(Minghui.org) Recentemente si è venuti a conoscenza di un ragazzo ventinovenne, nativo della città di Jilin, che dodici anni fa è deceduto a causa degli abusi subiti mentre era in prigione.

Li Songtian è stato arrestato nel settembre 2003, mentre lavorava nella città di Qingdao in provincia dello Shandong, poichè qualcuno lo aveva denunciato alla polizia per aver diffuso materiale informativo riguardante la persecuzione del regime comunista cinese nei confronti del Falun Gong, una disciplina spirituale basata sui principi di Verità,Compassione e Tolleranza. Il praticante è stato condannato a quattro anni di carcere e prima di essere trasferito nella prigione di Ji'nan, provincia dello Shandong, è stato rinchiuso nel secondo centro di detenzione di Dashan per un anno. A causa degli abusi che gli sono stati inflitti dalle guardie carcerarie ha perso una notevole quantità di peso e progressivamente la sua salute è peggiorata, finché nel novembre 2004 è stato mandato all'ospedale della prigione.

Non è chiaro a quale tipo di trattamento medico è stato sottoposto, ma come risultato dopo sei mesi in ospedale l’uomo è diventato totalmente disabile.

Jing Tao dell'Ufficio 610 della città di Ji'nan, su richiesta del carcere, ha approvato il rilascio del praticante per motivi di salute.

Nel maggio 2005 gli agenti l’hanno portato nella sua città natale e quando è arrivato a casa, sua madre ha notato che era emaciato e con la pancia gonfia, in seguito gli è stata diagnosticata un'ascite epatica. Solo per essersi rifiutato di rinunciare al Falun Gong l'8 gennaio 2006 Li Songtian è deceduto all'età di ventinove anni, mettendo così fine ad una lunga sofferenza.

Quando il 18 febbraio 1998 aveva iniziato a praticare il Falun Gong, in soli tre mesi era guarito dal suo problema cardiaco, da un tumore al cervello, da una colecistite e da un dolore alle gambe. Vedendo risultati così evidenti, anche la madre e la zia hanno iniziato a praticarlo.

Dopo l'inizio della persecuzione nel luglio 1999 Li e sua madre hanno cercato di andare a Pechino per fare appello, ma sono stati fermati ancora prima di poter raggiungere la stazione ferroviaria locale.Sono stati messi sotto sorveglianza e quando alcuni mesi dopo hanno trovato il modo di raggiungere l'Ufficio degli appelli del governo centrale a Pechino, sono stati arrestati, rimandati nella loro città natale e trattenuti per quindici giorni.

Nel dicembre del 2000 Li e sua zia si sono nuovamente recati a Pechino per fare appello, ma purtroppo sono stati arrestati. Allora per protesta il ragazzo ha iniziato uno sciopero della fame e di conseguenza è stato brutalmente picchiato fino allo svenimento. Quando è stato riportato a Jilin per essere detenuto, sua madre gli ha fatto visita e ha notato che il ragazzo aveva perso molto peso e il suo disturbo cardiaco si era ripresentato, perciò ha chiesto al carcere di rilasciarlo per motivi di salute.

Nel maggio del 2001 lui e la madre sono stati arrestati mentre si trovavano a casa e subito sono stati mandati in un centro per il lavaggio del cervello. In seguito, poco dopo il suo rilascio, il ragazzo è stato trasferito nella provincia dello Shandong.