(Minghui.org) Dong Yanjun, una praticante residente a Laishui nell'Hebei, è stata trattenuta per due mesi nel centro di detenzione di Baoding per non aver rinunciato alla sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Ai familiari viene negato di vederla, e ora Dong sta affrontando un'azione penale dopo che la polizia ha presentato il suo caso al Procuratore della contea.

Durante una campagna di persecuzione di 100 giorni lanciata contro i praticanti del Falun Gong dell'Hebei, il 31 marzo dei funzionari del Partito si sono recati da quindici praticanti residenti a Shiqing e Laishui, chiedendo informazioni personali e scattando foto con la scusa della “riduzione della povertà”. Successivamente, il 12 aprile, Dong e altri sette praticanti di Laishui sono stati arrestati.

Quel giorno una dozzina di agenti hanno fatto irruzione in casa sua, e dopo la perquisizione le hanno confiscato libri e materiali del Falun Gong, sette stampanti e tre computer.

Mentre i poliziotti saccheggiavano l'abitazione hanno chiamato due volte in Centrale per chiedere rinforzi, e alla fine sono sopraggiunti altri trenta agenti in cinque volanti. La praticante è stata poi portata nel centro di detenzione locale, dove un ufficiale l'ha minacciata: «Non pensarci, non uscirai più da qui».

L'arresto e la detenzione di Dong hanno lasciato la sua famiglia in una situazione terribile: suo marito Liu Chunyu, che ha problemi di salute, è rimasto senza il suo sostegno e le sue cure, mentre il figlio maggiore è stato spesso importunato dalla polizia e la sua azienda ne ha risentito.

Questa è l'ottava volta che la praticante vien presa di mira per via della sua fede. Nei suoi arresti passati è stata sottoposta a un intenso lavaggio del cervello e a brutali pestaggi: in una circostanza gli agenti l'avevano frustata, presa a schiaffi in faccia, legata e costretta a restare inginocchiata per molte ore.

Quando per protesta aveva iniziato uno sciopero della fame, gli ufficiali l'avevano buttata a terra, messo un piede sulla testa e alimentata forzatamente con una manciata di sale. Mentre lei e il marito erano reclusi, i loro tre bambini sono stati costretti a lasciare la scuola poichè non avevano un supporto, cosa che aveva causato molti problemi nel cercare un posto di lavoro, una volta cresciuti.

Nel 2007 Dong è stata arrestata e condannata a un anno e mezzo di lavori forzati e in quel periodo suo marito era costretto a vivere lontano da casa per evitare altre vessazioni. Il segretario del partito locale, Liu Peifu, spesso si appostava fuori casa loro nell'attesa che l'uomo ritornasse, molestando la madre settantenne di Liu e dicendole che avrebbe arrestato al suo ritorno.

Nel 2017 la coppia è stata nuovamente presa di mira durante la campagna "Bussare alla porta".

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