(Minghui.org) A una donna, residente a Jiaozhou nella provincia dello Shandong, sono state negate le visite dei familiari da quando, il 13 gennaio scorso, è stata ammessa nella prigione femminile provinciale dello Shandong, situato nella capitale Jinan.

Il 2 giugno 2021 Zhao Youqin è stata arrestata durante un controllo di polizia. La donna si stava preparando per andare al lavoro, quando è stata fermata nel parcheggio del suo complesso residenziale. Gli agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione e l’hanno portata alla stazione di polizia di Zhongyun, prima di trasferirla al centro di detenzione di Pudong, a Qingdao nella provincia dello Shandong (Jiaozhou è sotto la giurisdizione di Qingdao).

Lo stesso giorno sono stati arrestati almeno altri 19 praticanti locali del Falun Gong, tra cui Yu Baiqing, Song Guiqin, Gao Xiu’e, Huang Yuqiang, Ji Jinmu, Wang Ruilian, Wang Ruilan, Zhang Meixiang, Zhang Meixiang e Zhang Ruilan. Zhang Meixiang, Song Jihua, Zhuang Zuojie, Ji Hong, Zhou Ruiling, Liang Huiyuan, Sun Yuyun, Ye Yu, Wang Shujin, Cheng Jiqing, Jiao Qing’e e suo marito Xu Yanzhong. Nell’operazione sono stati impiegati più di 100 agenti di polizia.

Il 15 aprile dell’anno scorso il tribunale distrettuale di Huangdao, nella città di Jiaozhou, ha condannato Yu a otto anni di prigione e lo ha multato di 50.000 yuan (circa 6.462 euro). Zhao è stata condannata, il 24 aprile dello stesso anno, a tre anni di pena detentiva.

A causa della pandemia, dopo la sentenza Zhao è rimasta nel centro di detenzione di Pudong. Nel mese di dicembre dell’anno scorso, in seguito alla revoca dell’isolamento, i suoi familiari hanno potuto farle visita due volte. Quando hanno chiesto una terza visita, è stato detto loro che, il 13 gennaio di quest’anno, era stata trasferita nel carcere femminile della provincia dello Shandong. La prigione provinciale ha promesso di concedere loro la visita entro tre mesi, ma a nove mesi di distanza non è stato ancora loro permesso di vederla.

Una volta la prigione ha inviato una persona a casa di Zhao, nella città di Jiaozhou, per comunicare ai familiari che lei non desiderava incontrarli. Il messaggero ha detto che era lì per chiedere alla famiglia di “lavorare su di lei”, affinché acconsentisse alle visite dei familiari. In seguito, ha chiamato ancora i familiari e ha ripetuto lo stesso messaggio, tuttavia un’altra persona all’interno della prigione ha chiamato per informarli che le visite non sarebbero state permesse, perché Zhao non aveva rinunciato al Falun Gong.

I familiari sono rimasti perplessi su quale fosse esattamente il motivo per cui le erano state negate le visite. I messaggi contrastanti della prigione li hanno resi ancora più preoccupati per il suo benessere. Sua madre, quasi novantenne, non sa ancora della sua detenzione, poiché la famiglia le ha nascosto la notizia per paura che non fosse in grado di sopportarla.

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