(Minghui.org) Una donna di sessantacinque anni di Chengdu, nella provincia del Sichuan, è stata molestata dalle autorità, che le hanno ordinato di firmare una dichiarazione di rinuncia alla sua fede nel Falun Gong. Quando si è rifiutata di farlo, gli agenti le hanno afferrato la mano con la forza, procurandole un livido a un dito.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La sera del 20 settembre scorso Wang Xiaoling ha ricevuto una telefonata da un operatore della comunità, che le ha chiesto di recarsi nel suo ufficio il giorno successivo a firmare i documenti per il sussidio di basso reddito.

Il pomeriggio successivo la praticante si è recata nell'ufficio della comunità, ma sei funzionari del Comitato per gli Affari Politici e Legali le hanno ordinato di firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. Quattro di loro si sono rifiutati di rivelare i loro nomi, mentre due ufficiali donne hanno detto che i loro nomi di famiglia erano Zhang e Li.

Gli ufficiali hanno spiegato che dovevano garantire la stabilità in vista del 20° Congresso del Partito (che si è aperto il 16 ottobre) e che dovevano perseguire tutti i praticanti del Falun Gong presenti sulla lista nera del governo. Quando Wang si è rifiutata di obbedire, gli ufficiali hanno chiamato Xu del Centro per il lavaggio del cervello di Xinjin e la polizia. Gli agenti hanno rovistato nella sua borsa per cercare materiale del Falun Gong.

Alle 19:00, dopo un intero pomeriggio di stallo, alcuni agenti hanno tentato di costringere la donna a firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. Le hanno afferrato la mano e, nella lotta, le hanno procurato un livido a un dito. Wang si è comunque rifiutata di firmare e, intorno alle 20:00, è stata rilasciata.

Livido al dito di Wang a causa della violenza della polizia

Precedenti persecuzioni

Wang, ex dipendente della Stazione di monitoraggio globale dell'ambiente geologico del Sichuan, ha subito ripetute persecuzioni negli ultimi vent'anni per aver sostenuto la sua fede.

Il 28 settembre 2006 è stata arrestata per la prima volta. A metà aprile 2011 è stata nuovamente arrestata, dopo che il suo datore di lavoro l'ha ingannata dicendo che le avrebbero organizzato una festa di pensionamento. Invece sono arrivati i poliziotti e gli agenti dell'Ufficio 610. Per oltre due mesi la donna è stata trattenuta nel centro per il lavaggio del cervello di Xinjin, ed è stata rilasciata il 7 luglio. Quando un amico si è recato a cercarla sul posto di lavoro, il suo responsabile ha detto che stava partecipando a un corso di formazione.

Il 1° giugno 2014 agenti di polizia e membri del comitato residenziale hanno fatto irruzione nel suo appartamento e hanno perquisito il suo balcone. L'hanno accusata di possedere un apparecchio per stampare materiale del Falun Gong e hanno iniziato a monitorarla.

Il 22 dicembre 2015, mentre partecipava a un incontro con altri tredici praticanti a casa di Liu Chenxue, la donna è stata nuovamente arrestata. Sebbene sia stata rilasciata poco dopo, il 28 dicembre la polizia l'ha molestata e filmata con la videocamera. Il giorno successivo è stata portata al centro di detenzione della contea di Pi. Nel settembre 2016 il tribunale l'ha condannata a quattro anni di prigione, trascorsi nel carcere femminile della provincia del Sichuan.

Nel dicembre 2019, dopo essere stata rilasciata, Wang ha scoperto con sconforto che il suo conto pensionistico era vuoto: le autorità avevano ritirato tutti i fondi esistenti, cessando di erogare ulteriori prestazioni pensionistiche. Senza i pagamenti della pensione, le sono state concesse poche centinaia di yuanal mese, come sussidio per i redditi bassi. Le è stato ordinato di firmare ogni mese i relativi documenti presso il comitato residenziale, per poter ricevere il pagamento.