(Minghui.org) Secondo le informazioni raccolte dal sito Minghui, 384 praticanti del Falun Gong sono stati arrestati e 363 sono stati molestati per la loro fede a marzo di quest’anno.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese (PCC) dal 1999.

Poiché a marzo le restrizioni per viaggiare legate al virus del PCC (coronavirus di Wuhan o COVID-19) sono gradualmente diminuite in tutta la Cina, il numero dei praticanti del Falun Gong arrestati o molestati a marzo (747) è quasi raddoppiato rispetto a quello di febbraio, che ha registrato 282 arresti e 113 casi di molestie.

Al momento, 172 praticanti rimangono in custodia e alcuni di loro sono sotto accusa dopo che la polizia ha presentato i loro casi alla Procura. Alcuni tra quelli che sono stati rilasciati continuano ad essere molestati dalle autorità.

Tra i 747 praticanti presi di mira a marzo, la polizia ha saccheggiato le case di 313 di loro. A trenta praticanti hanno confiscato un totale di 172.800 yuan(circa 22.500 €) in contanti, che vanno dai 200 yuan(circa 26 €) a 50.000 yuan(circa 6.500 €) per famiglia, con una media di 5.760 yuan(circa 750 €) a persona.

Neanche i praticanti più anziani sono stati risparmiati, poiché tra i praticanti presi di mira a marzo, 43 hanno dai sessantacinque anni in su; 29 di loro sono stati arrestati e 14 molestati.

Una donna di ottantuno anni nella città di Kunming, nella provincia dello Yunnan, è stata arrestata per errore e tenuta in custodia per due giorni. Un'altra donna di ottant'anni della città di Changchun, nella provincia dello Jilin, è stata molestata e interrogata dalla polizia per ottenere informazioni sulla figlia, anch'essa praticante del Falun Gong.

La persecuzione ha avuto luogo in 27 province e comuni, con 15 regioni che hanno riportato un numero di arresti a doppia cifra e 9 che hanno segnalato casi di molestie a due cifre. In particolare, le province dell’Hebei, Liaoning, Shangdong e Jilin hanno subito più di 40 arresti ciascuna e la provincia dell’Henan ha subito più di 90 casi di molestie.

Nella città di Meizhou, nella provincia del Guangdong, la cinquantatreenne Zeng Xiaoling è stata portata direttamente nella prigione di Huizhou, dopo essere stata arrestata l'11 marzo 2020, per aver parlato con la gente del Falun Gong. In prigione è stata abusata fisicamente per aver raccontato agli altri della sua fede. Non è chiaro se la polizia stia pianificando di presentare il suo caso alla Procura locale.

Numerosi praticanti sono stati molestati per diversi giorni consecutivi. Il settantanovenne Qian Jianke, residente nella città di Mishan, nella provincia dello Heilongjiang, è stato molestato ogni giorno dal 15 al 20 marzo. Alla fine è stato costretto a scrivere una dichiarazione per rinunciare al Falun Gong, contro la sua volontà.

In un altro caso inquietante, la polizia della città di Baoding, nella provincia dell'Hebei, ha raccolto informazioni sull'iride, sulle impronte digitali e le impronte dei palmi di He Lihong, indicando così un'ulteriore espansione dell'enorme banca dati biometrica per la sorveglianza dei cittadini.

Continuazione della politica nazionale di persecuzione

Poco dopo che il confinamento è stato revocato a fine marzo nella contea di Xishui, nella provincia dell'Hubei, il governo della contea ha emesso un ordine per aumentare la sorveglianza dei praticanti locali e impedire loro di parlare con la gente del Falun Gong e dell'epidemia. Hanno pubblicato che avrebbero dato una ricompensa di 1.000 yuan (circa 130 €) a chiunque riferisca loro di aver visto un praticante che sensibilizza sulla persecuzione.

Nelle province dello Shandong, Jiangxi, Hebei, Liaoning, Guizhou e Jilin, le autorità tengono delle sessioni di lavaggio del cervello al fine di ottenere una "completa trasformazione" dei praticanti locali.

Nella provincia del Guizhou, le autorità locali hanno emesso un "piano di azzeramento", in cui tentano di "trasformare" ogni praticante entro la fine di quest'anno. Gli ufficiali stanno facendo visita a tutti i praticanti nella loro lista e li minacciano affinché firmino dichiarazioni per smettere di praticare il Falun Gong. Hanno detto che ora il governo è "indulgente" nei confronti dei praticanti, ma imporrà una punizione severa se si rifiutano di rinunciare alla loro fede.

