(Minghui.org) Lo scorso 26 ottobre, Fox News ha riportato le persecuzioni che attualmente avvengono in Cina contro i praticanti del Falun Gong, compresa l'uccisione per il prelievo di organi da parte del regime comunista cinese. Il reporter Hollie McKay ha intervistato praticanti e ricercatori indipendenti e ha citato un rapporto del Tribunale cinese indipendente di Londra. Le testimonianze e i risultati hanno confermato che attualmente in Cina continuano i prelievi di organi dei praticanti del Falun Gong mentre sono ancora in vita.

L'articolo "Sopravvissuti e vittime di scioccanti prelievi di organi autorizzati dallo Stato cinese", inizia con la storia di Jennifer Zeng, arrestata per aver praticato il Falun Gong nel febbraio del 2000. In un campo di lavoro nella contea di Daxing, gli ufficiali le hanno analizzato il sangue contro la sua volontà e l’hanno interrogata riguardo alla sua storia medica. La donna ha riferito che prima di praticare il Falun Gong aveva l’epatite C.

Dodici giorni dopo, il suo compagno di cella è deceduto a causa dell'alimentazione forzata. Nei campi di lavoro infatti, è comune che i praticanti del Falun Gong vengano maltrattati, e gli abusi vanno dalla tortura al prelievo forzato di organi. «Avere avuto l'epatite C potrebbe avermi fatta escludere come donatrice di organi», ha detto Zeng a Fox News.

Relazione del Tribunale: prelievo forzato di organi in Cina

Il rapporto del Tribunale cinese ha confermato che in Cina continua il prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong

A giugno, dopo un anno di valutazione indipendente di tutte le prove disponibili, la giuria del Tribunale cinese ha comunicato le sue conclusioni. Avviato dalla Coalizione internazionale per porre fine agli abusi di trapianti in Cina (ETAC), un'organizzazione internazionale di beneficenza per i diritti umani, il tribunale è presieduto da Sir Geoffrey Nice QC, che in precedenza ha guidato l'azione penale internazionale per l'ex Jugoslavia contro Slobodan Milosevic.

Il rapporto del Tribunale ha dichiarato: «Il prelievo forzato di organi è stato commesso per anni, e i praticanti del Falun Gong sono stati una, e probabilmente la principale fonte di approvvigionamento di organi».

Sir Geoffrey Nice QC, presidente del Tribunale cinese

La relazione ha evidenziato i tempi di attesa straordinariamente brevi per gli organi in Cina, nonché numerosi siti web che pubblicizzavano la vendita di cuori, polmoni e reni. Queste prove hanno dimostrato l’esistenza di un settore in cui i donatori sono disponibili su richiesta. Il Tribunale ha concluso che i praticanti del Falun Gong insieme agli uiguri sono le vittime principali di questi crimini commessi contro l’umanità.

La dichiarazione di un testimone

Han Yu è stato arrestato il 20 luglio del 2015 e detenuto per trentasette giorni nel centro di detenzione del distretto di Haidian a Pechino. A maggio del 2004, Han aveva ricevuto una telefonata che lo informava che suo padre, anche lui praticante del Falun Gong, che si trovava in un centro di detenzione da tre mesi, era deceduto. La famiglia ha però potuto vedere il suo corpo nell'obitorio del villaggio di Xiao Zhuang, nel distretto di Liangxiang, solo un mese più tardi, con decine di agenti di polizia che li monitoravano durante la visita.

«Ho visto delle ferite evidenti sul suo viso e, nonostante il trucco, spiccava un grave livido sotto l'occhio sinistro. C'era una traccia di punti di sutura che partiva dalla gola e arrivava fin sotto i vestiti», ha detto Han. «Ho cercato di sbottonarli, ma la polizia mi ha visto e mi ha rapidamente trascinato fuori». Più tardi un altro membro della famiglia è entrato ed è riuscito a vedere che i punti di sutura arrivavano fino allo stomaco".

Han sospetta che suo padre sia stato vittima del prelievo di organi, anche perché non è stata consentita alcuna autopsia e il corpo è stato immediatamente cremato. «Non ci è stato nemmeno permesso di piangere quando è stato sepolto», disse Han. I funzionari li controllavano per tutto il tempo e proibivano di scattare fotografie. «Dopo aver sentito parlare del prelievo di organi, non oso immaginare cosa sia capitato a mio padre prima di morire. É successo, e sta accadendo ancora», ha detto.

Un'altra vittima: la famiglia ha potuto solamente vedere il suo volto

Jiang Li ha descritto la tragica fine di suo padre Jiang Xiqing.

Jiang Li ha dichiarato che suo padre Jiang Xiqing, anche lui praticante del Falun Gong, è stato vittima del prelievo forzato di organi. Jiang Xiqing era stato arrestato nel maggio 2008 e portato in un campo di lavoro forzato. Jiang Li e altri tre membri della famiglia gli hanno fatto visita il 27 gennaio 2009 e hanno detto che sembrava normale.

«In seguito, alle 15:40 del giorno successivo, il campo di lavoro ha chiamato mio fratello e ha detto che nostro padre era morto e hanno chiuso immediatamente la telefonata», ha ricordato Jiang Li. «Sette miei parenti sono arrivati all’obitorio alle 22:30 scortati dai poliziotti. Hanno letto il regolamento: potevamo vedere il corpo solo per cinque minuti, senza telecamere o dispositivi di comunicazione, e potevamo andare solo nella stanza del congelatore per vedere la testa di Jiang ma non il corpo».

Sua sorella maggiore stava guardando il volto del padre, quando ha iniziato a gridare perché si era accorta che l’uomo aveva il naso ancora caldo e i denti che gli mordevano il labbro inferiore: era vivo.

