(Minghui.org) Qualche settimana prima delle Olimpiadi invernali di Pechino, iniziate nel corrente mese di febbraio, le autorità di Zhangjiakou nella provincia dell’Hebei, una delle tre zone che ospitano le olimpiadi, hanno arrestato cinque praticanti locali del Falun Gong con il pretesto di impedire loro di chiarire la verità riguardo alla pratica durante i giochi.

I cinque praticanti del distretto di Chongli, zona dove si trovano le stazioni sciistiche, sono stati arrestati il 20 e 21 gennaio. Le autorità hanno affermato che li avrebbero trattenuti fino al 6 febbraio, due giorni dopo l'apertura delle Olimpiadi invernali.

Oltre ai praticanti del Falun Gong, anche i residenti locali devono sopportare restrizioni estreme alla loro vita quotidiana come parte dello sforzo delle autorità per garantire un evento sportivo internazionale di successo.

Arresti di cinque praticanti del Falun Gong

In base alla direttiva di Zheng Jianguo dell'ufficio di sicurezza interna del distretto di Chongli, la polizia ha arrestato la signora Bai Mei a casa di sua figlia alle 21:00 del 20 gennaio, confiscandole il cellulare ed altri effetti personali.

Più o meno nello stesso periodo la polizia ha anche fatto irruzione nella casa del fratello di Bai, il signor Bai Tao, confiscandogli i libri del Falun Gong, la foto del fondatore della pratica, un altoparlante ed un tablet. Poiché il signor Bai non era in casa quando è arrivata la polizia, gli agenti sono tornati il giorno successivo e l’hanno arrestato.

A mezzanotte del 21 gennaio la polizia ha arrestato altre tre praticanti di Chongli: la signora Kang Cuiqing, Direttore della Pediatria dell'ospedale distrettuale; la Sig.ra Qin Yulan, insegnante presso l'Ufficio Educativo; e la signora Wei Jiansheng, insegnante presso la scuola media n. 1.

Le tre praticanti sono state trattenute presso la stazione di polizia locale e poi trasferite nel carcere di Zhangjiakou per quindici giorni.

Limitazione ai residenti locali

Prima del 18 gennaio, tutti i residenti di Zhangjiakou che si sono recati nel distretto di Chongli hanno dovuto segnalare i dettagli dei loro spostamenti: lo scopo del viaggio, i luoghi in cui si stavano recando e lo stato del loro "Codice sanitario" (un'app digitale che tiene traccia dei propri movimenti e dell'esposizione al COVID-19). Potevano andare a Chongli solo dopo aver ricevuto un messaggio di testo che li informava che la loro domanda era stata approvata.

Dopo il 18 gennaio alla maggior parte dei residenti è stato vietato di recarsi a Chongli, ad eccezione di coloro che visitavano gli ospedali o frequentavano la scuola. Le domande venivano esaminate rigorosamente ed erano approvate solo quelle che riguardavano questioni urgenti. Non erano consentite visite regolari di familiari o amici (nonostante si fosse a due sole settimane dal capodanno lunare) e bisognava riferire alle autorità se si stava per lasciare Chongli.

Nella città di Chongli le telecamere di sorveglianza si trovano ovunque, anche all'ingresso di ogni area residenziale, fuori da ogni condominio ed in ogni isolato, e quelle per le strade possono registrare i movimenti da tutte le angolazioni e al buio.

Per tutti i complessi residenziali le autorità hanno lasciato aperta una sola uscita. Alcune grandi comunità possono avere due uscite, dove il personale di sicurezza è di stanza per monitorare il traffico. Tutti coloro che entrano devono passare attraverso il sistema di riconoscimento facciale e ad ogni nucleo familiare sono state consegnate due chiavi magnetiche per entrare nel quartiere che non sono compatibili con altre suddivisioni.

Gli operatori della comunità hanno inoltre visitato ogni casa e registrato quante persone ci vivevano. Nelle abitazioni che erano temporaneamente libere le autorità hanno messo i sigilli alle porte.

Inoltre, le autorità hanno vietato alla gente del posto di cucinare con carbone o legna da ardere, con la scusa che serviva a ridurre le emissioni di fumo. Ogni volta che un funzionario del villaggio vede del fumo dal camino di una famiglia, va in quella casa e confisca la legna da ardere ai residenti.