Zhang Surong, residente nella provincia dell'Hebei ed ex-impiegata in pensione di un agenzia per i prodotti alimentari locali nella città di Zhangjiakou, è stata molestata dai suoi colleghi di lavoro. Le hanno ordinato di firmare almeno sei diversi moduli con informazioni diffamatorie sul Falun Gong. I suoi colleghi hanno minacciato di sospendere la sua pensione e di portarla in un centro di lavaggio del cervello nel caso non li avesse firmati, ma la praticante ha rifiutato di assecondarli.

Campagna di disinformazione epidemica del PCC e propaganda che diffama il Falun Gong

Secondo fonti interne, a marzo le commissioni locali del PCC hanno tenuto urgenti riunioni segrete, durante le quali hanno discusso su come rafforzare la loro sicurezza su Internet e sull'"educazione politica" dopo che i dati interni sull'epidemia sono stati divulgati e riportati dai praticanti del Falun Gong fuori dalla Cina, sui media nei paesi occidentali. Negli incontri hanno anche discusso su come elevare il problema dell'epidemia a "un livello superiore" e deviare la rabbia delle persone dal PCC alle "forze occidentali anti-cinesi".

Nella città di Dalian, provincia dello Liaoning, manifesti diffamatori e video che diffamano il Falun Gong hanno iniziato ad apparire sugli autobus a fine marzo.

Il PCC non solo ha approfittato del patriottismo popolare per incolpare i praticanti del Falun Gong di "minare l'immagine della Cina" esponendo i fatti sull'epidemia alla comunità internazionale, ma ha anche ripetuto la sua propaganda ventennale attaccando il Falun Gong come un "culto" e una "superstizione".

Oltre ai video che diffamano il Falun Gong, il PCC sta anche mostrando programmi televisivi sugli autobus pubblici, che spiegano come il partito "ha salvato" la Cina dalle mani dei giapponesi e si sta dipingendo come l'ultimo "salvatore" del paese.

In un'altra campagna di lavaggio del cervello, il PCC sta costringendo gli studenti a unirsi alle sue organizzazioni affiliate (link articolo in lingua inglese), i Giovani Pionieri e la Lega della Gioventù Comunista. Gli studenti delle scuole elementari sono tenuti a frequentare le lezioni politiche settimanali, a partecipare alle cerimonie di innalzamento della bandiera del PCC, a scattare e caricare foto di se stessi mentre salutano la bandiera rossa e a scrivere rapporti di pensiero settimanali. Gli studenti delle scuole medie sono tenuti a "studiare" la "gloriosa storia " del PCC, guardare ogni giorno le sue notizie a mo’ di lavaggio del cervello e poi fare degli esami al riguardo. Alcune scuole utilizzano tali dati per assegnare le qualifiche di "studenti d'onore".

Di seguito sono riportate le istantanee di alcuni dei casi di arresto e molestie nei confronti dei praticanti del Falun Gong nel marzo del 2020.

1- Casi di arresto

La polizia arresta una donna di 81 anni per errore e la tiene in custodia per due giorni (link articolo in lingua inglese)

Il 23 marzo del 2020 la polizia della città di Kunming, nella provincia dello Yunnan, ha arrestato l'ottantunenne Gao Qiongxian per errore. Anche dopo aver capito di aver arrestato la persona sbagliata, (avevano intenzione di arrestare un’altra praticante del Falun Gong, Yang Deying) la polizia ha rifiutato di rilasciarla.

Dopo aver saccheggiato la sua casa e averla costretta a sottoporsi ad un esame fisico, hanno inviato Gao al centro di detenzione della città di Kunming, che tuttavia ha rifiutato di accettarla a causa della sua età avanzata.

La polizia ha quindi riportato Gao alla stazione di polizia, l'ha tenuta in custodia per due giorni e ha estorto 1.000 yuan (circa 130 €) alla sua famiglia.

Molestie dopo il rilascio

Tra i praticanti che sono stati rilasciati dopo l'arresto, alcuni sono ancora perseguitati dalle autorità.

Sheng Xiuwen, residente nella città di Gaobeidian, nella provincia dell'Hebei, è stata arrestata il 14 marzo 2020 dalla polizia, dopo essere stata notata dal personale di gestione della città, per aver distribuito informazioni sull'epidemia.

Sebbene Sheng è stata presto rilasciata, la polizia è tornata per molestarla pochi giorni dopo. Le hanno ordinato di firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, ma lei ha rifiutato di cedere.