«Abbiamo estratto il corpo di mio padre fino al busto e toccandogli il petto abbiamo notato che era caldo. Indossava un piumino. Mia sorella maggiore si era preparata a fare la CPR (rianimazione cardiopolmonare)», continuò Jiang Li. «Ma siamo stati trascinati fuori dalla stanza da quattro persone. In seguito degli ufficiali in uniforme e in borghese hanno spinto il corpo di mio padre nel congelatore mortuario e ci hanno chiesto di firmare rapidamente per la cremazione e di pagare le tasse».

Jiang Xiqing, il primo da destra in prima fila, è stato riconosciuto come un'altra vittima del prelievo forzato di organi.

La famiglia ha cercato di ottenere giustizia, ma i loro avvocati sono stati arrestati e la loro casa è stata saccheggiata dalla polizia. Inoltre, Jiang Li è stata licenziata dal suo datore di lavoro nel 2010 senza spiegazioni, dopodiche è stata poi detenuta.

Nel sistema carcerario cinese i praticanti del Falun Gong sono sottoposti a frequenti controlli fisici ed esami del sangue durante il loro soggiorno.

Secondo il rapporto di Fox News, i praticanti del Falun Gong sono costretti a sottoporsi a frequenti esami fisici, inclusi ultrasuoni e radiografie, per monitorare la qualità dei loro organi; oltre a venire gravemente torturati dai funzionari per tentare di farli rinunciare alla loro fede.

Crimini autorizzati dallo Stato

Dopo aver testimoniato davanti al Tribunale cinese, il Centro di Ricerca Cinese del Prelievo di Organi (COHRC) ha pubblicato il proprio rapporto lo scorso luglio sulla base di anni di ricerca e analisi. Il rapporto afferma che «l'uccisione su richiesta di prigionieri di coscienza è guidata dallo Stato, gestita su scala industriale e portata avanti da istituzioni sia militari che civili».

A differenza del gran numero di trapianti di organi all'anno, la Cina non dispone di un sistema di donazione volontaria di organi. I funzionari cinesi hanno affermato che ogni anno in Cina vengono effettuati 10.000 trapianti, ma i ricercatori stimano che sulla base delle loro analisi il numero sia molto più alto, da 60.000-100.000 all'anno.

Il prelievo forzato di organi è guidato da profitti lucrativi, ha spiegato il COHRC nel suo rapporto. «I dati del 2007 mostrano che gli ospedali hanno addebitato più di $65.000 per un trapianto di rene, $130.000 per il fegato e più di $150.000 per i polmoni o il cuore. Pazienti disperati potrebbero fare una donazione' ad alto prezzo per un nuovo organo alla “massima velocità”,» ha riferito Fox News.

Questa orribile forma di malcostume è iniziata probabilmente negli anni '90 su piccola scala, ma si è rapidamente intensificata intorno al 2000, quando i praticanti del Falun Gong sono diventati la principale fonte di organi.

«La Cina ha poi affermato che i prigionieri del braccio della morte hanno acconsentito a donare i loro organi allo Stato per riscattarsi dai crimini che avevano commesso contro lo Stato, una pratica che la Cina ha affermato di aver interrotto nel gennaio 2015. Tuttavia, l'esplosione delle attività di trapianto di organi in Cina a partire dal 2000, insieme alle segnalazioni di migliaia di turisti che si recano in Cina per acquistare organi, suggerisce una fornitura di organi più ampia di quella che potrebbe essere ottenuta dai soli criminali giustiziati», ha dichiarato il rapporto di Fox News. Il rapporto del Tribunale ha citato, «La portata dell'industria cinese dei trapianti, insieme ad altre prove, indica la possibilità che la Cina sia coinvolta nel prelievo forzato di organi e nella vendita a scopo di lucro di organi da prigionieri di coscienza».

Il Tribunale ha confermato che «non ha avuto alcuna prova che la significativa infrastruttura associata all'industria cinese dei trapianti sia stata smantellata e, in assenza di una spiegazione soddisfacente per quanto riguarda la fonte di organi facilmente disponibili, conclude che il prelievo forzato di organi continua ancora oggi».

Grace Yin del COHRC ha affermato che il governo cinese ha ammesso abusi meno gravi dicendo che sta accadendo solo a coloro che attendono la pena capitale, per «distogliere l'attenzione dalla questione più grave». «La questione di fondo risale ancora alla persecuzione dei gruppi religiosi da parte del Partito Comunista Cinese e alla sua animosità nei confronti dei gruppi che esso percepisce come una minaccia al suo controllo ideologico», ha continuato.

Olivia Enos, analista politico senior di studi asiatici presso la Heritage Foundation, Istituto di ricerca statunitense, con sede a Washington, fra i più influenti think tanks («serbatoi di pensiero») americani, ha dichiarato che il prelievo di organi è stato a lungo un aspetto ampiamente trascurato delle violazioni dei diritti umani, ed è stato riportato principalmente dal Falun Gong.

Alcuni funzionari statunitensi hanno iniziato a prestare attenzione a questo problema. «Étalmente sconvolgente che è difficile credere che [i governi] possano profanare un essere umano in questo modo», ha detto Shawn Steel, membro del Comitato Nazionale Repubblicano della California (RNC), «Il turismo medico è un grande affare; se sei ricco, puoi ottenere l'organo di cui hai bisogno in un paio di settimane. Migliaia di persone vengono sacrificate ogni anno, e non se ne parla».

All'inizio di quest'anno, Steel ha presentato una risoluzione alla RNC (Comitato Nazionale Repubblicano) criticando la pratica di Pechino di prelievo forzato di organi dai detenuti. La risoluzione è stata adottata all'unanimità alla conferenza della RNC di Agosto.