(Minghui.org) I praticanti della Falun Dafa in Argentina hanno organizzato attività per sensibilizzare l'opinione pubblica e chiedere la fine della persecuzione che il Partito Comunista Cinese (PCC) porta avanti da 26 anni in Cina.
Lo scorso 20 luglio, nella capitale argentina Buenos Aires, i praticanti hanno esposto striscioni, cartelli e manifesti e distribuito migliaia di volantini ai passanti. Il 18 e il 21 luglio hanno anche organizzato delle attività di fronte all'ambasciata cinese. Molte persone hanno espresso il loro sostegno agli sforzi per porre fine alla persecuzione.
Sensibilizzazione a Chinatown
Chinatown, una popolare attrazione turistica di Buenos Aires, è molto affollata nei fine settimana. Quest'anno, il 20 luglio ha coinciso con l'inizio delle vacanze scolastiche invernali in molte parti dell'Argentina e le strade nella Chinatown erano particolarmente affollate di visitatori provenienti da tutta l'Argentina e dall'America Latina, che si godevano i panorami e i profumi dell'Estremo Oriente.
I praticanti distribuiscono volantini e informano i passanti nella Chinatown sulla persecuzione
Ogni fine settimana, da 20 anni a questa parte, i praticanti della Falun Dafa si ritrovano allo stesso incrocio di Chinatown per fare gli esercizi e distribuire volantini informativi. Il 20 luglio di quest'anno, i praticanti provenienti da altre parti dell'Argentina si sono uniti agli amici di Buenos Aires per distribuire volantini e parlare con i passanti.
Molte persone che non avevano mai sentito parlare della Falun Dafa, nota anche come Falun Gong, né della persecuzione subita dai suoi praticanti in Cina, sono rimasti sconcertati quando hanno scoperto che ancora oggi, nel XXI secolo, è in atto una persecuzione religiosa brutale e sistematica.
Lila distribuisce volantini e parla con i passanti
Persone di tutte le età si sono fermate a leggere i cartelloni espositivi e hanno ascoltato con attenzione i praticanti che spiegavano loro cos'è la Falun Dafa e la persecuzione da parte del PCC. Durante l'evento sono stati distribuiti migliaia di volantini contenenti informazioni dettagliate e link a varie risorse. I visitatori sono rimasti particolarmente colpiti dal titolo di uno striscione: “Uccisi per aver creduto in Dio”.
Joaquín, giunto a Chinatown con la figlia di 9 anni per una visita, è rimasto colpito da questa notizia e ha spiegato alla figlia: “In Cina il governo proibisce alle persone di credere in Dio e uccide chi lo fa. In Argentina, invece, siamo liberi di credere”.
Solo due mesi prima, il governo nazionale aveva ufficialmente riconosciuto la Falun Dafa come religione in Argentina. Ciò è stato finalmente possibile dopo un decennio di sforzi volti a superare l'interferenza del PCC a tutti i livelli.
Joaquín ha detto a sua figlia: “In Argentina siamo liberi di credere in Dio”
Java Jeiman, tecnico dermaestetico, sostiene i diritti umani e la libertà di espressione
I giovani argentini scoprono la Falun Dafa e la persecuzione in Cina
Joselin, 17 anni, frequenta l'ultimo anno delle superiori e quel giorno era nella Chinatown con i suoi amici. Dopo aver ascoltato la presentazione dei praticanti, è rimasta sconvolta nel sapere che il PCC tortura le persone in Cina a causa della loro fede e che il Partito stabilisce cosa è giusto e cosa è sbagliato in Cina. “Non rispettano la vita umana e tutto ciò che fanno è per denaro e potere”, ha affermato.
Joselyn (a destra) e le sue amiche si sono fatte fotografare vicine allo striscione che informa la gente sulla persecuzione dei praticanti del Falun Dafa da parte del PCC. Lo striscione recita: “Uccisi per aver creduto in Dio”
Un gruppo di amici di Buenos Aires, di età compresa tra i 17 e i 20 anni, ha ascoltato attentamente il praticante Carlos mentre parlava loro della Falun Dafa e della persecuzione in Cina. Hanno detto di essere molto grati per le informazioni ricevute e si sono fatti fotografare con lui.
