(Minghui.org) Il 2 giugno il Dipartimento di Stato americano ha pubblicato il Rapporto 2021 sulla libertà di religione internazionale. Con esempi dettagliati, il rapporto ha rilevato che il Partito Comunista Cinese (PCC) continua a perseguitare i praticanti del Falun Gong in Cina.

Il 2 giugno scorso il Segretario di Stato americano Antony J. Blinken ha pubblicato il Rapporto 2021 sulla libertà di religione internazionale

Il 2 giugno il Segretario di Stato americano Antony J. Blinken ha dichiarato in una conferenza stampa: “La Repubblica Popolare Cinese continua a perseguitare gli aderenti ad altre religioni che ritiene non in linea con la dottrina del Partito Comunitario Cinese”. Questo include “creare ostacoli a livello occupazionale e abitativo” per gruppi come il Falun Gong.

Rashad Hussain, ambasciatore presso l’Ufficio per la libertà di religione internazionale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e persona che ha guidato il comitato responsabile della stesura del rapporto di quest’anno, ha dichiarato: “La libertà di religione è una parte fondamentale della storia americana. La nostra nazione è stata fondata secoli fa da individui in fuga dalle persecuzioni religiose. È naturale quindi che la libertà di religione sia stata sancita nei documenti fondanti dell’America, compreso il Primo Emendamento della nostra Costituzione nella nostra Carta dei Diritti. La libertà di religione è anche un diritto universale sancito da diversi strumenti e patti internazionali, tra cui la Dichiarazione universale dei diritti umani”.

La repressione continua durante la pandemia

Sebbene la Costituzione cinese prometta la libertà di credo religioso, in realtà segue chiaramente la narrativa del PCC e consente solo le cosiddette “normali attività religiose” senza definire il termine “normale”. Ciò ha portato alla brutale repressione di numerosi gruppi religiosi.

Nel rapporto si legge: “Secondo Minghui, una testata affiliata al Falun Gong, 101 praticanti del Falun Gong sono morti durante l’anno a causa della persecuzione della loro fede, rispetto ai 107 del 2020, e sia Minghui che il Falun Dafa Infocenter hanno riferito che la polizia ha arrestato più di 5.000 praticanti e ne ha molestati più di 9.000”.

Secondo il rapporto, questi numeri non sono diminuiti durante la pandemia. Al contrario, il PCC ha intensificato la sua campagna contro i gruppi religiosi che ha etichettato come “culti” e ha diffuso una propaganda d’odio per diffamarli.

La persecuzione non si limita alla detenzione. Diversi gruppi, tra cui i praticanti del Falun Gong, “hanno denunciato gravi discriminazioni sociali per quanto riguarda l’occupazione, la casa e le opportunità commerciali”. Per questo motivo gli Stati Uniti hanno iniziato a imporre sanzioni ad alcuni funzionari del PCC coinvolti nella persecuzione religiosa.

Detenzione e tortura

Prima che la persecuzione del Falun Gong iniziasse nel 1999, il governo cinese stimava che ci fossero circa 70 milioni di praticanti. Numerose fonti hanno confermato che “il PCC mantiene un apparato di sicurezza extralegale, gestito dal Partito, per eliminare il movimento Falun Gong e altre organizzazioni”.

Il database dei prigionieri politici della ONG per i diritti umani, Dui Hua Foundation, ha riportato che al 30 settembre 2021 erano imprigionate 3.793 persone per il loro credo religioso. Tra queste, 2.751 praticanti del Falun Gong.

Minghui ha riferito che la polizia ha spesso usato la violenza nell’arrestare i praticanti del Falun Gong, per poi torturarli durante la detenzione. Ad esempio, il signor Li Xianxi, un negoziante della città di Anyang, nella provincia dell’Henan, è stato arrestato l’11 maggio 2021 per aver parlato del Falun Gong in un mercato. Quando Li ha praticato gli esercizi del Falun Gong nel centro di detenzione, le guardie lo hanno ammanettato e torturato.

