(Minghui.org) La signora Chen Xiangn, di 80 anni, della città di Nanchang nella provincia dello Jiangxi, è stata trattenuta per sei ore e mezza perché pratica il Falun Gong. Dopo il suo rilascio, lei e i suoi familiari, sono stati ripetutamente molestati dalla polizia.

La signora Chen è stata arrestata alle ore 12:30 del 12 maggio di quest’anno mentre stava uscendo dal suo condominio. I tre agenti della Stazione di polizia di Pengjiaqiao, tra cui Sun Tongan, le hanno sequestrato i libri del Falun Gong che aveva nella borsa, dichiarando che un uomo l'aveva denunciata il 6 aprile per avergli consegnato una chiavetta USB contenente informazioni sul Falun Gong.

La polizia ha ordinato alla praticante di andare con loro, ma lei si è rifiutata affermando di non aver infranto alcuna legge praticando il Falun Gong. Le hanno afferrato le braccia con tanta forza che è caduta a terra e i lividi sulle sue braccia non sono ancora guariti.

Xiangn, durante l’interrogatorio in stazione, ha continuato a esortare la polizia a smettere di perseguitare i praticanti del Falun Gong. Verso le 19:00, hanno chiamato la figlia perché la andasse a prendere. L'hanno minacciata di infliggerle una punizione più severa se fosse stata sorpresa a distribuire di nuovo del materiale del Falun Gong.

Nel pomeriggio del 23 maggio un agente della Stazione di polizia di Yuzhang ha chiamato la figlia della signora Chen e le ha chiesto dove fosse sua madre; voleva incontrarla di persona per discutere di come trasformare la madre. La donna ha detto che era impossibile impedire a sua madre di praticare il Falun Gong.

Il 30 maggio l'agente Deng della Stazione di polizia di Yuzhang (numero di telefono: +86-18797811961) ha molestato telefonicamente la figlia della signora Chen; voleva sapere dove si trovasse la madre e chi avesse rivelato il suo arresto ai media stranieri. La figlia ha risposto che avrebbe dovuto indagare lui stesso sulla questione.

Il 3 giugno Deng ha chiamato nuovamente la figlia della signora Chen. Il marito della signora Chen, che vive con la figlia, ha risposto al telefono e quando ha capito chi era ha riattaccato immediatamente. Deng e un altro agente sono arrivati verso le ore 10.00 del mattino di quel giorno per fotografare la praticante; l’hanno avvertita che c'erano telecamere di sorveglianza ovunque e che, se avesse osato distribuire di nuovo del materiale del Falun Gong, avrebbe messo a repentaglio la promozione del nipote. Prima di andarsene, Deng ha chiamato persino un funzionario della gestione urbana per cercare di rimuovere la porta blindata. Poiché la porta era condivisa dalla figlia della signora Chen con un vicino, quest’ultimo si è rifiutato di farla rimuovere.

Questi ultimi episodi di persecuzione ai danni della signora Chen sono stati preceduti da un arresto perché praticante del Falun Gong.

Nel dicembre 1999 Chen si recò a Pechino per fare appello a favore del Falun Gong e fu arrestata. Dopo essere stata scortata a Nanchang, fu trattenuta nella cella 18 del Centro di detenzione di Erqibeilu. Il 30 dicembre 1999 lei e altri sette praticanti eseguirono gli esercizi del Falun Gong e le guardie li ammanettarono insieme. Dovevano muoversi insieme se uno di loro doveva usare il bagno. Non potevano sdraiarsi per dormire e, di notte, dovevano appoggiarsi l'uno all'altro.

Il 2 gennaio 2000 gli otto praticanti eseguirono gli esercizi del Falun Gong e furono presi a pugni e calci. Dopo i pestaggi, le guardie li ammanettarono a coppie. La signora Chen e un altro praticante avevano mani e piedi ammanettati. Non riuscivano a raddrizzare la schiena e dovevano fare affidamento su altri per andare in bagno. Le manette non furono rimosse fino al loro rilascio, avvenuto 15 giorni dopo.