(Minghui.org) Saluti, stimato Maestro! Saluti amici praticanti!

Io e un'altra praticante discutevamo di un progetto quando mi ha detto: “Sembra che tu guardi gli altri dall'alto in basso”. Mi ha infastidito e mi sono sentita incompresa, ma ho risposto con calma: “Ci rifletterò su!” Non vedevo il mio problema, ma qualche giorno dopo, un altro praticante mi ha detto la stessa cosa. Sapevo che avrei dovuto guardarmi bene dentro. Dopo aver riflettuto a lungo, credevo di aver trovato i miei attaccamenti, quelli superficiali ma sapevo che ce n'erano di più profondi e nascosti. Altri praticanti hanno condiviso con me la loro comprensione. Identificandone uno, ne ho trovati molti altri, uno dopo l'altro.

Da bambina rispondevo alle aspettative degli anziani della famiglia e degli insegnanti. Ero un brava studentessa e mi sforzavo di ottenere buoni risultati; da adulta ero una diligente impiegata e lavoravo bene. Inseguire le cose nella vita lavorando duramente non è sbagliato, ma le nozioni formate attraverso i miei cinquant’anni di vita erano diventate davvero ostinate e ben nascoste. Pensavo che quelle fossero me e che questa fosse la vita che volevo.

Il Maestro ha detto:

“Poiché il dolore pesa sulla gente, allora essi cercano, coscientemente o incoscientemente, di tenere lontano le sofferenze, nella speranza di condurre una vita più piacevole. E così, nel suo perseguire la felicità, la gente si forma idee su come evitare il dolore, su come vivere bene, come farsi strada nella società e raggiungere fama e successo, come riuscire ad avere più cose per sé stessi, come riuscire a prevalere e così via. A questo fine, man mano la gente acquisisce esperienze, arriva a formarsi delle nozioni circa il vivere; e quelle esperienze, a loro volta, vanno a rafforzare queste nozioni su come vivere la propria vita”. (Più si è vicini alla fine, più diligenti si dovrebbe essere; Elementi essenziali per un ulteriore avanzamento III)

Ho visto chiaramente che durante tutta la mia vita ho perseguito la realizzazione individuale per avere successo. Scavando più a fondo, ho visto che ero insicura e che temevo che se non avessi raggiunto il potere sarei stata una 'perdente'. Ho provato a fare tutto il possibile per raggiungere l'obiettivo di condurre una 'buona vita'.

Mi sono anche resa conto che mentre cercavo la felicità nella vita avevo sviluppato inconsciamente una mentalità agguerrita e mi piaceva confrontarmi con gli altri, essere considerata la migliore e ammirata. Mi concentravo solo sul raggiungimento dei miei obiettivi personali e non riuscivo a vedere le necessità degli altri. Una volta raggiunto l'obiettivo, diventavo zelante e mi piaceva mettermi in mostra. Quando gli altri non soddisfacevano le mie aspettative, mi risentivo; mi piaceva godere dei frutti del successo, detestavo il duro lavoro e così via. Man mano che i miei attaccamenti affioravano uno ad uno, eliminavo lentamente le nozioni umane che mi avvolgevano.

Salvaguardare il mio vero sé

Anche se sto praticando la coltivazione da quasi vent’anni, non ho fatto benele tre cose. La mia mente spesso vagava mentre facevo gli esercizi, mi veniva sonno quando leggevo la Fa, e la mia mano quando inviavo i pensieri retti, non stava ritta. Mi sforzavo di tenere vigile la mia coscienza principale, ma essa scappava via, e molte volte pensavo: “Cosa mangio a colazione oggi?” Sono rimasta in questo stato di coltivazione per diversi anni. Sapevo di non dover seguire le mie nozioni, esse non sono il vero sé: ma dov'era il vero sé?

Ogni volta che conversavo con una praticante veterana che parlava sempre in modo gentile, sentivo arrivare in profondità, una potente energia, nel mio cuore. Molti anni fa mi ha detto: “Non guardare sempre all'esterno. Dovresti guardarti dentro e trovare i tuoi difetti. Se riesci a fare questo, diventerai tranquilla”.

Il Maestro ha detto:

“Ogniqualvolta la sostanza più microscopica dei diversi livelli raggiunge un certo punto, non c'è più materia. Quando non c'è più materia, le particelle di sostanza cessano di esistere. Guardando ulteriormente, si scopre una situazione: si scopre qualcosa senza particelle materiali, che è tranquilla – la chiamo di solito “acqua ferma”. Viene chiamata anche l'origine – l’acqua senza vita. (Lezione della Fa a San Francisco; Lezione negli Stati Uniti)

Quando ho letto questo passo, il mio cuore ha sussultato. Se continuassi a guardarmi dentro, muovendomi verso il microscopico, non starei andando verso l'origine della materia? Eppure finora ho guardato solo verso l'esterno. Il consiglio di quella praticante mi ha svegliata: l'apparenza e l'esteriorità sono ingannevoli".

