(Minghui.org) La Cina ha un grande esercito su internet. Un rapporto della CNN del 7 ottobre 2013 ha stimato che circa due milioni di persone erano impiegati per monitorare l’opinione online (il titolo dell’articolo è “China 'employs 2 million to police internet'” (“La Cina impiega 2 milioni di persone per la polizia digitale”). Uno studio di Harvard del 2016 ha stimato che la polizia in Cina pubblica circa 488 milioni di commenti all’anno sui social media, come riportato dalla BBC il 20 maggio 2016, in un articolo intitolato “China 'flooding' socal media with fake news” (“La Cina 'inonda' i social media con post falsi”).

In Cina e nel resto del mondo, questo esercito digitale è noto come il “Partito dei 50 centesimi” (con riferimento al compenso ottenuto per ogni post pubblicato). Viene chiamato anche l’“Esercito dell’acqua digitale cinese”, chiamato così per via della sua natura invisibile e per la sua missione di confondere le acque. Oltre a promuovere il Partito Comunista Cinese (PCC), questo esercito reprime anche le opinioni dei dissidenti, dei praticanti del Falun Gong e di altri gruppi religiosi.

Un documento guida

Le operazioni dell’esercito digitale cinese sono altamente riservate. Ma un documento che di recente è circolato su internet fornirebbe uno sguardo sulla campagna antiamericana relativa al coronavirus che è in corso in questo periodo. Il titolo del documento è: “FAQ sulle linee guida per la propaganda legata agli Stati Uniti durante la pandemia del coronavirus.” Di seguito, la traduzione del documento di due pagine.

D: Se non ci sono focolai negli Stati Uniti, come dovremmo agire?
R: Concentrarsi sull’ottica che il coronavirus è un’arma biologica lanciata dagli Stati Uniti a discapito del popolo cinese. Siate consapevoli che soltanto ai nostri media pro-PCC è consentito fare propaganda.

D: Se negli Stati Uniti si verifica un’epidemia su larga scala, come gestirla?
R: Dobbiamo sottolineare che il sistema politico americano non è adatto al controllo dell’epidemia. Nel frattempo, dovremmo elogiare il vantaggio fornito dal sistema politico in Cina.

D: Se negli Stati Uniti si verifica un’epidemia su scala limitata, cosa dovremmo fare?
R: Possiamo indicare che il popolo americano non può permettersi il tampone per il coronavirus, e per questo c’è un numero inferiore di casi confermati.

D: Cosa dovremmo fare se il numero dei decessi negli Stati Uniti sarà basso?
R: Dovremo concentrarci sui tassi di mortalità di altre malattie.

D: E se il tasso di mortalità negli Stati Uniti diminuisse così come in Cina?
R: Potremo sottolineare che il governo degli Stati Uniti sta manipolando i dati e che sta considerando i casi di coronavirus come semplici casi di influenza, per poter abbassare il tasso di mortalità.

D: Cosa fare se negli Stati Uniti viene sviluppato un farmaco efficace?
R: Possiamo evidenziare l’alto costo del sistema sanitario statunitense e ricordare ai lettori i bassi costi dell’assistenza medica in Cina.

D: Cosa dovremmo fare se gli americani criticano il proprio governo?
R: Possiamo sottolineare che il sistema politico degli Stati Uniti non rappresenta l’opinione pubblica, ecco il motivo delle critiche al governo.

D: Cosa dovremmo fare se gli americani non criticano il proprio governo?
R: Possiamo indicare che il governo degli Stati Uniti sta nascondendo i casi di coronavirus per ingannare il pubblico.

D: Come reagiremo se il conflitto tra i democratici e repubblicani si intensificherà a causa del coronavirus?
R: Diremo che il sistema politico americano è come uno scontro tra cani e che non è in grado di concentrarsi sulle cose importanti.

D: Cosa dovremmo fare se i due partiti statunitensi lavoreranno insieme per combattere il coronavirus?
R: Sottolineeremo che il sistema americano a due partiti è ipocrita e ingannevole.

D: E se alla fine gli Stati Uniti avranno un numero inferiore di casi confermati, decessi e tassi di mortalità? Cosa dovremmo fare?
R: Dovremo sottolineare che il grande sacrificio fatto dalla Cina ha salvato il mondo.

“Un universo alternativo d’informazioni”

Questo documento ha scioccato i cittadini cinesi: “sono rimasto senza parole”, ci ha confidato una persona. “Mi sta aiutando a riconoscere quali post appartengono al Partito dei 50 centesimi”, ha scritto un’altra persona.

I contenuti di queste FAQ sono coerenti con la strategia generale della Cina in merito al coronavirus:

1) Spostare l’attenzione dei cittadini cinesi verso la diffusione del coronavirus al di fuori della Cina

2) Vantarsi della capacità del PCC di controllare l’epidemia

3) Spostare la colpa sugli USA diffondendo teorie cospirazioniste secondo cui il virus avrebbe effettivamente avuto origine negli Stati Uniti

Tseng Chien-yuan, presidente della Nuova Scuola per la Democrazia [con sede a Taiwan, ndt], ha affermato che è assurdo che la Cina stia mentendo sull’origine della pandemia. Si è detto tuttavia sorpreso di come il PCC sia stato discreto nel produrre e diffondere queste informazioni su internet, in una maniera così sistematica e ingannevole per manipolare l’opinione pubblica.

Oltre a produrre informazioni fuorvianti all’interno della Cina, prove dimostrano che l’Esercito digitale cinese sta diffondendo informazioni false anche all’estero. Nell’articolo “China's propaganda machine is spending over $1 million to buy influence on foreign social media” (La macchina di propaganda della Cina sta spendendo più di 1 milione di dollari per rafforzare la sua influenza sui social media stranieri) del 21 agosto 2019, il giornale Quartz ha affermato: “Pechino sta lavorando molto duramente per creare un universo alternativo d’informazioni”.