(Minghui.org) Il 20 marzo scorso sei residenti della città di Suzhou, nella provincia dello Jiangsu, sono stati condannati al carcere perchè praticano il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Le pene detentive sono le seguenti: la signora Yuan Huifen è stata condannata a sette anni e al pagamento di una multa di 7.000 yuan (circa 870 euro), il signor Zhao Haibo a cinque anni e al pagamento di una multa di 5.000 yuan (circa 620 euro), le signore Wu Xiaoming, Chang Zheng e Cui Ping a quattro anni e mezzo e al pagamento di una multa di 4.000 yuan (circa 500 euro) e la signora Wen Jian a quattro anni e al pagamento di una multa di 4.000 yuan.
Tutti e sei sono stati arrestati insieme ad altri sette praticanti locali durante un rastrellamento della polizia il 10 maggio 2021. Il signor Zhao (69 anni, nato nell'ottobre 1955), la signora Yuan (69 anni, nata nell'ottobre 1955), la signora Chang (52 anni, nata nel luglio 1972) e la signora Wen (49 anni, nata nel dicembre 1975) sono stati posti in stato di fermo dal Dipartimento di Polizia della città di Changshu il 9 novembre 2021 e il loro arresto è stato approvato dalla Procura della città di Zhangjiagang il 16 novembre 2021.
Lo stesso giorno (16 novembre 2021) i restanti praticanti sono stati rilasciati su cauzione: la signora Wu (51 anni, nata nel febbraio 1974), la signora Cui (61 anni, nata nel dicembre 1963), la signora Dong Wanyu (73 anni, nata nel gennaio 1952), il signor Ji Yong (49 anni, nato nel dicembre 1975) e sua moglie la signora Pan Ning (51 anni, nata nel gennaio 1974), la signora Li Shoujie (52 anni, nata nell'ottobre 1972), la signora Zhu Ying (71 anni, nata nel maggio 1954), la signora Han Guixiang (60 anni, nata nel settembre 1964) e la signora Zhang Yumei (66 anni, nata nel giugno 1958). Le condizioni di libertà su cauzione per gli ultimi sette praticanti sono state rinnovate il 17 gennaio 2022.
Il Dipartimento di Polizia di Changshu ha presentato il caso congiunto dei 13 praticanti alla Procura di Zhangjiagang il 14 gennaio 2022. Il procuratore Guo Juncheng li ha incriminati il 18 maggio 2022.
Tra il 31 gennaio e l'8 febbraio dello scorso anno, il procuratore Guo ha intensificato le accuse contro tutti i praticanti e accusato il signor Zhao di essere un “capobanda”, coadiuvato dalle signore Yuan, Wu, Chang e Cui.
Il Tribunale di Zhangjiagang ha quindi diviso in due il caso congiunto, inserendo i sei praticanti ora condannati in un caso e gli altri sette in un altro. Si dice che anche gli altri sette praticanti siano stati processati e condannati, ma i dettagli devono ancora essere approfonditi.
Due udienze in tribunale prima delle condanne ingiuste
Il signor Zhao e le signore Yuan, Chang, Wen, Wu e Cui sono comparsi in tribunale due volte, prima della sentenza: il 31 gennaio e il 22 maggio dello scorso anno.
Alle udienze erano presenti tre avvocati assunti dai praticanti, che hanno dichiarato la non colpevolezza dei loro clienti, e diversi avvocati d'ufficio.
Il procuratore Guo ha affermato che era illegale per i praticanti leggere insieme gli insegnamenti del Falun Gong, produrre e distribuire materiale informativo sul Falun Gong, registrarsi nelle caselle di posta di Minghui, assumere avvocati per difendere altri praticanti precedentemente arrestati e prelevare i libri del Falun Gong dalle case dei praticanti deceduti le cui famiglie avevano deciso di regalarli.
I praticanti e i loro avvocati hanno sostenuto che in Cina non esiste alcuna legge che criminalizzi il Falun Gong e che tutte le azioni sopra elencate da loro compiute, a partire dal 2016, rientravano nei loro diritti costituzionali.
I tre avvocati assunti dai praticanti hanno sottolineato che il ricorso alla Divisione di sicurezza interna di Suzhou per verificare e autenticare le prove dell'accusa costituiva una violazione delle procedure legali, poiché solo una terza parte indipendente può verificare le prove dell'accusa ed emettere pareri formali. Pertanto, tutte le prove dell'accusa avrebbero dovute essere considerate inammissibili.
Il signor Zhao e le signore Wu e Cui hanno testimoniato contro la polizia per averli torturati durante gli interrogatori e costretti a rilasciare false “confessioni”. Pertanto, anche i verbali degli interrogatori avrebbero dovuto essere eliminati dal processo. Hanno aggiunto che il luogo in cui sono stati detenuti non era un centro di detenzione legalmente riconosciuto.
Durante tutto il processo, sia il giudice presidente Lin Shuang, sia il pubblico ministero Guo non hanno specificato quale legge i praticanti avessero violato durante le attività elencate in precedenza. Lin ha proceduto alla loro condanna il 20 marzo scorso. Il verdetto è stato firmato anche dai giudici Ren Qingmin e Ji Huihui, il cancelliere Lu Xiaoyan e il pubblico ministero Guo.
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