(Minghui.org) Dopo aver trascorso quindici anni di prigionia perché praticante del Falun Gong, un uomo di quarantasei anni è stato recentemente condannato per la sua fede ad altri tre anni di detenzione.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione che da luglio del 1999 è perseguitata dal regime comunista cinese.

Lo scorso 8 maggio, Liu Qingliang, residente nella città di Liaocheng, provincia dello Shandong, è stato arrestato in seguito a una denuncia per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. La sua abitazione è stata saccheggiata e il giorno dopo è stato portato nel centro di detenzione di Dezhou.

Il 28 ottobre Liu è stato processato dal tribunale della contea di Qihe attraverso una videoconferenza dove la sua famiglia non ha potuto nemmeno partecipare alla sua udienza. Nonostante il suo avvocato abbia presentato un appello di non colpevolezza, alla fine del processo il giudice lo ha condannato a tre anni di detenzione.

L'ultima sentenza dell’uomo è arrivata poco dopo il suo rilascio, da un periodo di dodici anni scontati per aver prodotto materiale informativo sul Falun Gong. Il suo arresto risale al 6 luglio 2008, mentre si trovava nella città di Yuyao, provincia del Zhejiang. Interrogato e torturato dalla polizia nel centro di detenzione, il 2 giugno 2009 Liu è stato condannato dal tribunale di Yuyao a dodici anni di prigione nel braccio n.4 del carcere del Zhejiang.

Oltre alle due pene detentive, nel 2000 aveva già scontato tre anni in un campo di lavoro forzato dove la polizia lo picchiava con una mazza di gomma e lo prendevano a calci in testa. Liu rimase gravemente ferito e incapace di camminare.