(Minghui.org) La signora Dou Lina, 66 anni, della città di Siping, nella provincia dello Jilin, è sotto processo perché pratica il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Lina è stata arrestata il 22 aprile scorso, subito dopo aver lasciato l'abitazione di un'altra praticante del Falun Gong. La polizia l'ha condotta a casa sua e le ha confiscato il pc portatile e il materiale informativo sul Falun Gong.

La polizia ha comunicato alla signora Dou che sarebbe stata trattenuta per 15 giorni. Quando i suoi familiari, il 7 maggio, si sono recati al Carcere di Siping per prelevarla, sono rimasti scioccati nell'apprendere che era stata trasferita al Centro di detenzione della città, e che la polizia aveva inoltrato il suo caso alla Procura distrettuale di Tiedong.

Non è la prima volta che la praticante viene presa di mira per la sua fede nel Falun Gong. Poco dopo l'inizio della persecuzione nel 1999, si è recata a Pechino per appellarsi al diritto di praticare la sua fede ed è stata condannata a un anno di lavori forzati.

Lina è stata nuovamente arrestata a metà luglio 2007 insieme al marito, il signor Zhang Kejiang. Il 12 maggio 2008, il Tribunale distrettuale di Tiexi li ha condannati rispettivamente a tre e otto anni di carcere. La signora Dou ha scontato la pena presso il Carcere femminile della provincia dello Jilin, nella capitale Changchun. Il signor Zhang è stato condotto al Carcere della città di Jilin.

Non appena arrivata in prigione, diverse detenute l'hanno trascinata in una cella al primo piano. Wang Lixin, una delle detenute incaricate di sorvegliarla, le ha chiesto se praticasse ancora il Falun Gong. La donna non ha risposto direttamente, ma ha detto a Wang che il Falun Gong è praticato in tutto il mondo e che numerose persone ne hanno tratto grandi benefici. La detenuta ha poi riferito la risposta alle guardie carcerarie.

Le detenute hanno poi costretto la signora Dou a stare seduta immobile su un piccolo sgabello dalle 5:00 del mattino fino all'1:00 o alle 2:00 del mattino successivo. A un certo punto, quando si è mossa leggermente, Wang l'ha spinta giù con violenza e ha rotto lo sgabello, poi ne ha afferrato un altro e l'ha costretta nuovamente a rimettersi a sedere.

Lina è stata poi portata al secondo piano per subire il lavaggio del cervello, tuttavia, poiché ha ignorato tutta la propaganda diffamatoria che cercavano di imporle, la guardia l'ha rinchiusa in una cella e ha ordinato a cinque detenute di trasformarla. Le detenute l'hanno spinta su un letto, legata strettamente per gli arti ai quattro montanti e messa in tensione al punto che aveva il corpo sollevato in aria.

Illustrazione della tortura: Allungamento

Il dolore che provava era lancinante. Per soffocare le sue urla, hanno acceso il televisore e messo della musica a tutto volume. Non le hanno permesso di usare il bagno e di conseguenza ha urinato sul letto, a quel punto Wang ha imbevuto uno straccio di urina e gliel'ha infilato a forza in bocca, rompendole un dente anteriore; le ha anche dato dei forti pizzicotti sul viso, causandole numerose ferite. Le cicatrici sui polsi e sulle caviglie della praticante, causate dalla tortura dello stiramento, erano ancora visibili un anno dopo.

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