(Minghui.org) Il signor Wei Guoshen, un residente di sessantasei anni di Tangshan, nella provincia dell’Hebei, è stato recentemente condannato al carcere per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 18 giugno dello scorso anno, Wei è stato arrestato durante una retata della polizia che l’ha preso in custodia insieme ad oltre trenta praticanti del Falun Gong del distretto di Fengrun. Il praticante è stato condotto alla stazione di polizia di Liushahe, dove è stato interrogato e torturato.

Gli agenti lo hanno ammanettato dietro la schiena, poi hanno spruzzato una droga sconosciuta in un sacchetto di plastica che gli hanno infilato in testa fino al collo, così da costringerlo a respirare i fumi corrosivi di quella droga, e nel mentre soffocarlo. Il direttore della polizia, Li Jijun, ha poi spinto il liquido della droga accumulato sul fondo del sacchetto fino al mento di Wei ed un altro ufficiale gli ha spruzzato la droga direttamente negli occhi facendolo lacrimare.

Dimostrazione della tortura: soffocamento

La polizia gli ha infilato il sacchetto tre volte in poche ore. Quando infine è stato interrogato dal vicedirettore, Wang Liguo, il praticante era annebbiato e sotto l'effetto della droga. Ha ripetuto tutto ciò che la polizia gli ha detto di dire e più tardi, quando è stato rilasciato su cauzione, la sua famiglia ha visto che il suo viso era tutto scuro, gli angoli degli occhi erano gonfi ed aveva segni di corrosione e bruciature sul mento e su altre parti del viso.

Al momento dell’arresto la polizia ha confiscato 8.400 yuan (circa 1.200 euro) dall’abitazione dell’uomo e successivamente la sua famiglia ha pagato altri 10.000 yuan (circa 1.400 euro) per la sua cauzione. Il 17 agosto di quest’anno gli agenti hanno convocato Wei alla stazione di polizia di Liushahe per comunicargli che gli 8.400 yuan non gli sarebbero stati restituiti, ma il vicedirettore, Wang Liguo, l’ha comunque costretto a scrivere il suo nome e ad apporre le sue impronte digitali su una ricevuta di 8.400 yuan prima di liberarlo. Durante il suo processo, il 15 settembre, il pubblico ministero ha dichiarato che Wei aveva ricevuto indietro gli 8.400 yuan, quando in realtà tutto ciò che aveva in mano era una ricevuta.

Il 15 ottobre il tribunale distrettuale di Cunhua a Tangshan ha condannato Wei a tre anni e otto mesi di carcere ed al pagamento di una multa di 5.000 yuan (circa 700 euro).

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