(Minghui.org) Una praticante che studia la Fa nel nostro gruppo di studio è una signora di quasi 90 anni. Lei studia la Fa, invia pensieri retti e chiarisce la verità sulla Dafa alla gente diligentemente. Tuttavia a volte non riusciva a leggere bene e saltava o aggiungeva le parole durante la lettura. Spesso facevo notare i suoi errori, ma con un atteggiamento di accusa invece che di compassione.

Con il passare del tempo ha sviluppato un atteggiamento di resistenza e ha espresso insoddisfazione per i miei commenti. Vedendo il suo atteggiamento mi sono irritato. Gradualmente si è creata tra noi una crepa che si è aggravata sempre di più. Quando faceva degli errori durante la lettura della Fa, la rimproveravo in modo piuttosto indignato. La mia voce diventava forte e a volte si spaventava. Ho assunto un atteggiamento di superiorità.

Un praticante mi ha fatto notare che il mio atteggiamento era sbagliato e che non ero compassionevole, e che avrei dovuto sottolineare i suoi errori con gentilezza. Ma in quel momento la mia risposta è stata: “Sta facendo degli errori mentre legge la Fa e tu vuoi che glielo dica con voce lenta e dolce!”. Non ho considerato la situazione come un'opportunità per liberarmi dell'egoismo, per migliorare il mio carattere e per armonizzare la situazione. Come molte altre volte, quando c’erano dei disaccordi, ho insistito sull’aver ragione e ho discusso del giusto e sbagliato in modo superficiale.

Dopo che questo praticante mi ha fatto notare l’errore, quando sono tornato a casa ho letto la Fa. Il Maestro ha detto:

“Se ciascuno di voi potrà comprendere la Fa dal profondo del suo cuore, quella sarà veramente la manifestazione della Fa, il cui potere non conosce confini - la riapparizione della possente Fa di Budda nel mondo umano!” (Parola di avvertimento – Elementi essenziali per un ulteriore avanzamento)

Ho esaminato la mia mentalità con i principi di Verità-Compassione-Tolleranza e ho scoperto che il mio problema era la mancanza di compassione. Sono arrivato a capire che con la vera compassione si può cambiare non solo se stessi ma anche le altre persone. Mentre si coltiva la compassione, si coltivano anche la verità e la tolleranza. La compassione contiene anche la verità e la tolleranza.

Il Maestro ha detto:

“Questa natura Zhen-Shan-Ren è il criterio per giudicare ciò che è bene e ciò che è male nell'universo. Che cosa è bene e che cosa è male? Lo stabilite con questo criterio.” (Prima lezione, Zhuan Falun)

Mi sono reso conto di non aver coltivato bene seguendo i principi di Verità-Compassione-Tolleranza, e di avere degli attaccamenti umani come la ricerca della comodità, il mettersi in mostra, la competitività, la gelosia, la paura, una dipendenza e la resistenza alle critiche. Ero scioccato. La condotta degli altri praticanti mostrava un chiaro contrasto con il mio comportamento. Quando facevo degli errori nella lettura della Fa, gli altri praticanti me li facevano notare con gentilezza.

Dopo aver scoperto le mie mancanze ho parlato con la praticante anziana e le ho confessato che non ero compassionevole. Lei è stata molto comprensiva e tollerante. Dopo che mi sono guardato dentro e mi sono corretto, la lettura della Fa da parte della praticante anziana è diventata notevolmente più fluida e con meno errori.

Attraverso questa esperienza ho imparato che, come coltivatore, dovrei sempre rimanere umile e cercare dentro di me le ragioni per coltivare veramente la xinxing. Devo concentrarmi con tutto il cuore e la mente quando leggo la Fa. Solo così facendo posso veramente comprendere la Fa e sperimentare il miracolo della Dafa, e ottenere un miglioramento nella coltivazione. Dopo quasi 20 anni di coltivazione ho realizzato cosa sia veramente la coltivazione; significa coltivare sé stessi, non gli altri. Studierò diligentemente la Fa, guarderò dentro di me per trovare gli attaccamenti, e farò bene le tre cose. Coltiverò ogni mio pensiero e azione, al fine di compiere la missione di un praticante della Falun Dafa.

Quanto sopra è una parte della mia comprensione della coltivazione, fatemi gentilmente notare se ho commesso qualche errore.