ordinato alle due detenute di riempirle la bocca con i calzini. Ou l'ha spinta contro il muro, ha preso i calzini che Pu le aveva tolto dai piedi e glieli ha premuti con forza in bocca.

Dopo 20 minuti, quando le hanno tolto i calzini di bocca, la signora Luo ha visto delle macchie di sangue.

Luo ha deciso di non denunciare l'accaduto all'amministrazione penitenziaria dopo che Zhao si è scusata con lei. In seguito ha scoperto che le scuse di Zhao non erano sincere e che erano solo un modo per dimostrare la sua tattica del "bastone e della carota" nel tentativo di farle rinunciare al Falun Gong.

Abusi nella cella 512

Ou e Pu furono incaricate di sorvegliare la signora Luo 24 ore su 24. Non appena fu assegnata alla cella 512, il pomeriggio del suo ingresso in prigione, le due detenute le ordinarono di scrivere diverse dichiarazioni di rinuncia e denuncia del Falun Gong. Lei si rifiutò di obbedire e iniziarono a non lasciarla andare a letto prima di mezzanotte e la svegliavano alle 5:00 del mattino. Anche altre due detenute, Gan e Luo, furono incaricate di sorvegliare la praticante.

La terza mattina del suo ingresso in carcere, la signora Luo è stata portata all'ospedale del carcere. Pu, Ou e un'altra detenuta di cui non si conosce il nome, insieme a due medici, l'hanno bloccata e le hanno prelevato il sangue. In seguito, il medico le ha trafitto il braccio tre volte con una punta di metallo, provocandole una fuoriuscita di sangue e un dolore prolungato al braccio.

Luo non poteva lasciare la cella. Le detenute le portavano del cibo, ma era sempre poco. Aveva spesso fame. Durante i 13 mesi di reclusione, doveva stare in piedi o seduta su un piccolo sgabello per almeno 13-18 ore al giorno. Le sue gambe erano diventate estremamente gonfie. Non riusciva a camminare a passo costante. La sua pressione sistolica a un certo punto ha raggiunto i 199 mmHg (quando il range normale è di 120 o inferiore).

Abusi nella cella 612

Il 3 dicembre 2015 la guardia Zhang ha cambiato le sorveglianti di Luo, affidandola alle detenute Wan Yongyi e Liu Xin, e trasferendola nella cella 612.

Una mattina il porridge che le avevano dato non aveva un buon sapore e sospettava che fosse stato mescolato con droghe sconosciute. Quando lo disse a Wan lei si infuriò e la minacciò. Le detenute costrinsero la signora Luo a pulire la cella ogni giorno.

Abusi nella cella 412

Il 21 marzo 2016 Luo è stata trasferita nella cella 412 e le detenute Liu e Pu erano le sorveglianti.

Nell'aprile 2016 la prigione ha installato una TV e un lettore DVD nella cella 412, costringendo la signora Luo a guardare dei video ad alto volume che diffamavano il Falun Gong, quasi ogni giorno.

Per farla soffrire, le guardie spostarono il letto proprio sotto un ventilatore a soffitto. Per diversi mesi di fila, tennero il ventilatore acceso al massimo tutta la notte.

All'inizio di luglio 2016 la detenuta Yuan Ling sostituì Pu per sorvegliare la signora Luo insieme a Liu. Un giorno il vice capo della sesta divisione, Tian Li, venne a dire che la prigione aveva incaricato due persone con i massimi titoli di studio di "lavorare su" di lei. Sia Yuan che Liu avevano una laurea magistrale ed erano funzionari governativi prima di essere condannate per corruzione. Tentarono di far rinunciare la signora Luo al Falun Gong, ma non ci riuscirono. Per ritorsione, la prigione le negò le visite dei familiari e le impedì altre forme di comunicazione.

Il 28 settembre le guardie spostarono i monitor sulle detenute Yuan e Wan. Lei rimase salda nella sua fede. Nell'inverno del 2016 la costrinsero a gettare via i suoi vestiti e non le permisero di usare le coperte, nemmeno quando il clima si fece più freddo.

Nel pomeriggio del 14 novembre, il carcere ordinò a tutte le detenute della divisione sei di fornire campioni di sangue e saliva. La signora Luo si rifiutò di obbedire, sospettando che lo scopo fosse il prelievo forzato di organi. Riferì le sue preoccupazioni al capo della divisione buoncostume, Tan Xuemei e le guardie non la costrinsero a fornire campioni di sangue e saliva. Tre giorni dopo, tuttavia, quattro detenute e una guardia si presentarono per prelevarle le impronte digitali e i campioni di sangue.

Prima del suo rilascio dalla prigione, la guardia Zhao ordinò alla signora Luo di firmare alcuni moduli. Lei si rifiutò e Zhao la rimproverò con un linguaggio estremamente volgare.

Molestie continue dopo il rilascio dalla prigione

Il 14 dicembre 2016, quando la signora Luo fu rilasciata, pesava circa 40 chilogrammi. La Stazione di polizia di Caotang, il comitato di strada e la comunità di Songxianqiao la molestarono ripetutamente. L'episodio più grave si verificò il 25 settembre 2023.

Quel giorno, alle 16:00, la signora Luo stava camminando lungo Via Xieyang quando due uomini la urtarono di proposito. Uno di loro l'accusò poi di aver rotto il telefono a causa dell’urto e la denunciò alla Stazione di polizia di Caotang.

Luo aveva la sensazione che i due uomini e la polizia stessero cercando di incastrarla. Si rifiutò di andare con loro e diverse donne della comunità locale si unirono. La polizia se ne andò e le donne con l'inganno convinsero la signora Luo a recarsi in una sala da tè lì vicino.

Una delle donne ha dichiarato che il Comitato locale per gli Affari politici e legali le aveva autorizzate a parlare con lei. La signora Luo ha chiesto i loro nomi e loro hanno risposto che erano Li, Zhang, Feng e Luo (nessuna parentela), aggiungendo di non avere con sé i documenti d'identità. Quando la signora Luo ha chiesto di conoscere la base giuridica del "colloquio" le donne sono rimaste in silenzio e si sono rifiutate di fornire i propri dati personali.

La signora Luo ha affermato che praticare il Falun Gong in Cina non è illegale e ha esortato i funzionari a smettere di perseguitarla. All'improvviso, si è presentata una poliziotta che le ha urlato contro. La signora Luo ha notato che il numero di distintivo della poliziotta era 007171.

L'agente se n’é andata. Zhang ha tirato fuori un modulo da dare a Feng, che ha ordinato alla signora Luo di firmare. Lei si è rifiutata e loro hanno insistito perché firmasse. Dopo una lunga discussione, Zhang si è infuriata. Ha sbattuto la mano sul tavolo e ha urlato contro la signora Luo.

Mentre la signora Luo non prestava attenzione, Zhang le ha afferrato la mano destra e le ha premuto dell'inchiostro rosso su di essa per raccogliere le sue impronte digitali.

La donna di cognome Luo ha utilizzato lo stesso trucco per raccogliere le impronte digitali della signora Luo su un altro modulo.

In seguito la praticante ha scoperto che il nome completo di Zhang era Zhang Xuemei.

Le donne non hanno permesso alla signora Luo di uscire dalla sala da tè prima delle 20:30. Mentre usciva, ha visto un'auto della polizia allontanarsi, il che ha confermato i suoi sospetti: i due uomini che l'avevano urtata sul marciapiede, le donne e la polizia si stavano coordinando per pedinarla.