(Minghui.org) Shi Qiang, residente a Dongying, era conosciuto dai suoi amici come una persona gentile e modesta, era un buon ascoltatore e si preoccupava molto degli altri. Pochissimi avrebbero immaginato che una persona del genere potesse essere perseguitata, messa in carcere e torturata, eppure Shi era stato ripetutamente arrestato e torturato per la sua fede. Conseguentemente ai danni fisici irreparabili che gli hanno causato, è morto il 17 maggio di quest’anno all'età di quarantasei anni.

Shi era un praticante del Falun Gong, una pratica di meditazione composta di movimenti dolci, e fondata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Il Partito Comunista Cinese ha iniziato a perseguitare il Falun Gong nel luglio del 1999 e da allora un gran numero di praticanti è stato arrestato, imprigionato e torturato.

Shi Qiang, quarantasei anni, è morto il 17 maggio a seguito di torture durante la detenzione.

Persecuzione sul posto di lavoro

Shi aveva iniziato a praticare il Falun Gong nel 2000, pochi mesi dopo l'inizio della persecuzione. Identificandosi con i suoi principi aveva deciso di migliorare sé stesso e diventare una persona migliore. I suoi genitori e i suoi colleghi testimoniano i cambiamenti positivi avvenuti in lui, dicendo che era diventato più buono e disposto ad aiutare gli altri.

Shi lavorava alla Gathering and Transportation General Factory, una filiale della Shengli Oil Field, impresa statale con il secondo più grande giacimento petrolifero della Cina. Questa fabbrica ha iniziato a maltrattare i dipendenti che praticavano il del Falun Gong fin dall'inizio della persecuzione nel 1999. Chiunque si rifiutava di rinunciare alla propria fede nel Falun Gong veniva arrestato, multato o licenziato. I funzionari spesso intercettavano i telefoni dei praticanti per molestarli, esercitando una grande pressione su di loro e sulle loro famiglie.

Il 24 luglio 2012 i funzionari avevano parlato con Shi chiedendogli di scrivere una dichiarazione di conformità, dove dichiarava di rinunciare alla sua fede. Ma lui, esercitando il suo diritto alla libertà di credo, si era rifiutato, e così alle 22:00 di quella sera i funzionari lo avevano portato al centro di lavaggio del cervello della fabbrica.

La sua famiglia era andata al centro per chiedere la sua liberazione, ma i funzionari li avevano ignorati. Quando la sua famiglia si era resa conto delle sue cattive condizioni di salute, aveva chiamato il numero per le emergenze e lo aveva portato in un ospedale della fabbrica. Nonostante i medici avevano verificato che Shi era in pericolo di vita, i funzionari avevano messo quattro persone a sorvegliarlo. I familiari avevano protestato contro la sorveglianza, ma un ufficiale di nome Cheng Zhendong gli aveva detto: "Non c'è bisogno di preoccuparsi, se muore, me ne occupo io".

Reclusione e lavoro da schiavi

Il 21 luglio 2015 Shi era in visita a casa dei suoi genitori, quando improvvisamente è mancata la corrente. Quando suo padre è uscito per controllare quello che era successo, più di 20 poliziotti si sono precipitati a perquisire la casa; avevano tagliato i fili della corrente. L’incursione è durata dalle 11:00 alle 14:00 e hanno confiscato telefoni cellulari, un computer e una stampante.

Il suo arresto era stato ordinato dall'Ufficio 610 della Shengli Oil Field, ed in seguito trasferito al Centro di detenzione di Binhai. Le guardie lo avevano costretto a lavorare senza retribuzione dalle 6:00 alle 21:00 ogni giorno, il lavoro era intenso e il cibo scarso, di conseguenza soffriva di costipazione. Poiché la cella era sovraffollata, i detenuti dovevano dormire uno attaccato all’altro.

Successivamente Shi si era rifiutato di fare i lavori forzati, allora le guardie lo avevano ammanettato, collegando le manette alle catene dei piedi. Questa costrizione era durata oltre 20 giorni, anche quando usava il bagno. Durante quel periodo, era stato anche costretto ad essere in servizio di sorveglianza mentre gli altri detenuti dormivano, per due ore ogni notte. La maggior parte del denaro che suo padre depositava sul suo conto corrente commissariale veniva sistematicamente rubato dai funzionari del centro di detenzione.

Il 16 febbraio 2017, dopo essere stato detenuto per diciannove mesi, Shi era stato condannato a due anni di reclusione da scontare nella prigione della provincia di Shandong. La condanna era stata notificata alla sua famiglia solo il 12 marzo 2017, dopo venti mesi che non lo vedevano.

Era stato messo in isolamento dalle 5:00 del mattino fino a mezzanotte, le guardie e i detenuti lo spintonavano e lo minacciavano costantemente, cercando di costringerlo a rinunciare alla sua fede nel Falun Gong. Questo era durato più di un mese, ma lui non aveva mai ceduto.

Altro lavaggio del cervello

Dopo due anni di abusi fisici e mentali, Shi era stato rilasciato nel luglio 2017, ma ciò che lo attendeva erano ulteriori maltrattamenti da parte del suo datore di lavoro.

Poco tempo dopo il ritorno a casa, Shi era stato licenziato dal suo lavoro rimanendo senza entrate. Prima delle riunioni annuali del Congresso Nazionale del Popolo (NPC) e del Comitato nazionale della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese (CPPCC), a marzo dell’anno scorso, sette persone, tra cui i funzionari del suo ex datore di lavoro, si erano recati al suo appartamento per portarlo con la forza nel centro di lavaggio del cervello della fabbrica.

Questo centro di lavaggio del cervello, fondato all'inizio del 2000, ha detenuto centinaia di praticanti. I malcapitati non vengono rilasciati a meno che non accettino di scrivere la cosiddetta “dichiarazione di conformità”, dove promettono di rinunciare alla loro fede. Durante la detenzione i loro stipendi vengono sospesi e le loro famiglie devono fornire pasti ogni giorno.

Le strategie di lavaggio del cervello includono torture, e li costringono a guardare i video di propaganda che diffamano il Falun Gong e il suo fondatore, inoltre li minacciano dicendo che non abbandonando la loro fede saranno mandati nei centri di lavoro o nelle prigioni, e multati con somme enormi di denaro.

Durante questa detenzione due persone erano state incaricate di sorvegliarlo, mentre altri due cercavano di costringerlo a rinunciare alla sua fede. Anche se non era più un dipendente, era stato trattenuto lì per trentuno giorni.

Costanti molestie e la morte

Shi prima e dopo la sua morte

Anni di detenzione fisica, tortura e stress, hanno gravemente danneggiato la salute di Shi. A partire dalla fine del 2018, era diventato rapidamente emaciato, con conseguente gonfiore dello stomaco.

Il suo ex datore di lavoro non aveva mai smesso di molestarlo. Prima delle conferenze dell'NPC e del CPPCC di marzo di quest’anno, i funzionari avevano sempre inviato personale per sorvegliarlo e seguirlo. Nel farlo, questi funzionari hanno commesso molti reati, come: detenzione illegale, invasione illegale della residenza dei cittadini, rapina, sequestro, diffamazione e violazione della libertà di credo.