(Minghui.org) Zhang Wei, residente a Jilin, nell'omonima provincia, è stata incarcerata numerose volte per la sua fede nel Falun Gong. L'ultima condanna è stata quella a sette anni di prigione, scontata dal 2013 al 2020, durante la quale ha sofferto tremendamente e le hanno anche sospeso la pensione.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Arrestata per la sua fede

La sera del 19 luglio 2001 la cinquantanovenne Zhang è stata arrestata nella sua abitazione. Gli agenti di polizia hanno perquisito l'appartamento ed hanno sequestrato i suoi effetti personali, compresi i libri del Falun Gong, i CD di musica per gli esercizi ed un tappetino per la meditazione. In seguito è riuscita a fuggire dalla locale stazione di polizia, ma è diventata indigente, senza un posto dove stare per oltre quattro mesi.

Nel novembre 2001 Zhang è stata arrestata di nuovo dopo essersi recata a Pechino per lanciare un appello a favore del Falun Gong. Ha esposto uno striscione in piazza Tiananmen con informazioni sulla pratica, ma un agente di polizia le ha dato un calcio nel petto, che l'ha quasi messa fuori combattimento.

È stata rinchiusa in una gabbia di metallo presso una stazione di polizia a Pechino. Gli agenti di polizia l'hanno spogliata per perquisirla completamente. L'hanno anche picchiata e colpita con bastoni elettrici per essersi rifiutata di fornire nome ed indirizzo.

Dopo aver scoperto le sue generalità, hanno convocato i suoi familiari ed ilsuperiore del suo posto di lavoro a Pechino, perché andassero a riprenderla. La famiglia ha dovuto pagare tutte le spese dei tredici giorni di detenzione.

Detenuta in una struttura per il lavaggio del cervello

La sua unità di lavoro ha ricevuto l'ordine che se i praticanti del Falun Gong presenti nell'ambiente lavorativo non avessero firmato la dichiarazione di rinuncia al loro credo, il relativo segretario del partito comunista sarebbe stato licenziato. Così, nella primavera del 2004, la sua unità di lavoro ha prontamente collaborato con la polizia, allo scopo di arrestarla. Molti altri praticanti del Falun Gong che lavoravano per lo stesso sistema ferroviario a cui era associata la sua unità di lavoro, sono stati arrestati nello stesso momento. Sono stati tutti detenuti per un mese in una struttura per il lavaggio del cervello dove sono stati costretti a seguire programmi che diffamano il Falun Gong. Le autorità hanno estorto 3.300 yuan (circa 425 euro) ad ogni praticante per le spese di sostentamento, tramite le loro rispettive unità di lavoro.

Nipote di otto anni traumatizzata

Il 24 dicembre 2013 più di una dozzina di agenti della squadra di sicurezza nazionale dello Jilin hanno fatto irruzione nel suo appartamento. L'hanno picchiata e costretta ad inginocchiarsi davanti alla sua nipotina di otto anni. La bambina piangeva in modo incontrollabile ed era traumatizzata.

Dopo aver arrestato Zhang e sua nipote, la polizia ha confiscato i suoi effetti personali tra cui libri del Falun Gong, computer, stampanti laser, CD vergini, carta per stampanti e più di 5.000 yuan (circa 643 euro) in contanti.

Vari metodi di tortura

Mentre era detenuta nella stanza n. 1 della polizia speciale e nell'ufficio di pubblica sicurezza di Changyi, Zhang è stata legata su una sedia di ferro, con le mani ammanettate allo schienale ed i piedi nell'anello di metallo sottostante. Durante l'interrogatorio e la tortura, la polizia ha coperto la telecamera di sorveglianza.

Un agente di nome Sun le ha detto: "Ora dimmi quali cose cattive hai fatto". Zhang ha risposto: "Non ho fatto niente di male!". Sun l'ha minacciata: "Sono solo una macchina, una mano del partito comunista. Picchierò chiunque mi chieda di farlo".

Gli agenti le hanno prima versato dell'acqua sulla testa inzuppandole la sua giacca invernale ed i pantaloni, poi le hanno messo del nastro adesivo sulla bocca ed inserito due sigarette accese nelle narici, fin quasi a bruciarle le labbra. Inspirando, il fumo che veniva inalato nella trachea, la faceva soffocare e tossire incessantemente. Espirando, il fumo le bruciava gli occhi e non poteva fare a meno di lacrimare.

Le hanno afferrato i capelli e le hanno spinto la testa verso il basso, poi le hanno versato con la forza nel naso una miscela piccante composta da rafano e da una bevanda alcoolica. Zhang ha scosso la testa d'impulso, spargendo la miscela ovunque. La polizia le ha pulito il viso con uno straccio per pavimenti prima di continuare la tortura. Quando la donna si è rifiutata nuovamente di collaborare, le hanno versato un'altra bottiglia della stessa miscela nel naso.

Dopo un po' un altro gruppo di persone è entrato ed ha ballato intorno a lei. Anche l'agente Sun si è avvicinato, l'ha sollevata e le ha dato un colpetto sulle costole.

In seguito Zhang è stata condannata a sette anni di pena detentiva da scontare nella prigione femminile della provincia dello Jilin. Durante il periodo di detenzione la sua pensione è stata sospesa. Anche se le autorità, dopo il suo rilascio, hanno ripreso il pagamento della sua pensione, l'importo che riceveva era lo stesso che aveva prima dell'arresto, decurtato degli aumenti automatici annuali.