(Minghui.org) Jiang Zemin, ex leader del Partito Comunista Cinese (PCC), è morto il 30 novembre scorso, ma la persecuzione contro il Falun Gong da lui iniziata nel luglio 1999, continua ancora oggi. Molti ritengono che la repressione sia iniziata perché il regime comunista, la cui ideologia era fondata sulla falsità, sulla malvagità e sulla lotta di classe, non poteva tollerare i principi di Verità-Compassione-Tolleranza del Falun Gong. Inoltre, Jiang era personalmente geloso della popolarità del Falun Gong e temeva di perdere il controllo sulla gente. Tutto ciò ha contribuito alle violazioni dei diritti umani contro decine di milioni di praticanti del Falun Gong.

Le vittime non si limitano ai praticanti e alle loro famiglie. Guardando alla società cinese di oggi, si può scoprire che il PCC ha esteso molte tattiche usate verso i praticanti del Falun Gong anche alla popolazione in generale.

Sorveglianza digitale per tutti

Molte persone nella società occidentale potrebbero non sapere che i social media più popolari come Facebook e Twitter, insieme alle ricerche su Google, sono vietati in Cina. Questo fa parte del sistema di censura e controllo delle informazioni strutturato dal PCC.

Secondo diverse fonti, la Cina dispone di oltre mezzo miliardo di telecamere di sorveglianza. Il monitoraggio dei cittadini è peggiorato nell’area della pandemia. In nome della lotta alla pandemia, le autorità hanno imposto l’installazione di applicazioni di codici sanitari (verde, giallo e rosso) su tutti i telefoni cellulari. Collegata a un sistema di sorveglianza più ampio, l’app è diventata essenzialmente una manetta elettronica che limita la libertà dei cittadini.

Molti forse non sanno che un sistema di monitoraggio così stretto è stato applicato ai praticanti del Falun Gong molto tempo fa.

Dopo che Jiang ha iniziato la persecuzione del Falun Gong nel luglio 1999, ha ordinato al governo di monitorare da vicino i praticanti e bloccare la pubblicazione di informazioni relative al Falun Gong su Internet. Uno dei miei amici lavorava in un’azienda informatica a Zhongguancun di Pechino (una regione spesso conosciuta come “la Silicon Valley cinese”). Mi ha detto che già nel 2000 il Dipartimento di Polizia di Pechino stava collaborando con la sua azienda per sviluppare minuscole videocamere. Accanto all’ingresso delle case dei praticanti del Falun Gong sono state installate telecamere delle dimensioni del foro di uno spillo o di un’unghia. La polizia poteva monitorare chiunque entrasse e uscisse e la gente non si accorgeva delle telecamere.

Inoltre, Jiang Zemin ha anche chiesto a suo figlio Jiang Mianheng di guidare il “Progetto Scudo d’Oro”, che ha potenziato il firewall esistente con ulteriori capacità di bloccare i siti internet, monitorare internet, inviare virus Trojan, effettuare il riconoscimento facciale e intercettare i telefoni.

Campi di concentramento

Negli ultimi tre anni, ci sono stati molti casi in cui i membri di una famiglia sono stati separati con la forza e inviati in diverse strutture Fangcang (ospedali da campo usati per la quarantena). Questi ospedali da campo erano noti per le carenze di cibo e di cure igieniche e mediche, e le persone messe in quarantena li paragonavano spesso a campi di concentramento.

Alcuni pensano che le strutture di Fangcang fossero un’estensione di quelle già esistenti nella provincia dello Xinjiang con il nome di “campi di rieducazione” o “scuole di formazione professionale”. L’unica differenza tra i due è che nei Fangcang non c’erano né lavaggio del cervello né abusi fisici.

Quello di cui molti non si sono resi conto è che i campi di rieducazione dello Xinjing erano modellati sui campi di lavoro e sui centri di lavaggio del cervello usati per detenere e torturare i praticanti del Falun Gong. Dopo aver iniziato a perseguitare il Falun Gong, Jiang ha istituito un gran numero di campi di lavoro e centri di lavaggio del cervello, molti dei quali erano conosciuti all’esterno come “centri di educazione legale”.

