(Minghui.org) Nonostante la liberazione della signora Mao Shufen sia prevista per il 22 febbraio di quest’anno, dopo aver scontato quattro anni per aver praticato il Falun Gong, le guardie carcerarie e le detenute la stanno ancora torturando per aver sostenuto la sua fede. Il Falun Gong è una pratica tradizionale di coltivazione per il benessere di mente e corpo perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Mao, una residente di Hulin, nella provincia dell’Heilongjiang, è stata arrestata il 22 febbraio 2017 per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong ed il 24 aprile 2018 è stata condannata a quattro anni.

Nella prigione femminile dell’Heilongjiang la praticante è stata spesso costretta a sedersi su un piccolo sgabello senza potersi muovere. A volte le detenute inserivano una penna in un buco al centro dello sgabello e la costringevano a sedervisi sopra, altre volte la obbligavano a sedersi vicino ad una finestra aperta in pieno inverno con il vento gelido che le soffiava addosso.

Una volta una detenuta ha cercato di estorcerle 3.000 yuan (circa 380 euro) e, siccome Mao si è rifiutata di darglieli, l'ha picchiata, ha abusato verbalmente di lei, l’ha costretta a sedersi sullo sgabello ed a svolgere un lavoro senza sosta non retribuito. Una volta è anche svenuta per la stanchezza, ma la donna, quando Mao ha ripreso i sensi, l'ha costretta a continuare a lavorare.

A causa dei continui abusi in prigione, la praticante ha sviluppato l’ipertensione. Le guardie l'hanno costretta a ingerire droghe sconosciute e le hanno fatto saltare i denti. In seguito le detenute hanno iniziato ad aggiungere droghe nel suo cibo e nell'acqua.

La notte, le detenute spesso la svegliavano per disturbare il suo sonno e, siccome la sua pressione arteriosa è aumentata ulteriormente a causa della mancanza di sonno, hanno usato questa scusa per costringerla ad assumere droghe.

Il 3 gennaio scorso, Mao è stata trasferita dalla squadra nove dell'ottavo rione alla squadra dodici. Le detenute continuano a monitorarla, ad abusare verbalmente di lei, a costringerla a sedersi sul piccolo sgabello e a sottoporla ad alimentazione forzata con droghe sconosciute.

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