(Minghui.org) Il 30 agosto scorso una donna residente a Dalian, nella provincia del Liaoning, è stata condannata a quattro anni di prigione con una multa di 40.000 yuan(circa 5.500 euro)per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 9 febbraio scorso Yu Shoufen si trovava sulla spiaggia per parlare del Falun Gong alla gente. Si è avvicinata a un giovane padre sui trent'anni che stava giocando con il suo bambino. Non sapeva che quell'uomo, di nome Li Pengfei, fosse un ufficiale di polizia. Non appena ha parlato con lui, questo l’ha denunciata alla stazione di polizia di Xigang, dove lavorava. In attesa dell'arrivo dei suoi colleghi, l'ha tenuta ferma a terra con una gamba contro il petto e l'ha quasi soffocata.

Lo stesso giorno la polizia ha perquisito l'appartamento di Yu e ha confiscato il suo computer portatile, un lettore multimediale e alcuni materiali informativi sul Falun Gong.

La donna è stata trattenuta nel centro di detenzione di Yaojia e le sono state negate le visite dei familiari. Il 30 marzo la Procuradel distretto di Xigang ha approvato il suo arresto e successivamente ha trasferito il suo caso alla Procura distrettuale di Ganjingzi. All'inizio di giugno la donna è stata incriminata dal procuratore Ji Xiaohui e il suo caso è stato trasmesso al tribunale distrettuale di Ganjingzi.

Quando il suo avvocato ha contattato il giudice Jin Hua riguardo al suo caso, questo si è rifiutato di rivelare quando intendeva tenere l'udienza. Il giudice non ha detto alla donna che la sua famiglia aveva assunto un legale difensore, ma le ha chiesto se ne avrebbe accettato uno nominato dal tribunale. Yu ha rifiutato l'offerta di Jin, dopo aver appreso che l'avvocato d'ufficio non avrebbe presentato l'istanza di non colpevolezza.

Il 21 luglio scorso, senza informare il suo avvocato o i suoi familiari, Jin ha tenuto un'udienza e, un mese dopo, ha condannato la donna.

Negli ultimi ventitré anni di persecuzione, almeno 100.000 praticanti del Falun Gong sono stati presi di mira a Dalian per la loro fede. Migliaia di questi sono stati imprigionati in centri di detenzione e centri per il lavaggio del cervello. Oltre 800 sono stati rinchiusi nei campi di lavoro forzato e più di 300 sono stati condannati a una pena detentiva. Almeno 147 praticanti sono deceduti a causa della persecuzione.