(Minghui.org) Il 1° maggio di quest’anno, nove residenti della città di Kunming, nella provincia dello Yunnan, sono stati condannati illegalmente perché praticano il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La signora Liu Cuixian, 73 anni, è stata condannata a quattro anni e mezzo di reclusione e al pagamento di una multa di 15.000 yuan (circa 1.800 euro).

La signora Liu Xiaoping, 68 anni, è stata condannata a quattro anni di reclusione e al pagamento di una multa di 10.000 yuan (circa 1.200 euro).

La signora Zheng Cuilan, 78 anni, la signora Ma Ling, 68 anni, la signora Li Huanzhen, 69 anni, e la signora Yang Huifang, 57 anni, sono state condannate ciascuna a tre anni di carcere e al pagamento di una multa di 10.000 yuan.

La signora Zhu Yongzhen, 72 anni, è stata condannata a due anni di carcere e al pagamento di una multa di 7.000 yuan (circa 850 euro).

La signora Zhang Xiuzhen, 66 anni, è stata condannata a 17 mesi di carcere e al pagamento di una multa di 5.000 yuan (circa 600 euro).

Il signor Bi Sheng, 62 anni, è stato condannato a 15 mesi di carcere e al pagamento di una multa di 5.000 yuan.

I nove praticanti sono stati arrestati durante un rastrellamento della polizia avvenuto il 6 giugno dell’anno scorso. Gli agenti della stazione di polizia di Zongshuying che li hanno arrestati, hanno presentato un'accusa congiunta alla Procura del distretto di Xishan. Nonostante che il procuratore Zou Chengyun abbia rinviato due volte il caso alla polizia per insufficienza di prove, quest'ultima si è rifiutata di rilasciare i praticanti e ha ripresentato il caso per la terza volta il 10 gennaio di quest’anno.

L'8 febbraio, Zou ha incriminato i nove praticanti e trasmesso il caso al Tribunale distrettuale di Xishan.

Il 26 marzo, il giudice Yang Hui ha processato i praticanti alla presenza di solo sei familiari. Altri familiari hanno successivamente dichiarato di non aver ricevuto la notifica del processo o di non essere stati autorizzati a entrare in tribunale.

Yang ha nominato degli avvocati d'ufficio per rappresentare i praticanti, ma alcuni di loro si sono rifiutati di avvalersene, consapevoli che erano stati incaricati di dichiarare la loro colpevolezza.

Durante l'udienza, durata cinque ore, nessun testimone si è presentato in tribunale per sostenere il controinterrogatorio. Il procuratore Zou non ha presentato alcuna prova a sostegno dell'accusa contro i praticanti, ovvero quella di “organizzazione e utilizzo di un culto vietato per ostacolare l'esecuzione delle leggi”, un pretesto abituale utilizzato per incastrare e incarcerare i praticanti del Falun Gong.

I praticanti hanno testimoniato in propria difesa e chiesto di essere assolti, sottolineando che nessuna legge in Cina condanna il Falun Gong o lo etichetta come setta. Tuttavia, il giudice li ha condannati tutti il 1° maggio.

La maggior parte di questi praticanti è stata ripetutamente arrestata negli anni per aver mantenuto salda la propria fede. Alcuni sono stati incarcerati e sottoposti a varie forme di abuso, tra cui l'obbligo di sedersi su un piccolo sgabello per 16 ore al giorno, l'isolamento forzato, l'obbligo di svolgere lavori pesanti per più di 10 ore al giorno e il divieto di acquistare beni di prima necessità. Gli abusi prolungati hanno danneggiato la loro salute ed alcuni hanno sofferto di ipertensione, insufficienza cardiaca, insufficienza renale e altri problemi. Anche dopo il rilascio, i praticanti hanno dovuto affrontare frequenti vessazioni da parte delle autorità. Ad alcuni è stata persino sospesa la pensione. Le ultime condanne al carcere rappresentano l'ennesimo attacco al loro diritto costituzionale alla libertà di credo.

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