(Minghui.org) Una donna di 68 anni residente a Weihai, nella provincia dello Shandong, rischia di essere perseguita per aver diffuso informazioni sul Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 10 aprile di quest’anno Zou Huaxiang è scomparsa. Dopo due giorni, non avendola trovata, la sua famiglia ne ha denunciato la sparizione alla polizia, per poi scoprire che, lo scorso 10 aprile era stata arrestata nella sua abitazione. Attualmente è trattenuta nel centro di detenzione di Wendeng.

Il 13 aprile i suoi familiari hanno incontrato Qin Xiaodong, dell'Ufficio per la sicurezza interna presso la stazione di polizia distrettuale di Huancui. Qin ha consegnato loro l’avviso di detenzione di Zou, consigliando di assumere un avvocato per lei, poiché intendeva chiedere una condanna alla prigione.

Qin ha detto di aver ripreso in custodia la donna a causa del suo precedente arresto, avvenuto il 24 novembre dell’anno scorso, mentre stava distribuendo calendari con informazioni sul Falun Gong in un mercato comunitario. A mezzogiorno, dopo averle sottratto le chiavi, la polizia ha fatto irruzione nella sua abitazione e le ha confiscato la stampante, il computer, il caricabatterie del cellulare e 14.000 yuan (circa 1.772 euro) in contanti. La polizia l'ha interrogata e le ha prelevato un campione di sangue. La sera stessa la donna è stata rilasciata, dopo averle trattenuto 11.000 yuan (circa 1.392 euro) del denaro confiscato come cauzione.

I restanti 3.000 yuan (circa 380 euro) non le sono stati restituiti e la polizia non ha mai fornito informazioni in merito.

Due decenni di persecuzione per aver difeso la sua fede

Fin dall’infanzia Zou ha lottato con una salute cagionevole e la sua famiglia non poteva permettersi le spese mediche per curarla. Spesso si sentiva impotente e pensava che la sua vita fosse ingiusta. Nel mese di marzo 1996 si è imbattuta nel Falun Gong. Poco dopo aver intrapreso la pratica di miglioramento della mente e del corpo, i suoi disturbi sono scomparsi. Si è sforzata di vivere secondo i principi del Falun Gong di Verità-Compassione-Tolleranza, riflettendo costantemente su come migliorare se stessa.

Zou ha imparato a essere rispettosa degli altri e la sua famiglia è diventata più armoniosa. Ha detto: "Praticare il Falun Gong non solo mi ha liberato dalla sofferenza dei disturbi fisici, ma ha anche salvato la mia anima. Fino ad ora non conoscevo il vero significato e il valore della vita".

Dopo che il Partito Comunista Cinese ha iniziato a perseguitare il Falun Gong nel 1999, si è sentita in dovere di far conoscere la pratica a un maggior numero di persone, affinché potessero trarne beneficio, invece di essere ingannate dalla propaganda di odio diffusa dal regime. A causa dei suoi coraggiosi sforzi, è stata spesso arrestata e detenuta.

Il 30 dicembre 1999 Zou si è recata a Pechino per chiedere il diritto di praticare il Falun Gong ed è stata arrestata, picchiata e torturata prima del 1° gennaio 2000, quando è stata trasferita a Weihai per una detenzione di 15 giorni.

Tra marzo e agosto 2000 è stata arrestata quattro volte e ogni volta è stata trattenuta, per 15 giorni dopo i primi due arresti e per 30 giorni dopo gli altri due. In seguito al secondo arresto, avvenuto nell'aprile 2000, è stata anche tenuta in un centro per il lavaggio del cervello per tre giorni. La polizia ha estorto ai suoi familiari un totale di 1.400 yuan (circa 177 euro), per le spese di soggiorno nel centro di detenzione.

Nell'ottobre 2000 Zou è stata rinchiusa per tre anni nel campo di lavoro forzato di Zhangqiu, dove è stata percossa con i bastoni elettrici e costretta a stare in posizione eretta, o seduta su un piccolo sgabello per lunghe ore. Le guardie la costringevano anche a svolgere lavori non retribuiti. Il marito le faceva visita ogni mese, versando ogni volta tra i 300 e i 400 yuan (da circa 38 a circa 50 euro) sul suo conto corrente per le necessità quotidiane. Nei tre anni di detenzione ha depositato in totale più di 7.000 yuan (circa 886 euro), ma a Zou non è mai stato permesso di utilizzare il denaro. Quando è stata rilasciata, le guardie hanno persino affermato che doveva loro dei soldi.

Nel settembre 2009 la donna è stata nuovamente arrestata e detenuta per oltre 20 giorni. Per aver parlato alla gente del Falun Gong è stata arrestata altre tre volte, il 15 febbraio 2012, il 29 maggio 2015 e il 30 dicembre 2018. Dopo ogni arresto è stata detenuta rispettivamente per dieci giorni, tre ore e cinque giorni.

Il 25 febbraio 2020 è avvenuto l'arresto successivo, dopo essere stata denunciata per aver parlato a un giovane del Falun Gong. La polizia ha raccolto le sue impronte digitali, un campione di sangue e l’ha anche minacciata che non le sarebbe stato permesso di parlare con altri di quante persone erano decedute durante la pandemia COVID-19. Più tardi è stata rilasciata, ma la polizia è tornata per mettere a soqquadro la sua abitazione.

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Liu Bin (刘斌), capo della stazione di polizia del distretto di Huancui: +86-631-5853101Qin Xiaodong (秦晓东), responsabile del caso di Zou: +86-631-5853217, +86-15562136007, +86-15588335111Dong Xiaofei (董晓飞), direttore del Dipartimento di polizia della città di Weihai: +86-631-5192175, +86-631-5192258Zou Wei (邹伟), segretario del Comitato per gli affari politici e legali del distretto di Huancui: +86-631-5222328Li Haiting (李海廷), vice segretario del Comitato politico e legale del distretto di Huancui e direttore dell'Ufficio 610: +86-631-5222906, +86-13863080033

(Altre informazioni sui contatti dei responsabili sono disponibili nell'articolo originale in cinese).

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