(Minghui.org) Il 26 marzo scorso una dottoressa in pensione di sessantacinque anni residente a Laiyang, nella provincia dello Shandong, è stata condannata a nove anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 4 settembre dell'anno scorso Wang Jianmin è stata arrestata mentre depositava lettere con informazioni sulla persecuzione in una cassetta della posta della Laiyang Unicom Company. Quella mattina la polizia l’aveva pedinata con l'intenzione di arrestarla.

La sera stessa gli agenti hanno perquisito la sua abitazione, in sua assenza, ed hanno confiscato i suoi tre computer, sette stampanti, un gran numero di banconote stampate con informazioni sul Falun Gong, persino olio di arachidi e vino.

A causa della rigida censura dell'informazione in Cina, molti praticanti del Falun Gong stanno usando metodi creativi per aumentare la consapevolezza sulla persecuzione, tra i quali stampare messaggi sulle banconote e spedire lettere.

Gli agenti, dopo aver finito di caricare l'auto della polizia con gli oggetti confiscati, hanno spento la luce nell'appartamento e se ne sono andati, senza nemmeno chiudere la porta. Solo in serata, quando un parente si è recato a trovarla, si è saputo che era stata arrestata.

Il giorno dopo, 5 settembre, la donna è stata trasferita al centro di detenzione della città di Yantai dove è stata posta in detenzione penale. Il 12 ottobre successivo è stato approvato il suo arresto.

Il 26 marzo scorso il tribunale intermedio di Yantai l'ha condannata a nove anni di prigione, nonché al pagamento di una multa di 20.000 yuan (circa 2.570 euro).