(Minghui.org) La sera del 24 ottobre di quest’anno, in Bulgaria, i praticanti della Falun Dafa di Sofia hanno tenuto un’attività nella Piazza Patriarca Evtimii, per sensibilizzare l'opinione pubblica sia sulla persecuzione del Falun Gong in Cina perpetrata dal Partito Comunista Cinese (PCP), che sul prelievo forzato degli organi compiuto sui praticanti ancora vivi di questa disciplina.

Il 24 ottobre, durante le attività tenute a Sofia in Bulgaria, i visitatori firmano una petizione che chiede la fine del prelievo forzato degli organi sui praticanti del Falun Gong causato dal PCC

I praticanti hanno esposto due grandi striscioni scritti in bulgaro e cinese, con sopra scritto: «Consegniamo Jiang Zemin alla giustizia» e «Fermiamo il prelievo forzato degli organi sui praticanti del Falun Gong in Cina». Un flusso continuo di persone si è fermato per parlare con i praticanti e dopo aver appreso maggiori informazioni sulla persecuzione in Cina, ha condannato la brutalità del PCC, esprimendo il loro sostegno per gli sforzi sostenuti dai praticanti per porre fine a questa persecuzione.

Un uomo di mezza età ha detto: «Ho studiato teologia per quasi 40 anni. Quando ho letto le informazioni che esponete, mi sono reso conto che la gente non ha capito una cosa: il Partito Comunista Cinese è davvero una religione malvagia. Ha commesso crimini contro l'umanità e questi crimini non saranno dimenticati».

Una donna ha detto che era appena andata in pensione da un ufficio militare. Anche se non ha potuto firmare la petizione a causa della sua posizione lavorativa, ha assicurato ai praticanti: «Sono decisamente dalla vostra parte. Sono contraria al prelievo forzato degli organi!».

Un dipendente della biblioteca nazionale ha detto: «Il PCC ha commesso crimini terribili! Ha mentito, ingannato le persone e fatto cose tremende dietro le quinte».

Una coppia di anziani è rimasta scioccata nel conoscere la persecuzione, affermando che le atrocità subite dai praticanti vanno oltre ogni immaginazione. Entrambi hanno firmato la petizione ed hanno detto che i crimini che riguardano il prelievo forzato degli organi devono essere immediatamente fermati.

Due donne hanno letto attentamente le informazioni esposte allo stand ed hanno parlato con i praticanti. Dopo aver firmato la petizione, hanno portato anche quattro loro colleghi a firmarla.