In seguito la polizia ha ordinato al personale di sicurezza del quartiere di Sheng di sorvegliarla. Ogni volta che esce, deve riferire loro dove sta andando e per quanto tempo.

Settantaseienne condannata

La settantaseienne Tong Suqing, residente nella città di Shenzhen, nella provincia del Guangdong, è stata arrestata nel marzo del 2020, dopo essere stata denunciata per aver parlato alla gente del Falun Gong. La donna è stata rilasciata il giorno successivo dopo che un esame medico ha rilevato che la sua pressione sanguigna era pericolosamente alta.

Pochi giorni dopo il rilascio di Tong, la polizia ha informato i suoi figli che avevano presentato il suo caso alla Procura del distretto di Nanshan, con l'accusa di "minare le forze dell'ordine con un'organizzazione di culto"; un pretesto usato frequentemente dalle autorità cinesi per criminalizzare il Falun Gong.

La polizia ha proibito a Tong di lasciare Shenzhen nei prossimi mesi e ha detto che la donna avrebbe dovuto presentarsi ogni volta che veniva convocata.

Donna del Guangdong inviata direttamente in prigione a seguito dell'arresto (link articolo in lingua inglese)

La cinquantatreenne Zeng Xiaoling, residente nella città di Meizhou, provincia del Guangdong, è stata arrestata l'11 marzo del 2020, dopo essere stata denunciata per aver parlato alla gente del Falun Gong.

Dopo il suo arresto, la polizia l'ha mandata direttamente nella prigione di Huizhou. Poiché Zeng ha parlato con altri detenuti del Falun Gong e si è rifiutata di fare il lavoro in prigione non retribuito, le guardie l'hanno costretta a rimanere a terra a faccia in giù, con le mani e i piedi fissate con delle ancore da pavimento. Una guardia le ha detto: «Se devi parlare del Falun Gong, puoi parlare a terra».

La polizia ha interrogato il marito di Zeng, chiedendogli dove la donna studiasse con altri praticanti gli insegnamenti del Falun Gong e dove avesse ottenuto il materiale informativo sul Falun Gong. Gli agenti hanno detto al marito: «Se ci dai tutte le informazioni, la rilasceremo tra un mese, altrimenti potrebbe essere detenuta per tre mesi». Non è chiaro se suo marito abbia accettato l’accordo.

Prima del suo ultimo arresto, la polizia aveva monitorato Zeng e l'aveva minacciata due volte affinché non distribuisse materiale del Falun Gong.

Donna dell'Hebei presa di mira per la sua fede, raccolti i dati biometrici e molestati i familiari

Il 19 marzo del 2020, diversi ufficiali della stazione di polizia della città di Ansu hanno trovato il fratello di He Lihong, gli hanno preso il cellulare e lo hanno costretto a condurli a casa della sorella.

Non appena il padre di He ha aperto la porta, un gruppo di agenti in borghese si è precipitato all'interno dell’abitazione e hanno confiscato i cellulari dell'anziano e di suo nipote. Hanno saccheggiato la casa e sequestrato i libri del Falun Gong di He, il suo cellulare e altri oggetti personali.

Sapendo che la donna ha un'altra residenza, sempre nella città di Baoding, in provincia dell'Hebei, la polizia ha costretto suo fratello a chiamarla e chiederle di aspettarlo lì. La polizia ha poi guidato fino a casa di He e l'ha arrestata.

Nella divisione di sicurezza interna del distretto di Xushui, la polizia ha costretto He ad ammettere di aver distribuito del materiale informativo sul Falun Gong in una zona residenziale, dopo averle mostrato le foto scattate da una telecamera di sorveglianza.

Gli agenti hanno anche raccolto le sue impronte del palmo, quelle digitali e persino scannerizzato l'iride per il riconoscimento biometrico. Hanno anche tentato di prelevarle il sangue, ma hanno ceduto a causa della sua forte resistenza.

La praticante è stata rilasciata più tardi nel pomeriggio.

Sopravvissuta a un decennio di torture in prigione, donna dello Jilin viene nuovamente arrestata

Dopo essere sopravvissuta per miracolo a un decennio di torture in carcere, una donna di quarantanove anni della città di Shulan, nella provincia dello Jilin, è stata recentemente arrestata di nuovo per non aver rinunciato alla sua fede nel Falun Gong.

Song Yanqun prima della persecuzione

Song Yanqun dopo dieci anni di prigione per la sua fede

Il 26 marzo 2020 un gruppo di ufficiali ha bussato alla porta di Song Yanqun, fingendo di condurre un censimento per farsi aprire.

