(Minghui.org) Un giovane padre della città di Guangzhou è stato condannato a due anni e otto mesi di carcere e a pagare 3.000 yuan di multa per aver aggirato il blocco di internet in Cina e aver navigato su un sito web straniero del Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese.

Il signor Liu Qingyang, di 30 anni, non ha mai potuto incontrare la figlia nata poco dopo il suo arresto del 3 dicembre 2015. Al momento sta chiedendo appello per una nuova sentenza.

Liu Qingyang

La figlia del signor Liu

Ulteriori accuse

In un primo momento Liu è stato accusato di “collusione con attività politiche straniere”, ma il procuratore locale ha poi aggiunto l'incriminazione di “utilizzo di un culto per minare l'applicazione della legge”, un pretesto comunemente usato dal regime comunista cinese nel tentativo di incastrare e imprigionare i praticanti del Falun Gong.

Il suo avvocato ha sostenuto che nessuna legge in Cina penalizza il Falun Gong e che Liu ha ogni diritto di praticare e leggere informazioni sulla sua fede.

Prove dell'accusa discutibili

Liu è stato condannato dopo tre udienze giudiziarie. Quando l'8 novembre 2016 è comparso per la prima volta in tribunale il suo avvocato ha sostenuto che il 3 dicembre 2015, quando l’hanno arrestato e hanno saccheggiato la sua abitazione, la polizia non ha mai presentato un mandato di perquisizione.

L'avvocato ha anche sottolineato che la polizia ha arrestato un altro praticante del Falun Gong come testimone e ha fatto pressione su di lui per ottenere una “confessione” verbale. L'avvocato ha chiesto al giudice di rimuovere le prove illegalmente acquisite e che il testimone e l'agente che ha arrestato il suo cliente comparissero in tribunale. Il giudice ha respinto la richiesta.

Durante la seconda udienza del 27 dicembre 2016 il procuratore ha presentato due nuovi elementi di prova.

La prima era una dichiarazione dell'Ufficio per la sicurezza nazionale di Panyu. L'ente sosteneva di aver ricevuto la notifica da un'autorità di alto livello che Liu aveva visitato il sito web Minghui, un sito estero del Falun Gong. Hanno anche affermato che è stato monitorato per cinque mesi. Quando il legale ha chiesto chi era questa autorità di livello superiore, il procuratore non ha risposto.

La seconda prova era un mandato di perquisizione che, secondo quanto affermato dal procuratore, gli agenti che hanno eseguito l'arresto hanno firmato e letto ad alta voce a Liu prima della cattura. Tuttavia la moglie e i genitori del praticante, che quel giorno erano presenti, hanno dichiarato che la polizia non ha mai esibito né letto alcun mandato.

Durante la terza udienza del 17 aprile 2017 il procuratore ha presentato un altro elemento di prova presentato dalla polizia. Era una dichiarazione della “Brigata anti-culto della città di Guangzhou” con la quale si affermava che Liu conservava del materiale del Falun Gong su una scheda SD e un lettore MP4.

L'avvocato ha sostenuto che la Brigata non era un'agenzia legale autorizzata a verificare le prove penali e che non vi era alcuna firma del presunto verificatore, solo un timbro.

In conclusione il legale ha nuovamente chiesto l'assoluzione del suo assistito, tuttavia alcuni mesi dopo il giudice l’ha condannato.

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