Le informazioni raccolte da Minghui indicano che questi campi di lavoro e centri di lavaggio del cervello erano essenzialmente prigioni nere dove i praticanti venivano brutalmente torturati e i detenuti venivano ricompensati per aver torturato i praticanti del Falun Gong.

Abusi sessuali

Alcune donne uscite dai campi di concentramento nello Xinjiang hanno rivelato di essere state violentate. Tuttavia, non sono state le uniche vittime di stupro nelle strutture di detenzione cinesi. Le donne che praticano il Falun Gong sono da tempo soggette a stupri e ad altre forme di abusi sessuali.

La giornalista Du Bin ha pubblicato nel 2014 il libro Coma vaginale, rivelando le atrocità avvenute nel campo di lavoro di Masanjia. Nel libro ha scritto: “Come essere umano, non ci sono ragioni o scuse per tollerare le atrocità che si sono verificate nel ‘Campo di lavoro femminile di Masanjia’, come per esempio usare per lungo tempo un dilatatore uterino per alimentare le donne, farle giacere nei propri escrementi, legare diversi spazzolini da denti e attorcigliarglieli nella vagina, mettere pepe in polvere nella vagina, fare l’elettroshock ai seni e alla vagina con bastoni elettrici e mettere le donne nelle celle dei detenuti uomini”.

La signora Yin Liping ha testimoniato che lei e altre 17 praticanti donne sono state messe nelle celle maschili del campo di lavoro di Masanjia. La vicenda è stata così terrificante che alcune delle donne hanno sviluppato disturbi mentali.

Droghe

Le autorità del PCC hanno spesso mandato i dissidenti in ospedali psichiatrici nonostante la loro buona salute. Tra le vittime ci sono Dong Yaoqiong, che aveva versato inchiostro sul ritratto di un leader del PCC, e Song Genyi e Li Tiantian, due insegnanti che avevano messo in discussione la propaganda del PCC.

In realtà, molti praticanti del Falun Gong sono stati a lungo etichettati come “malati di mente” per aver sostenuto la loro fede. A loro sono state iniettate droghe che danneggiano i nervi o mettevano tali droghe nel loro cibo o acqua. Di conseguenza, alcuni hanno avuto esaurimenti mentali o persino perso la vita.

Stato di polizia

Secondo Minghui.org, nei primi anni della persecuzione del Falun Gong, il PCC ha speso circa un quarto del PIL cinese per la persecuzione. Nel 2012, il budget destinato al sistema del Comitato per gli Affari Politici e legali (PLAC) per il “controllo della stabilità” aveva superato quello della difesa nazionale. Il PLAC è un’agenzia extragiudiziale incaricata di portare avanti la persecuzione. Il suo budget per il “controllo della stabilità” è stato spesso utilizzato per perseguitare i praticanti del Falun Gong.

Anche la modalità di repressione dei manifestanti pacifici da parte delle forze di polizia armate è iniziata con la persecuzione del Falun Gong. Il 20 luglio 1999, giorno di inizio della persecuzione, molti praticanti furono arrestati a Pechino e trattenuti nello stadio Shijiangshan. La polizia armata fu mandata a sorvegliarli e a torturarli. Anche il Centro di formazione legale di Pechino, noto anche come Campo di lavoro di Tiantanghe, era sorvegliato da poliziotti armati 24 ore su 24, e i praticanti venivano torturati fisicamente e maltrattati mentalmente.

Avendo acquisito esperienza nella persecuzione dei praticanti del Falun Gong, il PCC ha facilmente applicato tattiche simili ad altri gruppi ritenuti minacce al suo dominio. Non c’è da stupirsi che Lhasa (capitale del Tibet) e Ürümqi (capitale della provincia dello Xinjiang) siano state trasformate in città di polizia.

Senza legge e ordine non esiste più alcun luogo in cui cercare giustizia

A causa della propaganda diffamatoria del PCC, molte persone hanno scelto di ignorare la dura persecuzione contro il Falun Gong e si sono persino unite al regime per fare del male. Ma poiché il PCC ha trasformato le forze dell’ordine, i procuratori e i tribunali in semplici passacarte per portare avanti la sua persecuzione del Falun Gong, non c’è più legge e ordine per mantenere la giustizia per la popolazione.

