(Minghui.org) Il 7 marzo dello scorso anno Gong Qinglin, sessantasettenne della contea di Yilong, provincia dello Sichuan, ha ricevuto una chiamata dalla polizia, che gli ha chiesto di andare in distretto per la registrazione di un documento. Sospettando che potesse essere una scusa per continuare a molestarlo per la sua fede nel Falun Gong, la sua famiglia gli ha chiesto di non andare, tuttavia lui ci è andato ed è stato arrestato.

La polizia ha preso le chiavi della sua abitazione e l'ha riportato a casa, per poi saccheggiare l'appartamento. Gli sono stati confiscati i libri del Falun Gong, il computer, la stampante e 80.000 yuan (circa 10.250 euro) in contanti.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La polizia ha interrogato più volte Gong, e gli ha detto che lo avrebbe rilasciato se avesse accettato di fornire informazioni su sei od otto praticanti del Falun Gong. Si è rifiutato di collaborare ed è stato tenuto in detenzione.

In seguito, la polizia ha presentato il suo caso alla Procura, accusandolo di usare un'organizzazione di culto per minare le forze dell'ordine, un pretesto standard usato per incastrare i praticanti del Falun Gong. Gli oggetti confiscati legati al Falun Gong sono stati inclusi come prova dell'accusa.

I familiari, preoccupati per la situazione di Gong, hanno incaricato un avvocato per rappresentarlo. Quando l'avvocato si è recato alla Procura di Yilong per esaminare i documenti del caso, un membro del personale gli ha detto che qualcun altro aveva preso in prestito i documenti, e che non aveva un file elettronico a disposizione.

Quando l'avvocato si è recato presso l'ufficio di supervisione della Procura per presentare un reclamo sul personale che gli aveva impedito di esaminare i documenti del caso, ci è voluta più di un'ora perché l'ufficio accettasse la sua denuncia.

Il 20 ottobre scorso, Gong è stato processato e condannato a quattro anni di carcere.