Ho cominciato a fermare la mia mente dalle distrazioni dell'illusione mondana mentre leggevo la Fa o facevo gli esercizi e i miei pensieri non andavano più alla deriva e sono riuscita a calmarmi. Concentrandomi, sono più attenta durante lo studio della Fa, in seguito ho esteso questa consapevolezza alla vita quotidiana e ho fatto in modo che ogni mio pensiero fosse ancorato al mio vero e puro sé. Col passare del tempo, ho scoperto che stavo cominciando a cambiare. Avevo meno pensieri negativi, ero in grado di vedere il lato buono delle cose e delle persone, portandomi ad avere meno conflitti e tribolazioni.

Rinnegare le predisposizioni delle vecchie forze

Dopo che io e mio marito ci siamo sposati, lui ha iniziato un'attività di informatica, ma ogni anno emergevano delle difficoltà, o perdevamo soldi con gli investimenti assieme ad amici, il governo ci chiedeva di pagare più tasse, o dovevamo dare soldi ai collaboratori e così via. Queste difficoltàportavano l'azienda ad avere continue perdite e di conseguenza abbiamo dovuto intaccare i nostri risparmi familiari. Per molto tempo ho guardato mio marito con sufficienza eh ho avuto pensieri negativi su di lui. Recriminavo spesso il fatto che l'azienda perdesse denaro e dovessi mettere i miei risparmi per coprire le perdite. Sono stata coinvolta ripetutamente in questa tribolazione, mettevo centinaia di migliaia o persino milioni ogni anno, che ha portato a diverse decine di milioni in oltre dieci anni. Oltre alla perdita finanziaria: ha anche causato una spaccatura tra me e mio marito portandoci quasi a divorziare.

Dopo quasi vent’anni, anche se sapevo di essere attaccata al denaro a causa delle perdite a lungo termine della società di mio marito, non mi rendevo conto che questa era una prova per vedere se potevo lasciare andare le perdite e i guadagni. Il mio risentimento e la sfiducia verso mio marito, non erano forse una prova di emozioni? Avevo paura di far sapere alla mia famiglia e ai miei amici dei miei problemi finanziari: non era forse perché avevo paura di perdere la faccia e una manifestazione dell'ego? Nel bel mezzo di questa prova di fama, guadagno ed emozione, mi sforzavo di superarla, ma fallivo ogni volta che perdevo il controllo delle mie emozioni. Altalenavo su e giù in questo modo. Un giorno, dopo anni di ricordi di esperienze amare, ho preso una decisione: mi sono detta: “Devo lasciar perdere. Non posso permettere che le vecchie forze mi controllino”. Il giorno dopo, mi sono sentita alleggerita, come se avessi levato uno strato dal mio corpo. Mi sentivo più leggera del solito ed ho ricordato le parole del Maestro:

“Se voi deste un’occhiata nell’estremo microcosmo, ai materiali formati da ciò a cui la vostra mente è attaccata, vedreste montagne, montagne enormi, fatte di roccia dura come granito e una volta che si sono formate, semplicemente non c’è modo per un essere umano di spostarle”. (Insegnamento della Fa alla Conferenza della Fa di Chicago 2004; Insegnamento della Fa nelle conferenze IV)

In quel momento improvvisamente ho realizzato che gli attaccamenti sono una forma di materia. Il Maestro ha rimosso da me quella materia dopo che ho espresso fortemente la mia volontà ad eliminarla. Mi sono sentita subito a mio agio.

Man mano che progredivo nella coltivazione, i problemi che mi preoccupavano in passato sembravano svanire. Tuttavia, durante il ripetersi dei problemi legati alla pandemia di quest'anno, tutte le ordinazioni della società sono state nuovamente annullate causando perdite di milioni. Ho cercato di trovare delle risposte nella Fa. Un giorno, condividendo i miei problemi nell'incontro per lo studio della Fa, un praticante ha detto: “Non pensi che sia una persecuzione finanziaria delle vecchie forze?” Un altro praticante la pensava allo stesso modo. A questo principio della Fa non ci avevo mai pensato prima. Poi ho letto le parole del Maestro:

