(Minghui.org) Con la nonna costretta a letto e la madre arrestata a causa della sua fede nel Falun Gong, una giovane donna della città di Qinyang, provincia dell'Henan, si è vista estorcere 30.000 yuan (circa 3.900 euro) dalla polizia.

Al suo rilascio, avvenuto un mese dopo, la signora Zhang Yuqin ha riferito l'incidente al sito web Minghui, che pubblica resoconti di prima mano da quando la persecuzione del Falun Gong è iniziata nel 1999.

Nello scorso mese di giugno, di fronte al controllo internazionale ed alla pressione interna per le indagini sulla corruzione degli ultimi vent'anni, la polizia ha restituito il denaro alla figlia della donna.

Zhang, cinquantasettenne, ha divorziato quando sua figlia aveva solo quattro anni, dopo aver scoperto che suo marito aveva una relazione. Malata e senza reddito, contava sull’aiuto di suo fratello minore per sopravvivere. In seguito è stata introdotta al Falun Gong, una disciplina spirituale integrata da esercizi di meditazione, e presto si è ripresa. Si è assunta la responsabilità di prendersi cura della sua famiglia e dell'anziana madre, in modo che suo fratello potesse concentrarsi maggiormente sui suoi affari.

Nel dicembre 2019 suo fratello è morto improvvisamente. La madre ottantenne ha subito un duro colpo e si è ammalata. Zhang si è presa cura di lei e l'ha confortata.

Il 26 dicembre, proprio quando sua madre cominciava a riprendersi, la polizia l’ha arrestata nuovamente. Sapendo che la sua famiglia aveva un disperato bisogno di lei, la polizia ha estorto 30.000 yuan alla figlia, la quale temeva che non avrebbero rilasciato la madre, se non avesse pagato.

La figlia ha poi raccontato di essere stata interrogata dalla polizia, prima dell'arresto della madre, su chi fosse il proprietario dell'appartamento in cui vivono. Ha riferito che l'appartamento era intestato a lei stessa, che stava pagando oltre 2.000 yuan (circa 262 euro) di mutuo mensile e che riusciva a malapena ad arrivare a fine mese.

Il 26 gennaio dell'anno scorso, dopo averla trattenuta nel centro di detenzione di Jiaozuo per trentuno giorni, la polizia l'ha rilasciata. Durante la detenzione le guardie le hanno proibito di comprare beni di prima necessità e l'hanno spesso privata del sonno.

In agosto dello scorso anno il resoconto della persecuzione di Zhang è stato pubblicato sul sito web cinese Minghui. In seguito i praticanti locali del Falun Gong hanno anche affisso le informazioni in giro per la città, allo scopo di denunciare ulteriormente la persecuzione.

Per rappresaglia il dipartimento di polizia della città di Jiaozuo ha inviato cinque poliziotti a Qinyang per indagare su chi avesse affisso le informazioni, ma in un mese di indagini non hanno scoperto nulla.

In seguito gli agenti hanno iniziato a molestare la sorella di Zhang, il cognato e la figlia. Hanno anche installato due telecamere di sorveglianza fuori dalla casa di sua madre per controllare chi si recava a trovarla.

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