(Minghui.org) Il 23 novembre la signora Wang Meihong, un ingegnere sessantenne dell’Istituto di esplorazione geologica dell’Heilongjiang, è stata arrestata vicino all'Università della città di Harbin per aver parlato con la gente della persecuzione del Partito comunista cinese (PCC) contro il Falun Gong, iniziata a luglio 1999.

Wang è una praticante del Falun Gong, una disciplina spirituale basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Gli ufficiali l'hanno detenuta arbitrariamente per quindici giorni al Centro di detenzione di Yaziquan. Prima dell'ultimo incidente, la donna è stata arrestata nell'ottobre 2003 e torturata in prigione per undici anni per non aver rinunciato al suo credo.

Arresto del 2003 e abusi durante la detenzione

Wang Meihong e sua figlia Yu Minghui

La donna ha sofferto di infiammazione cronica del seno, emorroidi e malattie ginecologiche ma dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong e aver provato a seguire i principi di Verità, Compassione, Tolleranza, tutte le sue malattie sono scomparse.

È diventata una persona gentile che non esita mai ad aiutare gli altri, guadagnandosi il rispetto della sua famiglia, dei vicini e dei colleghi.

Dopo l'inizio della persecuzione ha sopportato molte tribolazioni. Il 22 ottobre 2003, gli agenti della stazione di polizia di Xinhua l'hanno arrestata mentre era a casa di sua zia a Mudanjiang, sei agenti l'hanno picchiata e trascinata dal settimo al primo piano e gettata in un veicolo della polizia.

Alla stazione di polizia un agente l'ha afferrata per i capelli strappandone molti e l'ha trascinata al secondo piano, mentre un altro agente l’ha colpita ripetutamente in faccia con un libro pesante.

Per tre giorni, due dozzine di agenti si sono alternati per interrogarla 24 ore su 24 mentre era ammanettata ad una sedia di ferro senza la possibilità di dormire.

Cinque mesi dopo, un giudice della Corte distrettuale di Aimin l’ha condannata a undici anni di prigione. Il 24 marzo 2004, è stata portata nella prigione femminile dell’Heilongjiang dove quando non lavorava era costretta a stare in piedi tutto il giorno.

Wang lavorava in una stanza con due grandi macchinari che funzionavano ad una temperatura di 180°C, era particolarmente faticoso soprattutto in estate e con il passare del tempo la sua salute ne ha risentito.

Nel novembre 2006, le autorità carcerarie l’hanno trasferita in un altro reparto perché non rinunciava alla sua fede. Ogni giorno veniva costretta a stare ferma su un piccolo sgabello per un lungo periodo di tempo fino a che non le facevano male le natiche, la schiena e le gambe. Un prigioniero era incaricato di sorvegliarla e di seguirla 24 ore su 24 qualunque cosa facesse, non poteva parlare con gli altri praticanti senza essere rimproverata.

La persecuzione è peggiorata nel febbraio 2008, quando le autorità l’hanno trasferita nel 6° reparto dove anche un criminale con precedenti di aggressione nei confronti dei praticanti è stato trasferito. Il reparto era freddo e umido e la donna soffriva di mal di schiena, problemi di cuore e tosse. Un giorno mentre meditava una guardia assieme al criminale l’ha trascinata giù dal letto e l’ha aggredita, il suo ginocchio destro ha colpito il suolo così forte da causarle danni permanenti.

Nel dicembre 2011, le autorità carcerarie hanno separato Wang dagli altri praticanti ed hanno fatto sorvegliare ogni suo movimento da due detenuti, non poteva parlare con gli altri praticanti e doveva chiedere il permesso per semplici attività come l'acquisto di beni di prima necessità.

Persecuzione del marito e del figlio

Anche il marito, Yu Zonghai, è un praticante del Falun Gong, e artista che lavorava alla Biblioteca Comunale di Mudanjiang dove diverse volte è stato nominato lavoratore modello dalla città e dalla provincia. Ha contratto una malattia alle ossa che lo ha reso invalido. Il suo medico gli ha suggerito un’amputazione ma fortunatamente non l’ha preso in considerazione perché è stato introdotto alla pratica del Falun Gong. Dopo aver frequentato una conferenza sul Falun Gong nel 1994 le sue condizioni si sono presto ristabilite, pochi giorni dopo è riuscito a portare quasi 200 libbre (circa 90 chilogrammi) di riso fino al quinto piano.

Il 12 novembre 2001, la polizia di Mudanjiang lo ha arrestato perché aveva spiegato alla gente il motivo per cui la persecuzione è sbagliata e durante un interrogatorio gli agenti della stazione di polizia di Gonghe gli hanno spruzzato dell’olio di senape pungente nel naso e nella gola.

È stato condannato a quindici anni e rinchiuso nella prigione di Mudanjiang dove ha subito percosse e torture. Nel 2006, il suo dotto lacrimale si è rotto dopo un pestaggio e nell'inverno del 2009 le guardie gli hanno versato addosso dell’acqua fredda. Durante i violenti pestaggi gli hanno rotto le costole e le gambe e il suo petto era talmente ferito che aveva difficoltà a respirare, ha perso la maggior parte dei suoi denti ed ha subito scosse mentre veniva picchiato con dei bastoni elettrici che gli hanno causato gravi danni al cuore e alla testa, ma nonostante tutte le lesioni fisiche è stato costretto a fare comunque i lavori forzati.

La figlia della coppia, Yu Minghui, è stata portata in un centro per il lavaggio del cervello quando aveva dodici anni dovendo viaggiare tra la prigione delle donne di Harbin e la prigione di Mudanjiang per vedere i suoi genitori. Le guardie spesso negavano le visite perché i suoi genitori si rifiutavano di rinunciare al Falun Gong.

Il nonno della ragazza (il padre di Yu), preoccupato per la sicurezza del figlio e terrorizzato dalle autorità, è morto durante la persecuzione di suo figlio e di sua nuora.

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