Numerosi firmatari di petizioni, siano essi famiglie trasferite con la forza, lavoratori migranti non pagati o vittime di scandali finanziari, hanno scoperto che non c’era un posto dove appellarsi per le ingiustizie subite, perché spesso venivano intercettati e arrestati mentre si recavano agli uffici di appello provinciali o centrali. Questo non è del tutto inaspettato, perché la polizia era già diventata molto “esperta” nell’intercettare i praticanti del Falun Gong che si recavano a Pechino per fare appello.

Oggi, gli avvocati per i diritti umani e i dissidenti sono spesso imprigionati per “incitamento alla sovversione” o per “aver provocato litigi e problemi”. Molto tempo prima, i tribunali cinesi hanno condannato centinaia di migliaia di innocenti praticanti del Falun Gong senza alcuna base legale.

Oggi, gli agenti di polizia spesso fermano pedoni o automobilisti a piacimento per perquisire le loro borse e controllare i loro telefoni o irrompono casualmente nelle case private per picchiare e arrestare le persone. Lo stesso è accaduto ai praticanti del Falun Gong negli ultimi ventitré anni.

Ci sono anche altri esempi. Le autorità del PCC stanno ora abolendo con la forza le statue di Budda e le croci cristiane. Si tratta di un’estensione della persecuzione del Falun Gong, durante la quale sono stati distrutti i libri del Falun Gong. Inoltre, la politica zero-Covid del PCC è stata preceduta dal voto di Jiang di “sradicare il Falun Gong in tre mesi” quando lanciò la persecuzione nel 1999.

Prelievo forzato di organi

Negli ultimi anni si sono verificati molti casi di scomparsa improvvisa di studenti universitari e persino di adolescenti. Alcuni sospettano che siano diventati vittime del prelievo forzato di organi da parte del PCC.

Quando nel 2006 il crimine del prelievo di organi da praticanti del Falun Gong ancora in vita è stato rivelato per la prima volta, molte persone non ci credevano. In seguito è stato confermato che Bo Xilai, ex ministro del Commercio, e Bai Shuzhong, ex ministro della Sanità del Dipartimento Logistico Generale dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese (PLA), hanno ammesso che il prelievo forzato di organi era un ordine di Jiang.

Quando Jiang lanciò la persecuzione nel luglio 1999, diede anche l’ordine di “diffamare la loro reputazione [dei praticanti], rovinarli finanziariamente e distruggerli fisicamente”. Inoltre disse che “picchiare [i praticanti] a morte è considerato un suicidio. Inviate direttamente i corpi in cremazione senza verificarne l’identità”.

Di conseguenza, l’esercito, la polizia armata e gli ospedali del PCC hanno formato un’orribile catena di approvvigionamento di organi per uccidere su richiesta. E ora la filiera si è allargata ai giovani studenti.

Decadenza morale

Nel complesso, Jiang e il PCC hanno distrutto la Cina socialmente e moralmente a causa della persecuzione contro il Falun Gong.

Per incoraggiare la partecipazione alla persecuzione, le autorità del PCC hanno offerto ricompense in denaro agli agenti di polizia che arrestavano i praticanti e agli informatori che fornivano informazioni sui praticanti.

Jiang ha anche vincolato le prestazioni e i bonus dei funzionari al loro impegno nella repressione. Chiunque avesse seguito attentamente la politica di persecuzione sarebbe stato premiato o promosso.

Nei centri di detenzione, nei campi di lavoro e nelle prigioni, i praticanti venivano torturati per aver sostenuto i principi di Verità-Compassione-Tolleranza, mentre i responsabili delle torture venivano spesso elogiati e premiati.

Quando tutto questo caos rimane incontrollato, le fondamenta morali della società prima o poi crollano. In altre parole, quando non riusciamo a proteggere i praticanti del Falun Gong per la loro fede retta, conduciamo la società nell’incertezza, dove nessuno è al sicuro.

La persecuzione del Falun Gong da parte di Jiang e del PCC è un capitolo oscuro nella storia della Cina e del mondo. Dobbiamo correggerla prima che sia troppo tardi. La recente rivoluzione del Libro Bianco in Cina può essere considerata un’iniziativa per opporsi al regime totalitario del Partito. Il PCC diventerà storia quando un numero maggiore di cinesi abbandonerà le sue organizzazioni e un numero maggiore di cittadini di altri Paesi rifiuterà il regime.