Un gruppo di amici in posa con il praticante Carlos dopo aver appreso informazioni sulla Falun Dafa e sulla persecuzione
Gabriela e i suoi due figli tengono un cartello con la scritta: “Fermate la persecuzione della Falun Dafa”
Visitatori provenienti da province lontane e dall'America Latina scoprono la Falun Dafa
Florencia proviene dalla provincia di Misiones, situata nel nord-est dell'Argentina, al confine con il Brasile e il Paraguay, è venuta a trovare i suoi familiari a Buenos Aires insieme a sua figlia e a un'amica. Ha chiesto maggiori informazioni sulla persecuzione, perché era la prima volta che ne sentiva parlare. Si chiedeva come qualcosa di così positivo per la società potesse essere perseguitato in Cina. Florencia è rimasta molto colpita dopo aver parlato con i praticanti. “Grazie per averci informato su ciò che sta accadendo in Cina”, ha detto.
Florencia di Misiones con sua figlia e un'amica
Un gruppo di cinque amici, provenienti dalle province di Salta e Tucumán, nel nord-ovest dell'Argentina, era in visita a Buenos Aires durante le vacanze invernali. Una delle loro tappe è stata Chinatown, dove hanno chiesto informazioni sulla Falun Dafa a un praticante. Hanno ascoltato con attenzione mentre il praticante spiegava loro le proprie convinzioni e la persecuzione da parte del PCC.
I cinque giovani hanno trovato delle somiglianze tra i praticanti e i primi cristiani che furono gettati in pasto ai leoni per aver perseverato nella loro fede. Hanno detto che avrebbero pregato per loro.
Cinque giovani sostengono la Falun Dafa
Betsi e Alex, provenienti da Cusco, in Perù, hanno ascoltato con attenzione la spiegazione di un praticante e sono rimasti sconvolti nell'apprendere della persecuzione del Falun Dafa in Cina. Era la prima volta che ne sentivano parlare e si sono mostrati interessati a saperne di più sulla causa intentata contro il defunto leader del PCC Jiang Zemin e l'ex capo della sicurezza Luo Gan per crimini contro l'umanità, attualmente in corso presso il sistema giudiziario federale argentino.
Gli striscioni e i volantini gialli riportavano diversi siti web e un codice QR che rimandava a un sito contenente ulteriori materiali informativi sulla repressione transnazionale del PCC nei confronti dei praticanti al di fuori della Cina, compresa l'Argentina.
Attività presso l'Ambasciata cinese
Da oltre 20 anni, i praticanti in Argentina organizzano eventi informativi davanti all'ambasciata cinese a Buenos Aires. Il complesso si trova all'angolo di un incrocio trafficato, vicino all'accesso all'autostrada, nella zona nord-ovest di Buenos Aires.
I praticanti protestano contro la persecuzione davanti all'ambasciata cinese
Per commemorare i 26 anni di proteste pacifiche, i praticanti hanno organizzato delle attività venerdì 18 e lunedì 21 luglio, durante l'orario di apertura dell'ambasciata cinese. Sul marciapiede antistante l'ambasciata, i praticanti hanno appeso degli striscioni con le scritte: ”La Falun Dafa è buona” e “Fermate il prelievo forzato di organi e il genocidio dei praticanti del Falun Dafa in Cina da parte del PCC”. Hanno anche distribuito dei volantini.
Gli automobilisti hanno manifestato il loro sostegno ai praticanti. Un tassista ha detto: “Che sfortuna. Non c'è da stupirsi che il comunismo persegua le persone per la loro fede. Vi vedo sempre qui, ma è ora che questa persecuzione finisca”.
Il piccolo Bautista, di 9 anni, guardava i manifesti mentre attraversava la strada con la madre. Voleva sapere cos'era la Falun Dafa. Ha ascoltato con grande attenzione mentre un praticante gli spiegava come i valori tradizionali aiutino le persone a migliorare la propria vita quotidiana, a distinguere il bene dal male e a gestire i conflitti con gentilezza.
Un gruppo di sei giovani ha letto lo striscione e ha ripetuto a gran voce: "La Falun Dafa è buona". Dopo che un praticante ha consegnato loro dei volantini, hanno chiesto di imparare alcune parole in cinese e, in particolare, come si dice “La Falun Dafa è buona”. Hanno quindi iniziato a gridare la frase vicino all'ingresso dell'ambasciata.
Copyright © 2025 Minghui.org. Tutti i diritti riservati.