(Minghui.org) Li Lixia, un medico trentunenne di Shijiazhuang, nella provincia dell'Hebei, è stata condannata a un anno e mezzo di carcere con una multa di 15.000 yuan (circa 1.810 euro) per la sua fede nel Falun Gong. Ora sta cercando di ribaltare la condanna ingiusta e di ritenere responsabili coloro che l'hanno arrestata e incriminata senza alcuna base legale.

La donna, laureata presso la Facoltà di medicina dell’Università dell'Hebei, è stata arrestata illegalmente la notte del 25 marzo dello scorso anno. Gli agenti Yang Kun, Feng Xinchuan, Li Jiangtao e Zhao Xiaoling della Stazione di polizia del distretto di Qiaoxi, nonché l'agente Tao Yuhong del Dipartimento di polizia del distretto di Qiaoxi, sono stati coinvolti nell'arresto e nella successiva detenzione.

Il Tribunale distrettuale di Qiaoxi ha tenuto tre udienze: il 20 novembre dello scorso anno, e il 1° aprile e il 24 aprile di quest'anno, prima di emettere la sentenza in una data imprecisata. La signora ha subito presentato ricorso presso il Tribunale intermedio di Shijiazhuang, chiedendo l'annullamento della condanna ingiusta. Ha inoltre chiesto che i cinque agenti di polizia sopra menzionati e il PM Zhang Shiyao della Procuradistrettuale di Qiaoxi, che l'avevano incriminata senza alcuna base giuridica, fossero ritenuti responsabili delle loro azioni illegali.

Nel suo ricorso, ha ribadito la mancanza di fondamento giuridico per l'azione penale. Il PM Zhang l'ha accusata di aver violato l'articolo 300 del Codice Penale, che stabilisce che chiunque utilizzi un'organizzazione di culto per sabotare l'applicazione della legge deve essere punito con la pena massima prevista dalla legge. L'organo legislativo cinese, l'Assemblea del popolo, tuttavia non ha mai promulgato alcuna legge che criminalizzi il Falun Gong o lo definisca una setta, pertanto non vi era alcun fondamento giuridico per l'incriminazione e la successiva condanna.

Zhang ha anche citato come base giuridica un'interpretazione statutaria dell'articolo 300 del Codice Penale emanata dalla Corte suprema del popolo e dalla Procura suprema del popolo nel novembre 1999. Tale interpretazione richiedeva che chiunque praticasse o promuovesse il Falun Gong fosse perseguito con il massimo rigore possibile. La signora Li ha sottolineato che una nuova interpretazione statutaria, che ha sostituito la versione del 1999, è entrata in vigore il 1° febbraio 2017; questa non menzionava il Falun Gong e sottolineava che qualsiasi incriminazione contro chiunque praticasse una setta doveva basarsi su solide basi giuridiche. Poiché nessuna legge emanata in Cina definisce il Falun Gong una setta, l'incriminazione della signora Li e la successiva condanna basate sull'interpretazione statutaria erano prive di fondamento giuridico.

Le prove dell'accusa includevano libri del Falun Gong e altro materiale confiscato da casa sua. La signora Li ha accusato il PM di aver catalogato ogni volantino pieghevole del Falun Gong come se fosse composto da due volantini, in modo da poter ottenere il minimo di prove necessarie per sporgere denuncia contro di lei, inoltre, cosa ancora più importante, l'Amministrazione nazionale per la stampa e le pubblicazioni aveva revocato il divieto di pubblicazione dei libri del Falun Gong nel 2011, pertanto tutto il materiale del Falun Gong era di sua proprietà legittima.

La signora Li sospetta che Li Yong (nessuna parentela), ex presidente del Tribunale intermedio di Shijiazhuang, possa essere intervenuto nella sua condanna. È noto che le corti d'appello cinesi abbiano inflitto pene detentive ai praticanti del Falun Gong in primo grado, a volte anche prima dell'inizio del processo. Quando i praticanti presentano appello, la loro richiesta viene semplicemente respinta dalle corti d'appello.

Li Yong è stato recentemente rimosso dal suo incarico ed espulso dal Partito Comunista Cinese per aver interferito nelle attività giudiziarie, usato il suo potere per ottenere un guadagno personale, emesso sentenze ingiuste, sfruttato il suo incarico per cercare profitti per altri e accettato illegalmente enormi quantità di tangenti.

Quando si è tenuto il primo processo, il 20 novembre dell'anno scorso, Li era ancora presidente del Tribunale intermedio di Shijiazhuang. Nel suo ricorso, ha scritto di non poter escludere il suo coinvolgimento nel procedimento penale. Ora che è stato insediato un nuovo presidente, la signora Li spera che la corte d'appello tenga un'udienza pubblica per correggere l'errore del tribunale di primo grado e scagionare il suo nome.

La signora Li sospetta inoltre che il giudice Qi Jingjing, del Tribunale distrettuale di Qiaoxi che l'ha condannata, possa aver subito enormi pressioni da parte di Li affinché la condannasse durante l'intero procedimento. Il suo appello non mirava a ritenere Qi responsabile. Si è invece concentrata sul PM Zhang e sui cinque agenti di polizia sopra menzionati.

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