(Minghui.org) Una donna di settant’anni della città di Daqing, provincia dell'Heilongjiang, ha scontato otto anni per via della sua fede nel Falun Gong; le autorità le hanno estorto 100.000 yuan (circa 12.800 euro) per erogarle nuovamente la pensione.

Shi Jianhua il 12 settembre dell’anno scorso è stata rilasciata e ed i suoi familiari hanno viaggiato per quasi 160 chilometri, da Daqing fino al carcere femminile di Harbin nell’Heilongjiang, per andare a prenderla. Le autorità del carcere li hanno fatti attendere per tre ore e non l'hanno rilasciata fino all'arrivo del personale del suo precedente posto di lavoro e del comitato locale.

Durante gli otto anni di detenzione di Shi, le autorità hanno congelato il conto della sua pensione, senza emettere alcun pagamento. Quando i suoi familiari hanno chiesto di riattivarlo hanno chiesto anche la restituzione dei soldi degli ultimi otto anni. In seguito le autorità li hanno costretti a pagare 100.000 yuan (circa 12.600 euro) prima di iniziare a versarle la pensione, tuttavia gli arretrati erogati ammontavano a 2.100 yuan (circa 270 euro) al mese, 400 yuan (circa 52 euro) in meno di quanto in realtà le spettasse.

Un anno di lavoro forzati

Nell’aprile del 1997 la signora Shi, settantunenne ex operaia petrolifera in pensione, iniziò a praticare il Falun Gong, un'antica disciplina per la mente e per il corpo. Molte delle malattie croniche che l'avevano afflitta per decenni sono scomparse.

Nel novembre del 1999 si recò a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong, quattro mesi dopo che il regime comunista ne aveva ordinato la persecuzione. Fu arrestata non appena arrivata all'ufficio ricorsi. Le autorità la trattennero in un albergo per una notte ed il giorno dopo la rispedironon a Daqing, dove fu trattenuta per un mese e mezzo.

È tornata a Pechino in piazza Tienanmen nel dicembre del 2000 mostrando uno striscione con la scritta "La Falun Dafa è buona" ed è stata nuovamente arrestata e incarcerata nel centro di detenzione di Tianjin.

Il 18 gennaio del 2001, gli agenti di polizia di Daqing l'hanno portata direttamente da Tianjin al campo femminile di lavoro forzato della provincia dell’Heilongjiang per un anno.

Nel campo di lavoro, era costretta a sedersi su un piccolo sgabello ogni giorno, senza potersi muovere, per lunghe ore. Doveva tenere le gambe chiuse, le mani sulle ginocchia ed il corpo in posizione eretta. Nel frattempo le guardie la costringevano a guardare video di propaganda che demonizzavano il Falun Gong e la costringevano a cantare canzoni che lodavano il Partito Comunista Cinese. Oltre a subire la tortura fisica, è stata costretta a fare lavori non retribuiti, tra cui fabbricare scatole di carta o libri.

La polizia ha continuato a molestarla anche dopo il suo rilascio.

Condannata a otto anni

La sera del 13 settembre del 2011, un gruppo di agenti di polizia ha fatto irruzione nella sua abitazione arrestando lei ed altri due praticanti che le stavano facendo visita. È stata portata alla stazione di polizia, dove è stata rinchiusa in una gabbia di metallo e costretta a rimanere seduta sul pavimento di cemento per tutta la notte prima di essere inviata, verso mezzogiorno, al centro di detenzione di Daqing.

Mentre era detenuta, la polizia ha messo a soqquadro la sua abitazione. Le sono stati confiscati i libri e la foto del fondatore del Falun Gong, la stampante, due computer e quasi 10.000 yuan (circa 1.290 euro) in contanti. Le è stato portato via anche un armadietto come prova per incriminarla. Prima di andarsene, la polizia ha spruzzato il suo letto ed il suo cuscino con inchiostro colorato ed ha strappato i dipinti sul muro a tema del Falun Gong.

Il suo arresto è stato approvato il 20 ottobre ed il 26 dicembre è stata condannata. Il pubblico ministero ha affermato di aver parlato con lei e di aver verificato il suo caso prima dell'atto d'accusa, al contrario Shi ha detto di non aver mai incontrato nessun procuratore.

Il 10 gennaio del 2012 è stata processata dalla Corte di Ranghulu. Il giudice, Zhao Xuehan, durante l'udienza durata venti minuti non le ha permesso di parlareed ha poi condannato Shi ad otto anni con l'accusa di minare le forze dell'ordine con un'organizzazione di culto, un pretesto standard usato dalle autorità cinesi per incastrare ed imprigionare i praticanti del Falun Gong. Shi ha presentato ricorso in appello contro il verdetto, ma questo è stato respinto dal tribunale intermedio di Daqing.

Torturata in carcere

Il 6 giugno del 2012 Shi è stata trasferita dal centro di Daqing al carcere femminile dell’Heilongjiang. Nel 2014 ha presentato una mozione per riconsiderare il suo caso, ma non ne ha più avuto notizie fino al suo rilascio.

In prigione è stata sottoposta a continue torture, tra cui la privazione del sonno, stare seduta su un piccolo sgabello ed i lavori forzati. Le guardie spesso perquisivano il suo letto alla ricerca dei libri e del materiale del Falun Gong.

La privazione del sonno

Il giorno che è stata portata in prigione, le guardie hanno tentato di costringerla a rinunciare al Falun Gong. La prima notte, l’hanno costretta a sedersi su un piccolo sgabello senza muoversi, e non le hanno permesso di dormire. Otto detenute hanno formato quattro gruppi e si sono alternate per sorvegliarla.

Durante il giorno le guardie la costringevano ad ascoltare le registrazioni che diffamavano il Falun Gong. Di notte, quando si addormentava e chiudeva gli occhi, le detenute incaricate di sorvegliarla le frustavano le cosce con le grucce e le spruzzavano acqua negli occhi. La tortura è durata tre giorni, al termine dei quali le gambe di Shi erano coperte di lividi.

Seduta su un piccolo sgabello

Anche se in seguito le guardie la notte le permettevano di dormire, comunque durante il giorno la costringevano a sedersi su un piccolo sgabello ed a guardare materiale propagandistico diffamatorio del Falun Gong.

Quando rifiutava di collaborare le detenute la picchiavano ed abusavano di lei verbalmente. Una detenuta una volta le ha tirato la testa e la spalla all'indietro e le ha colpito la schiena con le ginocchia; come conseguenza la sua colonna vertebrale lombare si è deformata, e le duole tuttora. Le lunghe ore di seduta le hanno causato un dolore lancinante alle natiche.

Lavoro intenso

Nel marzo del 2013 è stata trasferita nel settimo reparto. Le guardie le ordinavano di fare la guardia notturna e di fabbricare tamponi di cotone durante il giorno.

A volte di notte si prendeva il tempo per copiare a mano lo Zhuan Falun, il testo principale del Falun Gong, ma le guardie, dopo averlo scoperto, hanno aumentato il suo carico di lavoro giornaliero fino a sedici ore.

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