(Minghui.org) Il 10 settembre scorso una donna di settantanove anni è stata processata per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 24 agosto dell'anno scorso Ji Baozhen, una vedova residente a Fushun, nella provincia del Liaoning, era stata arrestata per aver parlato alla gente del Falun Gong. Sebbene sia stata rilasciata la sera stessa, è stata arrestata nuovamente lo scorso 2 settembre e portata direttamente al centro di detenzione di Nangou.

Il 9 settembre è stato comunicato ai familiari che il giorno successivo sarebbe stata processata presso il tribunale del distretto di Wanghua. I dettagli dell'udienza non sono chiari al momento in cui scriviamo.

La persecuzione

La signora Ji ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1999. A quel tempo lei e suo marito, l'unico che provvedeva al sostentamento, lottavano insieme per mantenere la loro famiglia di cinque persone. A causa della forte pressione aveva quasi perso la speranza. Dall'inizio della pratica del Falun Gong, nel giro di due mesi i disturbi fisici che l'avevano tormentata per anni sono scomparsi, ha ripreso fiducia nella vita ed era più gioiosa.

Nel luglio 1999, quando il regime comunista ha ordinato la persecuzione, il 22 si è recata a Pechino per appellarsi in favore del Falun Gong. Inizialmente era andata all'Ufficio Nazionale degli Appelli, ma vedendo che era pesantemente sorvegliato e che i praticanti venivano presi ed arrestati, non si è avvicinata. Si è recata allora in piazza Tiananmen per informare le persone sull'illegalità della persecuzione.

La donna è rimasta a Pechino per due mesi fino a quando, il 28 settembre 1999, è stata arrestata dalla polizia della stazione di Tiananmen. È stata schiaffeggiata dagli agenti ed ammanettata ad una sedia per tutta la notte. Le manette erano talmente strette, che le hanno tagliato i polsi.

Il giorno dopo è stata riportata a Fushun e detenuta nel campo di lavoro forzato di Wujiabao. Poiché si è rifiutata di recitare le regole della prigione, è stata costretta a rimanere seduta su un piccolo sgabello senza avere la possibilità di muoversi. La qualità del cibo era scadente e le guardie, specialmente una di nome Zhao Suqin, la picchiavano ogni volta che faceva gli esercizi del Falun Gong.

Il 29 gennaio 2000, dopo tre mesi di detenzione, è stata rilasciata. Solo due ore dopo Yu Jiang, il segretario del Partito comunista del comitato residenziale locale, è tornato a molestarla.

Il terzo giorno da quando era stata rilasciata, Yu ha portato Ji nel suo ufficio e l'ha interrogata per sapere se avesse incoraggiato altri praticanti a recarsi a Pechino per fare appello a favore del Falun Gong. Yu l'ha punita costringendola a stare all'aperto per più di quattro ore con solo un leggero strato di vestiti.

Dopo di che, gli ufficiali della stazione di polizia di Heping sono tornati costantemente a molestarla, a volte alle 4:00 del mattino ed a volte alle 9:00 di sera. Il direttore del comitato residenziale ha anche ordinato al suo vicino di casa di controllare le sue attività quotidiane.

Nell'aprile 2004 è stata arrestata di nuovo per aver parlato alla gente del Falun Gong. La polizia l‘ha condannata a tre anni da scontare nel famigerato campo di lavoro forzato di Masanjia, senza un regolare processo.

Nel marzo 2017 è stata ancora molestata durante la campagna "Knocking on the Door".

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Xu Gang (徐刚), capo della Procura del distretto di Wanghua: +86-24-56809936

Yang Wenjun (杨文君), vice capo del dipartimento di polizia della città di Fushun: +86-15941388787, +86-24-52625821

Peng Yue (彭越), capo dell'ufficio di sicurezza interna della città di Fushun: +86-13841334590

Wei Zhenxing (魏振兴), ufficiale dell'Ufficio di Sicurezza Interna: +86-13841301212

Li Caoliang ("李曹亮), vice capo della stazione di polizia Heping: +86-13942388533

(Altre informazioni di contatto dei colpevoli sono disponibili nell'articolo originale cinese).