(Minghui.org) Il 28 giugno di quest’anno una donna del villaggio di Dazhangjia, della città di Penglai, provincia dello Shandong, è stata sequestrata da un funzionario del villaggio insieme ad un gruppo di soldati paramilitari, dopo essere stata denunciata perché in possesso di materiale informativo del Falun Gong.
La praticante Li Ling è stata portata in una casa vuota in una zona di montagna, dove è stata picchiata e torturata ferocemente. È morta il 13 luglio a causa delle ferite riportate. Le autorità del villaggio hanno costretto la sua famiglia a cremare il corpo il giorno stesso. Secondo i familiari, il suo viso era deformato e il corpo pieno di lividi.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica spirituale e di meditazione che è perseguitata dal Partito comunista cinese dal luglio 1999.
La mattina del 28 giugno Li ha portato a casa decine di opuscoli del Falun Gong. Un abitante del villaggio, vedendo quello che trasportava, l'ha denunciata alle autorità. Il segretario del PCC del villaggio Xiang Demao e diversi soldati paramilitari, sono andati subito a casa sua confiscandole i libretti.
In seguito l’hanno portata in una casa vuota per interrogarla, e dopo aver rifiutato di rivelare da chi aveva ricevuto gli opuscoli, Yu Desheng e Yu Deshui, due dei soldati, hanno cercato di sottometterla con la forza con brutali percosse da farle cadere alcuni denti, causandole anche una contusione nella parte sinistra del torace e lividi dappertutto. Secondo un anziano del villaggio a cui era stato chiesto di vegliare su di lei, è stata colpita sul petto con un bastone.
Durante l’interrogatorio si è rifiutata di rispondere alle domande, e di abbandonare la sua fede. Uno dei suoi aggressori l’ha portata fuori casa per "sistemarla". Le ha impresso un calcio così forte da farle perdere l'equilibrio, e cadendo ha sbattuto l'anca su una roccia fuori dalla porta. Più tardi ha cominciato a piovere, ed è stata costretta a rimanerci sotto per un lungo periodo di tempo. Successivamente ha anche fatto uno sciopero della fame per protestare contro gli abusi.
Intorno al 6 luglio il marito è morto, e le autorità l'hanno riportata a casa per occuparsi del funerale. Quando si è riabbracciata con il figlio, non gli ha detto nulla. Secondo lui, le hanno rotto la bocca perchè mancavano diversi denti. Più tardi è stata portata via rapidamente dalle autorità, che si sono rifiutate di rivelare il luogo dove la portassero. Dopo le ripetute richieste da parte del figlio, hanno accettato di farle vedere la madre nel luogo non rivelato, coprendogli la testa. Quella è stata l'ultima volta che si sono visti.
Il 13 luglio è stata portata di corsa in una clinica privata per la "rianimazione" dove è stata dichiarata la sua morte. Subito dopo le autorità hanno riconsegnato la salma alla sua famiglia che nel frattempo, i soldati paramilitari piantonati fuori casa hanno costretto a farsi dare il consenso per cremare il corpo il giorno stesso, minacciandola di non andarsene senza. I suoi cari non hanno avuto altra scelta che soddisfare la richiesta.
Mentre le cambiavano i vestiti, i suoi parenti hanno notato che i bulbi oculari di Li apparivano sporgenti e grandi in modo anormale.
Il giorno del funerale, i due soldati paramilitari che l'hanno picchiata durante l'interrogatorio si sono presentati in borghese per molestare amici e parenti, cercando di impedire loro di partecipare alla funzione commemorativa. Alla domanda su chi fossero, i due hanno mentito dicendo di essere parenti della defunta.
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