(Minghui.org) La signora Yang Deying, settantun'enne nativa del villaggio di Pingqiao, nella città di Kunming, provincia dello Yunnan, non osa tornare nell’appartamento in affitto dove viveva, poiché dal 23 marzo scorso ogni giorno due agenti sorvegliano la sua abitazione. La polizia ha detto ai vicini di stare attenti al suo rientro, e ha offerto una ricompensa a chiunque dia informazioni su dove si trovi.

Il calvario di Yang è iniziato il 1° febbraio di quest’anno, quando si è recata in un villaggio vicino per diffondere informazioni sul Falun Gong, una pratica spirituale perseguitata dal governo cinese dal luglio del 1999. Una donna l'ha denunciata alla polizia, che l’ha portata nel distretto della città di Haikou; lì sono stati chiamati due agenti dell'Ufficio di sicurezza nazionale per interrogarla. Uno di loro le ha detto di aver cercato di arrestarla nel settembre dell'anno precedente, ma poiché all'epoca la donna non si trovava nel suo appartamento, era stato arrestato un altro praticante.

Più tardi, i due agenti hanno chiesto a Yang di firmare il verbale dell'interrogatorio, ma lei si è rifiutata.

La polizia della stazione di Haikou voleva prendere le sue impronte digitali e prelevarle il sangue per le analisi, dicendole che se avesse collaborato con loro sarebbe stata rilasciata.

Più tardi quella sera, é stato chiesto a suo figlio di andare a prenderla alla stazione di polizia di Jinniu, ma lui si è rifiutato dicendo che non c'era posto per lei a casa sua. Nel frattempo un agente l’ha interrogata per oltre un'ora. Alla fine la polizia ha mandato comunque Yang a casa di suo figlio.

Sapendo che sarebbe stata controllata, la donna ha lasciato la casa di suo figlio e si è nascosta nella città di Kunming.

Persecuzioni subite in passato

Negli ultimi vent’anni Yang è stata in carcere tre volte per la sua fede, per un totale di otto anni di reclusione.

Nel 2005 le hanno dato una pena di due anni nel campo di lavoro forzato femminile dello Yunnan, per aver scritto su pezzi di carta le parole "la Falun Dafa è buona,Verità-Compassione-Tolleranza sono buone".

Nel maggio del 2008, è stata arrestata e portata al Centro di detenzione n.1 del Distretto di Panlong, dove è stata processata dopo quasi un anno e condannata a tre anni nel carcere femminile n.2 dello Yunnan. Mentre era in carcere è stata torturata per aver rifiutato di rinunciare alla sua fede. Due detenute sono state incaricate di sorvegliarla per tutte le ventiquattr’ore. È stata costretta a sedersi su un piccolo sgabello senza potersi muovere per quindici ore al giorno, con il risultato che le natiche le sanguinavano. È tornata a casa il 19 maggio del 2011.

Il 19 settembre del 2012 é stata arrestata di nuovo per aver distribuito materiale del Falun Gong. Dopo un anno di carcere presso il centro di detenzione del distretto di Guandu, è stata condannata dalla corte intermedia di Kunming ad altri tre anni da scontare nella prigione femminile n.2 dello Yunnan.