Nel rapporto si legge: “Il 13 giugno, le autorità hanno informato la sua famiglia che Li era morto il 12 giugno. Secondo chi ha visto il suo corpo, era emaciato, la testa era gonfia e c’erano ferite alla schiena e alle ginocchia”.

Bitter Winter ha riferito che il 12 aprile 2021 le autorità hanno informato la famiglia del colonnello Gong Piqi della città di Qingdao, nella provincia dello Shandong, che era morto in prigione. Gong era un praticante del Falun Gong ed ex vice capo di stato maggiore della Divisione di artiglieria di riserva della provincia dello Shandong. Sebbene i funzionari abbiano attribuito la sua morte a una “improvvisa emorragia cerebrale”, la famiglia e gli amici hanno riferito di aver visto segni di tortura sul suo corpo.

Molto spesso i funzionari si rifiutano di rilasciare alle famiglie i corpi dei praticanti deceduti e questo è accaduto anche alla signora Hu Hanjiao della contea di Xiaochang, nella provincia dell’Hubei.

Minghui ha riferito che Hu Hanjiao è morta in prigione mentre scontava una condanna a quattro anni perché praticava il Falun Gong. Era stata arrestata il 15 marzo 2021 per aver parlato del Falun Gong alla gente, e il tribunale della contea di Xiaochang l’aveva condannata a quattro anni di carcere alla fine di giugno 2021. Il 9 novembre, ovvero tredici giorni dopo essere stata trasferita nel carcere femminile della provincia dell’Hubei, le autorità carcerarie hanno chiamato il marito per informarlo che era morta. Non hanno mai restituito il corpo alla famiglia.

Abusi sistematici dei diritti umani

La persecuzione del Falun Gong è diffusa. Citando informazioni di Minghui, il rapporto afferma che “la polizia ha arrestato e molestato i praticanti del Falun Gong in tutto il Paese”. Inoltre, arresti massicci sono avvenuti spesso intorno al 25 aprile (anniversario dell’appello pacifico dei praticanti del Falun Gong nel 1999) e al 13 maggio (Giornata Mondiale della Falun Dafa).

Nel rapporto si legge: “Secondo Minghui, le molestie sono state anche motivate dalla campagna di ‘mantenimento della stabilità’ prima dell’anniversario del centenario del PCC. Tra luglio e agosto, Hebei, Heilongjiang, Shandong, Jilin, Sichuan, Shanxi e Liaoning sono state le province in cui è stato preso di mira il maggior numero di praticanti. Tra gli arrestati ci sono insegnanti, ristoratori, bibliotecari, lavoratori edili, operai, accademici, infermieri, ingegneri, agricoltori, proprietari di negozi e molti pensionati”.

I casi di questo tipo sono numerosi. Ad esempio, il 12 settembre 2021 Minghui ha riferito che in varie regioni si sono verificati numerosi episodi di molestie da parte della polizia e arresti di praticanti. Tra i praticanti presi di mira c’è Yang Xiaozhi della città di Fushun, nella provincia del Liaoning. È stata arrestata il 10 marzo per aver distribuito materiale del Falun Gong. Le guardie l’hanno colpita con bastoni elettrici. Un’altra persona è Cai Xiufang, novantottenne, della città di Jilin, provincia dello Jilin. La polizia l’ha arrestata il 14 maggio per aver parlato del Falun Gong alla gente. Nel rapporto si legge: “L’hanno tenuta in una gabbia di metallo alla stazione di polizia per diverse ore e hanno saccheggiato la sua casa prima di rilasciarla su cauzione”.

Sono stati presi di mira praticanti di ogni estrazione sociale. Ad esempio, il 20 luglio le autorità hanno arrestato Gong Ruiping, ex insegnante di scuola elementare a Pechino. Quando ha iniziato lo sciopero della fame, è stata nutrita forzatamente. Solo tre giorni dopo, il 23 luglio, la polizia ha arrestato Li Lihong, insegnante di scuola media nella provincia dell’Hunan, per aver parlato del Falun Gong alla gente.