“Noi neghiamo persino l’apparizione delle vecchie forze stesse e tutto ciò che hanno predisposto; non riconosciamo nemmeno la loro esistenza. Noi neghiamo fondamentalmente tutte le loro cose e solamente tutto ciò che fate mentre le negate e le eliminate, costituisce la vostra possente virtù. Non è che state coltivando in mezzo delle ardue prove create da loro. Piuttosto, dovete percorrere bene la vostra strada, mentre non le riconoscete, non riconoscendo neppure l’eliminazione delle manifestazioni delle loro prove ardue”. (Insegnamento della Fa alla Conferenza della Fa di Chicago 2004; Insegnamento della Fa nelle conferenze IV)

Con mio grande stupore, improvvisamente mi sono resa conto che, per vent'anni, trovavo i miei attaccamenti in mezzo alle tribolazioni. Eppure cadevo ancora nella trappola tesa dalle vecchie forze, perché le riconoscevo.

Quando ho capito che non dovevo lasciare che le vecchie forze mi perseguitassero finanziariamente, tutto è cambiato. Non solo sono rientrati gli ordini dei clienti, gli affari andavano meglio di prima della pandemia e avevamo più capitali dopo aver concluso con successo un affare immobiliare. La cosa più rilevante è che l'azienda si è trasferita in una nuova e più grande sede. Sapevo che questo proveniva dal mio desiderio e potevo usarlo per convalidare la Fa.

Convalidare la Fa attraverso i concerti musicali

Due anni fa, durante una discussione sulla promozione di Shen Yun tra tutti i praticanti di Taiwan, una di noi ha parlato della sua esperienza nel costruire relazioni con persone dell'industria artistica e musicale per mezzo dei concerti. Ho pensato che forse avrei dovuto fare un tentativo, dato che avevo imparato la musica da bambina; tuttavia ho rinunciato a questo pensiero a causa di insufficienza finanziaria e per mancanza di una sede.

Ma l'incidente aveva "piantato un seme" nel mio cuore. Due anni dopo aver superato la prova di fama e guadagno e delle emozioni che mi avevano tormentata per vent’anni, ho trovato i fondi e un locale. Ma ero esitante: “Non sono estroversa, posso convalidare la Fa in quel modo? Non mi piace avere a che fare con estranei. Potrei parlare con persone della società tradizionale?”

Ero avvolta da molti pensieri negativi. Sapevo che, se mi piaceva fare una cosa o un'altra, non era un attaccamento alle emozioni? Mi preoccupavo troppo della professione, della nascita e stato sociale delle persone, non stavo facendo una discriminazione? Ho notato che era la paura a fermarmi, ed ero lenta ad agire. Mio marito mi incoraggiava continuamente dicendomi: “Non è un voto che hai fatto con il Maestro? Perché sei così esitante nell'agire? Se tu, un discepolo della Dafa, non lo fai, allora io, un non praticante, terrò dei concerti”. Anche altri praticanti mi incoraggiavano costantemente condividendo le loro esperienze personali: “Inizialmente non avevo niente, solo il cuore per salvare la gente. Il Maestro mi ha portato molti musicisti e artisti, perciò, finché hai la volontà di farlo, il Maestro lo farà sicuramente a modo. Con il sostegno di mio marito e dei praticanti, ho superato la mia paura ricordando le parole del Maestro:

“ ... scoprireste che è stato il vostro voto a creare il vostro sentiero, e niente è casuale”. ( Insegnamento della Fa alla Conferenza della Fa a San Francisco 2014)

Sapevo che questa era la fase successiva della mia missione: formare relazioni con un numero ancora maggiore di persone nella società tradizionale.

Guardando indietro ai miei vent’anni di pratica della coltivazione, ogni passo che ho fatto, in quali progetti sono stata coinvolta, con quali praticanti ho interagito, in quali prove mi sono imbattuta, anche quando non le ho superate, quali praticanti mi hanno svegliata e corretta nella Fa e così via, tutto non è venuto per caso. Faceva tutto parte della disposizione ordinata e compassionevole del Maestro e della sua onnipresenza.

In passato spesso facendo le coseusavo il mio lato umano. Adesso, prima rettifico i miei pensieri, lascio che la mia vera natura prenda il ruolo principale e mi immergo nella Fa, divento una particella della Fa e cerco anche di realizzare ciò che il Maestro ha detto:

“ ... vi mettete nella Dafa, come una particella della Dafa , non importa che cosa fate, sentite che dovete semplicemente fare così”. (Insegnare la Fa alla Conferenza della Fa nella regione dei Grandi Laghi in Nord America; Guida del Viaggio)

Queste sono le mie personali esperienze e comprensioni di coltivazione. Spero che gli amici praticanti possano gentilmente indicarmi se ho scritto qualcosa che è contrario agli insegnamenti della Fa. Grazie Maestro e amici praticanti!