(Minghui.org) Il signor Du Changpei, ottant’anni, vive a Suining, nella provincia del Sichuan. Negli ultimi due anni è stato molestato dalla polizia, che ha cercato di costringerlo a firmare una dichiarazione di rinuncia alla sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese negli ultimi ventidue anni.

La polizia saccheggia la casa senza un mandato di perquisizione

Agenti di polizia ed agenti comunitari guidati da Tan Guo, il direttore associato della stazione di polizia di Fenghuang, si sono presentati davanti alla casa di Du intorno alle 10:00 del 19 aprile 2019. Quando l’uomo ha aperto la porta, sono entrati senza mostrare un mandato di perquisizione ed hanno iniziato a cercare in ogni stanza. Hanno rovistato nelle scatole e negli armadi ed hanno gettato vestiti ovunque. Hanno anche forzato gli armadietti chiusi a chiave e danneggiato le ante. Durante la perquisizione hanno ordinato ai coniugi Du di farsi da parte e di non chiamare nessuno.

La polizia ha confiscato due foto del fondatore del Falun Gong, il Maestro Li, tre libri sul Falun Gong, tre stampanti, due computer, tre lettori MP3, un lettore video e denaro contante. Hanno anche confiscato i libri di storia e di cucina del nipote dell’uomo ed un suo quaderno personale.

La coppia è stata portata alla stazione di polizia di Fenghuang ed interrogata separatamente. La polizia ha cercato di scoprire da Du dove avesse preso i libri del Falun Gong ed il materiale d'ufficio. L'ufficiale Tian ha abusato verbalmente e minacciato l’uomo.

Un altro giovane poliziotto gli ha mostrato la foto di una donna anziana e l’ha avvertito: “La conosci? Era di Dongchan. Io facevo parte della squadra che ha prelevato i suoi organi”. (Nota dell'editore: i praticanti del Falun Gong vengono uccisi in Cina per i loro organi quando sono ancora in vita). Se ti rifiuti di rispondere alle nostre domande, diventerai proprio come lei!

Nel pomeriggio un altro ufficiale di polizia ha interrogato Du, che si è rifiutato di rispondere alle sue domande. L'ufficiale ha minacciato di sospendergli la pensione.

Allo stesso tempo il direttore associato Tan Guo stava interrogando la signora Du per cercare di scoprire cosa facesse il marito ed i nomi degli altri praticanti con cui aveva contatti. La moglie ha risposto: “Lui pratica per mantenersi in salute, non ha fatto nulla di male o di sbagliato. Non posso rispondere a nessuna delle vostre domande”.

La donna si è rifiutata di firmare le trascrizioni che Tan Guo aveva preparato per lei, così tre agenti hanno preso con la forza le sue mani per prenderle le impronte digitali. Poi l’hanno interrogata nuovamente.

Dopo tre giri di interrogatori, la polizia ha comunicato verbalmente ai coniugi che sarebbero stati rilasciati su cauzione, ma non è stato dato loro alcun documento formale.

Da allora la coppia è stata costantemente molestata dalla polizia, sia di persona che per telefono. Gli ufficiali hanno seguito, monitorato e fotografato l’uomo senza il suo consenso. Vanno e vengono a loro piacimento nella residenza della coppia, e non seguono mai nessuna procedura legale. Per tre volte hanno tentato di costringere l’uomo a firmare la dichiarazione di rinuncia alla sua fede, ma lui si è sempre rifiutato di farlo.

Una volta due giovani poliziotti sono andati a casa sua e gli hanno ordinato di firmare la dichiarazione di rinuncia alla sua fede. Dopo che si è rifiutato di farlo, l’hanno minacciato mentre se ne andavano: “Ti faremo firmare anche se muori”.

Ultime molestie

Verso le 9:00 del mattino del 22 novembre scorso, un uomo e una donna si sono presentati davanti casa sua. L'uomo ha affermato di essere Lei Zhengbin, il segretario del villaggio di Bajiaozhai. Quando ha saputo che l’uomo non era in casa, ha chiesto alla moglie se praticava ancora il Falun Gong. Lei ha risposto: “La Falun Dafa è buona e Verità,Compassione e Tolleranza sono buone”.

L’uomo e la donna se ne sono andati, ma solo per tornare mezz'ora dopo con delle auto della polizia con a bordo diversi agenti di polizia, uno dei quali con una pistola sulla schiena, ed agenti della comunità. Senza mostrare alcun documento legale, hanno detto: “Oggi devi firmare la dichiarazione”.

La nuora dell’uomo era presente ed ha affermato: “Non abbiamo fatto niente di male, perché dobbiamo firmare? Mio suocero ha più di ottant’anni. Che cos’ha fatto per dover firmare?”.

Mentre parlavano, Du è tornato a casa e ha detto: “Non firmerò mai quella dichiarazione. Quello che state facendo è contro la costituzione. Abbiamo libertà di credo, e la persecuzione del Falun Gong non ha alcuna base legale”.

Alla polizia interessava solo portare a termine il lavoro. Almeno tre volte hanno detto che, secondo ordini dall'alto, Du doveva firmare la dichiarazione di rinuncia.

Quando Du ha capito che era impossibile ragionare con loro, era così sconvolto da non riuscire a smettere di tremare. La polizia allora ha ordinato a suo figlio di firmare al suo posto. Temendo ciò che sarebbe potuto accadere a suo padre, ha firmato la dichiarazione. Prima di andarsene la polizia ha detto: “Torneremo tra due settimane!”.