Nome: Zhang GuiqingNome Cinese : 张贵清Genere: FemminaEtà: 88Città: NanchongProvincia: SichuanOccupazione: Insegnante in pensioneData di morte: 29 ottobre 2021Data dell’ultimo arresto: SconosciutaUltimo luogo di detenzione: Sconosciuto
Un’insegnante in pensione 88enne della Contea di Nanbu, nella provincia del Sichuan, è deceduta il 29 ottobre del 2021, dopo aver vissuto cinque mesi da latitante, costretta a farlo per evitare le molestie per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio del 1999.
Zhang Guiqing aveva intrapreso il Falun Gong nel 1996 e, a poco a poco, negli anni era guarita da: asma bronchiale, cardiopatia, ulcera gastrica, glaucoma e cataratta. Dopo l’inizio della persecuzione, le autorità locali l’hanno molestata numerose volte per convincerla a rinunciare alla sua fede.
Otto persone del comitato di strada locale e altre agenzie governative hanno bussato alla sua porta intorno alle 11:00 del 19 maggio 2021, ma nessuno ha risposto, quindi hanno parlato con una sua vicina che ha detto di non avere assolutamente idea di dove si trovasse. Allora hanno chiamato la sua famiglia, ma nessuno ha risposto al telefono. Quindi sono andati via e sono ritornati quella sera alle 18:30. La badante stava preparando la cena per Zhang ed è rimasta così terrorizzata che ha piantato in asso quello che stava facendo ed è scappata via.
Zhang non ce la faceva più a sopportare le continue molestie, è andata a vivere lontano da casa, e cinque mesi dopo è morta.
La persecuzione precedente di Zhang e di sua figlia
La figlia di Zhang, Zhang Linyue, aveva iniziato a praticare il Falun Gong seguendo le orme della madre e anche lei era subito guarita da tutte le malattie. Era stata un’impiegata statale per anni. Aveva occupato diverse posizioni nel comune di Nanchong, fra cui vice direttrice dell’Ufficio della comunità di Xicheng, vice direttrice dell’Ufficio finanze, e membro del CPPCC (conferenza politica consultiva) di Nanchong. Nanchong è la sede amministrativa a cui fa capo Nanbu, la contea nativa delle due donne.
Madre e figlia sono state prese di mira dopo che la persecuzione è iniziata nel 1999. Zhang Linyue è stata arrestata nel febbraio 2011 e rilasciata su cauzione l’11 settembre di quell’anno. Ha ricevuto una lettera dal tribunale distrettuale di Shunqing di Nanchong tre giorni più tardi, in cui le si comunicava il suo appuntamento in tribunale, per l’11 ottobre 2011. Per evitare un’ulteriore persecuzione ha vissuto nascondendosi, ma è stata arrestata lo stesso il 28 settembre 2014, mentre presentava un reclamo all’Ufficio giudiziario provinciale del Sichuan per protestare contro la persecuzione. È stata processata il 2 febbraio 2015 e condannata a tre anni il 15 giugno di quell’anno.
La praticante ha denunciato Jiang Zemin, l’ex dittatore cinese, per aver ordinato la persecuzione del Falun Gong, che poi aveva portato alla condanna della figlia e alla persecuzione contro di lei. Dopo di ciò molti agenti dell’Ufficio per la sicurezza interna della contea di Nanbu sono andati a perquisire la casa e le hanno sequestrato i libri del Falun Gong. Lei li ha rimproverati, dicendo che molestavano cittadini per bene, che rispettavano la legge.
La mattina del 3 ottobre 2019 dopo le 8:00, mentre stava facendo colazione con alcuni parenti, sette persone hanno fatto irruzione in casa. Fra di loro c’erano il direttore Yu Xiaoyang e il vice direttore Qing Xing dell’Ufficio 610 del distretto di Shunqing, un agente della stazione di polizia di Xinjian, il segretario Wang dell’Ufficio del comitato di strada di Xinjian, e il direttore Huang dell’Ufficio della comunità di Xihe. Volevano sapere dove fosse la figlia e hanno scattato delle foto a lei, ai suoi parenti e alla casa.
Qing in seguito ha rintracciato la figlia e ha tentato senza successo di farle firmare una dichiarazione in cui prometteva di non andare in giro a distribuire materiale del Falun Gong.
L’agente Yang della stazione di polizia di Xinjian, il segretario Wang, e il direttore Huang si sono presentati di nuovo a casa sua a metà dicembre del 2019 per infastidirla. Yang ha preteso i numeri di telefono dei suoi parenti che si trovavano in visita e anche i contatti di altri familiari.
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