Gli ufficiali hanno riferito a Song che la sua lettera che aveva inviato al premier del PCC Li Keqiang, in cui chiedeva che il partito smettesse di perseguitare il Falun Gong, era stata restituita da Pechino, e che l'ufficio nazionale per i ricorsi aveva ordinato loro di arrestarla.

Song ha detto alla polizia: «Sto solo cercando giustizia per la mia fede. Non ho fatto niente di male, ma sono stata quasi torturata a morte in prigione. Ancora adesso sto soffrendo di molti problemi di salute e non posso vivere normalmente. Cosa c'è di sbagliato nel mio scrivere al premier?»

Sebbene la polizia non l'abbia arrestata sul momento, è tornata più tardi quella sera e hanno portato Song alla stazione di polizia locale. I suoi libri del Falun Gong e altri oggetti di valore personali sono stati confiscati. La praticante è attualmente detenuta nel centro di detenzione della città di Jilin.

Il padre di Song ha chiesto il suo rilascio alla stazione di polizia e ha detto agli agenti che la tortura decennale che sua figlia ha subito in prigione ha causato molti danni al suo corpo e alla sua mente. Ha continuato dicendo che anche se sono passati anni da quando è tornata a casa, non si è ancora ripresa dal trauma. Inoltre ha aggiunto che la figlia gli aveva detto che scrivere lettere di appello aiutava ad alleviare il dolore nel suo cuore e che scriveva lettere ogni giorno, a volte rimanendo sveglia tutta la notte per farlo.

La polizia ha espresso simpatia per Song, ma hanno detto a suo padre che l'ordine di arrestarla veniva dall'alto e non potevano farci nulla. Hanno anche rivelato che le autorità stavano pianificando di condannarla di nuovo.

Liaoning: Ritorna a camminare dopo sette anni di costrizione a letto, uomo arrestato per aver condiviso la miracolosa storia del suo recupero

Da quando ha iniziato a praticare il Falun Gong, Wang Huaiyu si è ripreso miracolosamente dopo essere stato costretto a letto per sette anni. Per aver raccontato alla gente la sua storia di guarigione grazie alla pratica, è stato arrestato il 29 marzo del 2020 ed è attualmente detenuto nel carcere della contea di Chaoyang.

Il trentadueenne Wang, della città di Chaoyang, provincia dello Liaoning, ha lottato con l'autismo sin da giovane. A circa vent'anni ha sviluppato una rara condizione di debolezza degli arti ed era rimasto quasi paralizzato; non poteva fare nulla da solo. I suoi dottori non riuscivano a capire che tipo di malattia avesse e la sua famiglia non poteva permettersi le costose cure mediche.

Sua madre si è presa cura di lui meticolosamente tutto il giorno per sette anni, incluso dargli da mangiare e lavarlo.

Anni fa, un amico di Wang gli aveva fatto conoscere il Falun Gong. Dopo aver ascoltato una lezione audio, l'uomo ha avuto un rapido recupero della sua salute. A poco a poco ha riacquistato la mobilità e alla fine poteva persino portare degli oggetti pesanti su per le scale.

Essendo profondamente grato per i miglioramenti prodotti dal praticare il Falun Gong, ha raccontato alle persone la sua storia e le ha esortate a non credere alla propaganda diffusa dal regime comunista. Il 29 marzo è stato arrestato dopo essere stato denunciato per aver distribuito del materiale sul Falun Gong e per aver condiviso la sua storia miracolosa con delle persone in un parco.

Sua madre, di quasi settant'anni, preoccupata che Wang venisse torturato in custodia, non era in grado di mangiare o dormire bene. Nel frattempo, la polizia ha anche minacciato di arrestarla.

2-Casi di molestie

Molestie in nome dei controlli per l'epidemia

In diverse regioni, le autorità stanno usando i controlli per l'epidemia come scusa per molestare i praticanti del Falun Gong.

Il 13 marzo 2020, una dozzina di agenti di polizia a Tianjin hanno molestato diversi praticanti a casa, con la scusa di esaminare se fossero stati infettati dal coronavirus. La polizia ha confiscato i libri dei praticanti del Falun Gong, ha scattato loro delle foto, prelevato i loro campioni di sangue e le impronte digitali.

Tra i praticanti molestati a Tianjin ci sono Du Baozhu, Yin Lu, Wang Jinguo, Liu Cuilan e Jia.

La sera del 16 marzo 2020, nella città di Tianmen, in provincia dell'Hubei, Tang Huanxiang e Tang Shuhua (nessun legame di paretela tra loro) sono state fermate per strada da diverse persone che hanno dichiarano di essere volontari che lavorano per la città con lo scopo di prevenire la diffusione del “coronavirus”.

