(Minghui.org) Lo scorso 11 agosto una donna di 55 anni, residente a Changchun nella provincia dello Jilin, è stata portata nel carcere femminile provinciale per scontare una pena di un anno e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal 1999.

Il 13 giugno dell’anno scorso, non appena Yang Yunjie è uscita di casa, è stata arrestata da cinque agenti di polizia in borghese che la stavano aspettando fuori. Gli agenti avevano anche rimosso la targa dell’auto di servizio, per non rivelare la propria identità. Senza mostrare i documenti o un mandato di perquisizione, hanno fatto irruzione nell’appartamento di Yang e le hanno confiscato i libri del Falun Gong.

In seguito, la donna confermato che gli agenti erano della stazione di Chongqinglu. Durante i due giorni di detenzione, la polizia non ha informato i familiari della sua situazione; hanno saputo dove si trovava solo dopo averne denunciato la scomparsa. Intorno alle 15:00 del 15 giugno Yang è stata rilasciata.

Il 4 luglio dell’anno scorso la polizia l’ha nuovamente arrestata e l’ha portata al Centro di detenzione nº 4 della città di Changchun. Yang è stata accusata di “sovvertire il potere dello Stato” perché promuoveva il Falun Gong al di fuori dell’ospedale nº 1 dell’Università dello Jilin. Gli agenti hanno anche minacciato di condannarla.

Il 21 novembre il tribunale distrettuale di Kuancheng ha tenuto un’udienza sul suo caso, senza permettere alla famiglia di partecipare. Secondo un informatore presente all’udienza, Yang ha rifiutato di dichiararsi colpevole.

Nel mese di gennaio di quest’anno la famiglia della donna è stata informata che era stata condannata a un anno e mezzo di prigione ed è stata trasferita al Centro di supervisione di Weizigou, dove era in attesa dell’esito del suo appello. Dopo che questo è stato respinto, l’11 agosto scorso è stata trasferita nel carcere femminile della provincia dello Jilin.

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