(Minghui.org) Lo scorso 12 agosto quattro residenti della contea di Yilan, nella provincia dell'Heilongjiang, sono state arrestate per la loro fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Le signore Chen Jihuan, Huang e Duan (non si conoscono i nomi delle ultime due donne) erano a far visita alla loro amica Li Shuqin, quando degli agenti della Stazione di polizia di Dongcheng hanno fatto irruzione e le hanno arrestate tutte. Anche l'abitazione della signora Li è stata perquisita.
La signora Duan, ottantenne, è stata rilasciata in serata. Non appena è tornata a casa, la polizia ha fatto irruzione e ha perquisito l'abitazione.
La signora Chen, di 71 anni, è stata rilasciata il giorno successivo, ma la polizia l'ha seguita e arrestata nuovamente il 18 agosto. Lei e la signora Li sono attualmente in stato di fermo nel Centro di detenzione della città di Harbin.
La signora Huang è stata rilasciata dopo oltre 10 giorni.
La signora Chen ha perso i genitori all'età di 12 anni ed è stata cresciuta dal fratello maggiore, il signor Chen Jizhong. Soffriva di una grave patologia cardiaca ed è anche stata operata all'anca sinistra, quindi non era in grado di camminare molto o di svolgere lavori pesanti. Nella primavera del 1998, però ha iniziato a praticare il Falun Gong e presto ha riacquistato la salute e, vedendo ciò, anche il fratello ha iniziato a praticare.
Dopo che il Partito Comunista Cinese ha ordinato la persecuzione nel 1999, entrambi i fratelli sono stati ripetutamente arrestati e detenuti per aver professato la loro fede. Il signor Chen stava scontando una pena detentiva di sei anni, quando nel 2012 la sua amata moglie, con cui era sposato da 30 anni, è morta assiderata in una risaia, dopo un'improvvisa crisi epilettica.
Il 4 maggio 2000 la signora Chen si è recata a Pechino per fare appello in difesa del suo diritto di praticare il Falun Gong, ma è stata arrestata e trattenuta presso l'Ufficio di collegamento della contea di Yilan a Pechino. Nove giorni dopo, il 13 maggio, è stata trasferita al secondo Centro di detenzione della contea di Yilan. La polizia le ha estorto 2.000 yuan (circa 240 euro) per coprire le spese di viaggio per Pechino e riportarla indietro e il centro di detenzione le ha estorto altri 2.220 yuan (circa di 260 euro) prima di rilasciarla 22 giorni dopo.
Il 25 aprile 2002 è stata arrestata a casa. Dopo 100 giorni trascorsi nel secondo Centro di detenzione della contea di Yilan, l'8 agosto 2002 è stata trasferita al Campo di lavoro forzato di Wanjia per scontare una pena di tre anni. Poiché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, le guardie le hanno ammanettato le braccia dietro la schiena e poi l'hanno appesa per i polsi, con i piedi completamente sollevati da terra. Nel frattempo, l'hanno l'hanno picchiata e colpita con scariche elettriche al collo e alle mani usando i manganelli elettrici;. Le manette le hanno tagliato i polsi e le cicatrici sono ancora visibili.
Poi l'hanno tirata giù e affidata alle detenute, che non le permettevano di usare il bagno né di dormire e la costringevano a stare accovacciata su una piastrella di circa un metro quadrato senza muoversi. A causa della precedente operazione all'anca sinistra però faceva fatica a rimanere accovacciata e le detenute la prendevano a calci quando si muoveva. Quando è stata rilasciata alla fine del 2004, l'agente Li dell'Ufficio 610 della contea di Yilan ha estorto 200 yuan (circa 24 euro) a suo figlio prima di permetterle di tornare a casa.
La signora Chen e suo fratello sono stati arrestati la sera del 30 novembre 2009, dopo essere stati denunciati per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong e sono stati processati dal Tribunale della contea di Yilan il 29 marzo 2010. La signora Chen è stata condannata a quattro anni di carcere e il signor Chen a sei anni.
La signora Chen è stata rinchiusa nel Carcere femminile della provincia dell'Heilongjiang il 23 giugno 2010. Qui era costretta a star seduta immobile su un piccolo sgabello ogni giorno dalle 5:30 alle 21:30 e, quando ha opposto resistenza, la detenuta Cui Xiang l'ha schiaffeggiata in viso, le ha tappato la bocca e l'ha presa a calci. Dopodiché, l'ha legata a un letto per quattro giorni e l'ha slegata solo quando la donna ha iniziato uno sciopero della fame per protestare.
Oltre a torturarla fisicamente, le guardie l'hanno costretta anche a guardare video che diffamavano il Falun Gong e, poiché si rifiutava di rinunciare alla sua fede, l'hanno isolata dalle altre praticanti e non le hanno permesso di consumare i pasti in mensa e di acquistare beni di prima necessità nel minimarket del carcere. Questa situazione è durata fino alla fine della pena.
Il signor Chen ha scontato la pena nel Carcere di Jiamusi, dove è stato quasi torturato a morte tre volte. Mentre era detenuto la moglie ha avuto molte difficoltà a cavarsela da sola e alla fine di dicembre 2012, mentre tornava a casa da una visita al nipote acquisito, ha avuto una crisi epilettica in una risaia. La sua famiglia ha trovato il suo corpo solo 10 giorni dopo.
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