I "volontari" sospettavano che le due praticanti avessero distribuito del materiale informativo sul Falun Gong e le hanno denunciate alla polizia.

Durante la notte gli agenti le hanno interrogate nella stazione di polizia locale e il giorno successivo hanno saccheggiato le loro case. Le hanno rilasciate poco dopo, dicendo che il centro di detenzione locale non accetta le persone durante l'epidemia, tuttavia le hanno minacciate che potrebbero tornare a cercarle quando sarà finita la questione coronavirus.

La polizia scavalca il recinto e usa una sega per aprire la porta di casa di una coppia sposata

Un gruppo di agenti di polizia ha molestato una coppia sposata nella città di Liaocheng, in provincia dello Shandong, per la loro fede nel Falun Gong. Gli ufficiali hanno scavalcato la recinzione e usato un seghetto per aprire la porta.

Il capo della polizia Shang Jingqiang fuori dalle mura del giardino di Qin Yingting

Intorno alle 11:30 del 24 marzo del 2020, Shang Jingqiang, capo della stazione di polizia della città di Boping, ha guidato una dozzina di agenti, e in compagnia del segretario del villaggio Qin Guangju, hanno bussato alla porta di Qin Yingting.

La signora Qin e suo marito si sono rifiutati di aprire. Dopo un breve momento di stallo, Shang e diversi ufficiali hanno scavalcato la recinzione e sono entrati nel cortile. Shang ha anche ordinato al segretario del villaggio Qin di prendere un martello e un seghetto per aprire il cancello.

Una volta aperto il cancello, una dozzina di ufficiali si sono precipitati nel loro cortile e vedendo che la signora Qin aveva chiuso anche la porta di casa, Shang ha tentato di usare il seghetto per aprirla. Quando si è reso conto che non sarebbe riuscito a farcela, ha chiesto che li venisse portata una smerigliatrice angolare.

Mentre Shang stava aspettando l’attrezzo, i vicini di casa della signora Qin, che erano indignati dalla violenza della polizia, hanno staccato silenziosamente la corrente elettrica della casa di Qin. In seguito hanno anche respinto la richiesta della polizia di utilizzare la propria corrente.

Alla fine, la polizia è riuscita comunque ad aprire la porta della signora Qin con il seghetto e ha saccheggiato e filmato la sua casa. Gli agenti hanno anche confiscato i loro cellulari, che contenevano foto della polizia mentre irrompeva nella loro casa.

Il figlio della signora Qin è tornato a casa di corsa verso le 14:00, dopo essere venuto a conoscenza delle molestie subite dai genitori. Arrivato a casa, tutto era in disordine e Qin era seduta a terra dopo che era stata spinta dalla polizia.

Il figlio della donna ha chiesto a Shang: «Che cosa stai facendo? Perché hai rotto il nostro cancello e la nostra porta?»

Shang si è rifiutato di rispondere e se ne andato via rapidamente con gli oggetti confiscati.

La polizia saccheggia la casa di una donna dell'Hebei dopo che le telecamere di sorveglianza la registrano mentre diffonde informazioni sul Falun Gong

Il 21 marzo 2020 la polizia della città di Baoding, nella provincia dell'Hebei, ha saccheggiato e filmato la casa di Liu Qiuzhen. Gli ufficiali hanno confiscato i suoi libri del Falun Gong, il computer, la stampante e altri oggetti personali.

La polizia ha affermato di aver iniziato a cercare Liu dopo che le telecamere di sorveglianza l'avevano registrata mentre appendeva e rilasciava informazioni sul Falun Gong a febbraio.

La polizia, incapace di trovarla, ha molestato suo figlio e lo ha spinto a persuadere sua madre a consegnarsi a loro. Di conseguenza, suo figlio e molti altri parenti sono stati sottoposti a un tremendo carico di stress.

La polizia ha promesso al figlio di Liu che non avrebbero fatto nulla a sua madre. Credendogli, Liu è andata alla stazione di polizia il 21 marzo, ma gli agenti l'hanno riportata a casa e hanno saccheggiato l’abitazione.

Sebbene la polizia non abbia arrestato Liu a causa dell'epidemia, le sono stati dati undici giorni di detenzione amministrativa da scontare in futuro.

Qu Yongguang, capo della divisione di sicurezza interna locale, ha ordinato all'ufficiale di polizia Wei Guanglei di passare a controllare Liu a casa sua ogni due settimane.

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