Guangdong: Praticante di 74 anni condannata a quattro anni per la sua fede, maltrattata in prigione

(Minghui.org) Liang Shaolin, di 74 anni della città di Guangzhou nella provincia del Guangdong, è diventata pelle e ossa, poco dopo essere stata aver iniziato a scontare una pena di quattro anni per la sua fede nel Falun Gong. Grazie alle forti proteste della sua famiglia, la sua situazione in prigione è migliorata.

Liang Shaolin

Il 29 gennaio dell'anno scorso Shaolin è stata arrestata. Quando, il 1° marzo, il suo avvocato le ha fatto visita al Centro di detenzione del distretto di Baiyun, le guardie le hanno ordinato di indossare le manette, ma la donna si è rifiutata di obbedire e le guardie hanno annullato la visita.

Verso la metà di maggio dell'anno scorso la polizia ha presentato il suo caso alla ProcuraL'organo dello stato cinese responsabile del controllo legale. Le sue funzioni includono la decisione degli arresti e la prosecuzione dei casi criminali principali, conduce le indagini, che iniziano e che sostengono le prosecuzioni pubbliche, che interpretano la legge in applicazioni specifiche, che sorveglia le decisioni della corte, che sorveglia le procedure giudiziarie, ed il controllo di altre attività delle prigioni, i centri di detenzione, ed i campi di lavoro. distrettuale di Liwan e, il 19 luglio, la donna è stata incriminata dal procuratore Chen Yu.

Il 5 settembre dell'anno scorso si è tenuta un'udienza virtuale, presieduta dal giudice Huang Feifei del tribunale locale, con la signora Liang che è rimasta nel centro di detenzione. Poiché si era rifiutata di partecipare all'udienza, le guardie l'hanno immobilizzata su una sedia a rotelle e l'hanno portata ugualmente in una sala conferenze. In un secondo momento il giudice Huang l'ha condannata a quattro anni di prigione, senza informare la sua famiglia. Lo scorso mese di febbraio Shaolin è stata assegnata alla quarta divisione del Carcere femminile della provincia del Guangdong.

Nel mese di giugno, quando i suoi familiari le hanno fatto visita, si sono rattristati nel vederla ridotta pelle e ossa. Lei ha raccontato loro che, poiché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, le guardie non le hanno permesso di usare la carta igienica o altri oggetti per pulirsi; di conseguenza, per ridurre l'uso del bagno, mangiava pochissimo e a volte non mangiava affatto.

I familiari della signora Liang hanno presentato un reclamo alle guardie, avvisandole che avrebbero portato la questione alle autorità superiori, se gli abusi fossero continuati. Nel mese di luglio, quando le hanno fatto nuovamente visita, Shaolin aveva ripreso un po' di peso.

Precedentemente incarcerata per oltre 14 anni

La signora Liang lavorava per la Società petrolchimica di Maoming e aveva vinto diversi premi. Nel mese di ottobre 1999, tre mesi dopo che il Partito Comunista Cinese ha ordinato la persecuzione del Falun Gong, Shaolin si è recata a Pechino per appellarsiLa Costituzione Cinese garantisce al cittadino la libertà di parola, di stampa, di assemblea, di manifestazione (Art. 35) così come la libertà di credo religioso (Art. 36), nonché il diritto di presentare agli organi di Stato competenti denunce, accuse, petizioni o appelli nei confronti di qualunque organo di Stato o funzionario per violazione della legge o non adempimento dei propri doveri. Nonostante i numerosi appelli e le molteplici petizioni presentate dai praticanti del Falun Gong contro la repressione della loro disciplina, il Partito Comunista Cinese ha continuamente infranto la legge negando loro i propri diritti e ordinando l'immediato arresto, sovente accompagnato da aggressione fisica e verbale. al diritto di praticare il Falun Gong, ma è stata arrestata lungo il tragitto. La donna ha fatto uno sciopero della fame di sette giorni, per protestare contro la detenzione ed è stata rilasciata, ma poco dopo è stata nuovamente arrestata dalla polizia e le sono stati inflitti due anni di lavori forzati. Poiché è rimasta fedele al Falun Gong, le autorità hanno prolungato la sua pena di tre mesi e, una volta scaduto il periodo di detenzione, l'hanno trasferita in diversi centri per il lavaggio del cervello. La donna è stata rilasciata solo il 31 marzo 2005.

La mattina del 24 settembre 2009 un gruppo di agenti del Dipartimento di polizia di Maoxi ha aperto la porta del suo appartamento con una motosega. Dopo quell'episodio, i suoi familiari non sono stati informati per un anno sulla sua situazione. Solo nel mese di settembre 2010 hanno avuto la conferma che, nel maggio dello stesso anno, era stata condannata a nove anni di prigione.

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