I maltrattamenti hanno spesso provocato ferite, quindi le autorità hanno fatto ricorso anche a maltrattamenti mentali. Nel rapporto si legge: “Il 15 agosto, un ufficiale in borghese della città di Handan, nella provincia dell’Hebei, ha picchiato la signora Wang Shuqin per avergli parlato del Falun Gong. La signora Wang ha riportato due costole rotte ed è stata portata all’ospedale. Minghui ha riferito che il capo della stazione di polizia di Baimaqiao, Zhang Jie, ha minacciato di spararle e ucciderla”.

Prelievo forzato di organi

Un altro crimine è il prelievo forzato di organi. A tal proposito nel rapporto si legge: “Il 14 giugno, l’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha pubblicato una dichiarazione di un gruppo di undici esperti indipendenti in materia di diritti umani, tra cui il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione o di credo Ahmed Shaheed, che si è detto ‘allarmato dalle notizie di presunti prelievi di organi che colpiscono minoranze, tra cui i praticanti del Falun Gong, gli uiguri, i tibetani, i musulmani e i cristiani, detenuti in Cina’”.

Citando informazioni di Minghui, il rapporto ha rilevato che le autorità hanno raccolto DNA, campioni di sangue e altri dati biometrici dai praticanti del Falun Gong contro la loro volontà.

Nemici dello Stato

Il PCC ha abusato del suo sistema legale per perseguitare il Falun Gong. Il rapporto afferma: “Il 20 aprile, RFA ha riferito che il dipartimento di polizia della città di Yulin, nella provincia dello Shaanxi, ha confermato alla moglie che stava ancora trattenendo Gao Zhisheng, un avvocato per i diritti umani preso in custodia nel settembre 2017. In precedenza, la famiglia di Gao non aveva saputo dove si trovasse o se fosse ancora vivo. Gao aveva precedentemente difeso membri di gruppi cristiani, praticanti del Falun Gong e altri gruppi minoritari sotto processo”.

Etichettando vari gruppi religiosi come culti (xie jiao), il PCC ha lanciato ondate di campagne di propaganda d’odio per screditarli. A riguardo il rapporto dice: “Bitter Winter ha riferito che il 15 aprile, in occasione della Giornata nazionale dell’educazione alla sicurezza, le autorità hanno allestito mostre nell’ambito di una campagna ‘anti-xie jiao’ e gli studenti di tutto il Paese hanno firmato impegni a rinunciare alle attività religiose illegali dei gruppi etichettati come culti”.

Ciò ha portato alla discriminazione di questi gruppi da parte della popolazione. Il rapporto continua dicendo: “Secondo quanto riferito, sono continuate le discriminazioni nei confronti di inquilini potenziali o già in essere, sulla base del loro credo religioso. Dal 2017 e 2018, gli articoli della Legge sulle punizioni dell’amministrazione della pubblica sicurezza del 2005 relativi alle “attività sospette” hanno iniziato a essere applicati seriamente. Da allora i praticanti del Falun Gong hanno riferito di avere continue difficoltà a trovare padroni di casa disposti ad affittare loro un appartamento”.

I bambini non fanno eccezione. A tal proposito si legge nel rapporto: “A novembre, Minghui ha riferito che il 14 ottobre nove funzionari si sono recati a casa della signora Yi Shuying e le hanno ordinato di firmare una lettera di rinuncia al Falun Gong. Hanno minacciato che a sua nipote, una studentessa delle scuole medie, sarebbe stata negata l’ammissione all’università in futuro se la signora Yi non avesse rinunciato al Falun Gong. La donna si è rifiutata di obbedire”.

Negli ultimi anni, il governo statunitense ha imposto sanzioni contro i responsabili delle violazioni dei diritti umani. Ad esempio, il 12 maggio 2021 Blinken e il Dipartimento di Stato americano hanno annunciato che Yu Hui, ex direttore del Central Leading Group on Preventing and Dealing with Heretical Religions della città di Chengdu, nella provincia del Sichuan, sarebbe stato sanzionato per aver perseguitato il Falun Gong.