(Minghui.org) L'altro giorno sono andata a una fiera comunitaria per parlare alla gente della Falun Dafa. Poco dopo essere scesa dall'autobus, un uomo sulla settantina si è avvicinato a me: “Pratichi la Falun Dafa?”, ha chiesto. “Sì, certamente”, ho risposto. Ha replicato: “Puoi venire da questa parte? Ho un favore da chiederti”. Ho seguito l'uomo al lato della strada. Mi ha detto che non molto tempo prima aveva incontrato una praticante della Dafa dalla quale aveva ricevuto un opuscolo. Dopo averlo letto, aveva capito come il Partito Comunista Cinese (PCC) aveva coperto la pandemia e perseguitato la Falun Dafa. Aveva anche capito che i praticanti cercavano di convincere le persone a lasciare il regime comunista affinché potessero trarne vantaggio. “Siete tutte brave persone, ma il regime comunista vi tratta davvero malvagiamente e diffonde la propaganda contro di voi. Il Cielo lo riterrà responsabile!”, ha affermato. “È proprio così! Hanno incitato la popolazione all'odio contro di noi e un giorno saranno assicurati alla giustizia!”, ho risposto. Ha replicato: “È davvero pericoloso se continuiamo ancora a farne parte. Tutta la mia famiglia ha aderito al Partito, ci puoi aiutare a ritirarci? Non possiamo andare a fondo con esso!”. Sono stata davvero toccata dalla sua rettitudine e non sarei stata più felice di aiutarlo. Prima di congedarmi, gli ho dato altro materiale della Dafa. Oltre al pubblico in generale che si è reso conto della malvagità del regime comunista, anche quelli all'interno del sistema stanno diventando più consapevoli al riguardo. Di seguito sono riportate alcune storie condivise da un'altra praticante. La praticante aveva un parente lontano che lavorava nell'Ufficio di didattica. Questo parente le ha raccontato che un giorno, durante un pasto di lavoro con funzionari di livello provinciale, un alto funzionario aveva rivelato di aver detto ai propri figli che potevano intraprendere qualsiasi professione ma non aderire al Partito Comunista. Dopo un breve momento di silenzio, qualcuno aveva chiesto al funzionario il perché e, in risposta, questi aveva condiviso la sua storia personale. Quando vent’anni fa era entrato nel Partito, aveva l'ambizione di seguirlo per dare un grande contributo al Paese. Dopo essere stato nel sistema per tutti questi anni e aver assistito al livello di corruzione, tuttavia, si era reso conto che il Partito Comunista non aveva niente di buono. E anche se non poteva dimettersi, non voleva che i suoi figli seguissero i suoi passi. La praticante ha un collega che ha aderito al Partito mentre frequentava l'università. Ha detto che era stato suo padre, un funzionario del Partito, a costringerla a farlo, pensando che sarebbe stato vantaggioso per lei per trovare un lavoro in seguito. La giovane donna sui venti anni ha rivelato di disprezzare il Partito e di aver cestinato le sue riviste che riceveva a casa. Quando le veniva richiesto di scrivere le relazioni di pensiero annuali, sia lei che altri se le copiavano semplicemente l'uno con l'altro. Tuttavia, sebbene fossero tutte uguali, nessuno ha mai detto niente a riguardo. Un nipote della praticante lavorava come responsabile di reparto in una grande azienda privata. Una volta, a una festa con i suoi amici, ha detto di essere un membro del Partito e tutti hanno riso di lui al punto di metterlo in grande imbarazzo. Quando, poco dopo, la praticante gli ha chiesto di lasciare il Partito Comunista, ha accettato immediatamente. Questa praticante ha condiviso anche una storia su un funzionario incaricato di reclutare membri del Partito. Ha raccontato che quando lo ha esortato a dimettersi dal PCC, ha detto di sì senza alcuna esitazione. Dopo il pensionamento, l'uomo l'aveva poi consultata per sapere come recidere completamente i legami con il PCC; nonostante si fosse ritirato dal Partito gli veniva comunque detratta automaticamente dallo stipendio la quota associativa e perciò voleva smettere di pagarla. Questa praticante ha suggerito di rimuovere il suo fascicolo personale di dipendente dall'organizzazione, in questo modo, il suo datore di lavoro non sarebbe stato più in grado di detrarre le quote associative dai suoi benefici pensionistici. Ha detto che era un'ottima idea e ha seguito il consiglio.

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