(Minghui.org) Nei mesi di ottobre e novembre di quest’anno è stata segnalata la morte, a causa della persecuzione, di altri trentuno praticanti del Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica per il benessere della mente e del corpo basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Dalla sua introduzione pubblica nel 1992, innumerevoli persone sono state attratte dai suoi profondi valori e dai suoi benefici per la salute. Temendo la sua crescente popolarità, nel luglio 1999 il regime comunista cinese ha lanciato una campagna nazionale per cercare di eliminare la pratica.

I trentuno decessi appena confermati sono stati registrati uno per ciascun anno nel 2007, 2008, 2012, 2013, 2015, 2019 e 2020. Tre decessi sono avvenuti nel 2016, quattro nel 2021 e diciassette quest’anno.

I trentuno praticanti, di cui diciotto donne, vivevano in diciassette province o municipalità. Quelle del Liaoning e dell’Heilongjiang sono in cima alla lista con cinque casi ciascuna, seguite da quattro casi nello Jiangsu e tre nella Mongolia Interna. L'Henan ha registrato due casi. Le dodici regioni rimanenti, tra cui l’Anhui, il Guangdong, il Guizhou, l’Hebei, l’Hunan, lo Jiangxi, lo Jilin, lo Shandong, Shanghai, lo Shanxi, il Sichuan e l’Yunnan, hanno registrato un caso ciascuna.

Ad eccezione di quattro praticanti di cui non si conosce l’età, gli altri avevano un’età compresa tra i quarantacinque e gli ottantadue anni, tra cui sette settantenni e due ottantenni. I praticanti provenivano da tutti i ceti sociali, tra cui un ingegnere, un commerciante di gioielli, un ex agente di polizia e un insegnante. Alcuni degli anziani praticanti deceduti hanno subito la sospensione della propria pensione e sono rimasti nell'indigenza.

Tre praticanti sono deceduti mentre erano ancora in custodia. La maggior parte degli altri è deceduta dopo aver sofferto a lungo per il disagio mentale, l'incarcerazione e le torture. Molte famiglie si sono disgregate a causa della persecuzione. Tra queste tre famiglie hanno perso tre membri ciascuna.

Di seguito è riportata una selezione dei decessi. L'elenco completo dei trentuno praticanti deceduti può essere scaricato qui (PDF in inglese).

Morti in custodia

Shanxi, Notizie tardive: Uomo muore in prigione mentre sta scontando una pena per la sua fede

Nel mese di aprile dell’anno scorso il sessantenne Luo Baojun residente a Taiyuan, nella provincia dello Shanxi, è deceduto.

Il 25 giugno 2018 l’uomo è stato arrestato per aver studiato gli insegnamenti del Falun Gong con altri praticanti. La polizia ha sfondato la porta del suo appartamento e ha fatto irruzione. In seguito l’abitazione è stata sigillata e l’uomo è stato trattenuto nel centro di detenzione di Gujiao.

Lo stesso giorno sono stati arrestati altri otto praticanti, tra cui Wang Lanmei, Wang Suping, Sun Zhifen, Zhang Qingxiang, Zhang Runying, Guo Runxian, Tian Yuqin e Hu Lanying. Al momento dell'arresto, la maggior parte di loro aveva sessant’anni.

Il 2 gennaio 2019 la Procura del distretto di Yingze ha incriminato i nove praticanti, che il 2 aprile successivo sono comparsi davanti alla corte, ammanettati e incatenati. I loro avvocati hanno presentato istanze di non colpevolezza, sostenendo che la polizia aveva perquisito le loro abitazioni senza un mandato e aveva fabbricato le prove.

Otto di loro sono stati condannati a pene comprese tra uno e dieci anni di prigione. Il caso di Wang Lanmei è stato sospeso per due anni e poi riaperto. In seguito la donna è stata condannata a una pena detentiva di due anni.

Luo è stato condannato a cinque anni di prigione e multato di 20.000 yuan (circa 2.750 euro). Intorno al mese di giugno 2019 è stato condotto nel carcere di Jinzhong. Da quando, all'inizio del 2020, il regime comunista cinese ha avviato la campagna "Nessuno escluso" per costringere i praticanti del Falun Gong a rinunciare alla loro fede, le autorità carcerarie hanno intensificato e inasprito le torture.

Ai praticanti veniva concesso solo un panino al vapore ad ogni pasto. Qualsiasi cibo acquistato in precedenza è stato loro confiscato. Coloro che si rifiutavano di rinunciare al Falun Gong venivano tenuti in cella d’isolamento, costretti a stare in piedi di fronte al muro per lunghe ore o appesi per i polsi e picchiati. Anche quando alcuni hanno ceduto alle torture e hanno firmato, contro la loro volontà, dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, le guardie hanno ordinato loro di insultare la pratica spirituale, prima che la tortura fosse interrotta.

Secondo un altro praticante imprigionato lì, nel mese di aprile dell’anno scorso Luo è caduto mentre faceva la doccia ed è deceduto poco dopo. A causa della rigida censura sulle informazioni nel carcere, non sono chiari ulteriori dettagli sul suo caso.

Uomo di sessantasette anni muore in prigione mentre sconta una condanna di sette anni

Lo scorso 22 ottobre Ge Zhenhua, residente ad Harbin, nella provincia dell’Heilongjiang, è deceduto in prigione, all’età di sessantasette anni.

Il 20 giugno 2016 Ge è stato arrestato per aver affisso striscioni e distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Il 2 dicembre 2016 il tribunale della città di Shangzhi l’ha condannato a dodici anni e multato di 50.000 yuan (circa 6.850 euro). L’uomo si è appellato al tribunale intermedio della città di Shangzhi, che ha confermato la condanna, ma ha ridotto la pena detentiva a sette anni, oltre a una multa di 30.000 yuan (circa 4.110 euro).

Da quando è scoppiata la pandemia nel 2020, le autorità della prigione di Hulan hanno ordinato una gestione rigorosa dei praticanti del Falun Gong incarcerati, costringendoli a sedersi tutto il giorno su un piccolo sgabello e negando loro le visite dei familiari. Le autorità carcerarie fanno pressione sui praticanti affinché rinuncino alla loro fede. Coloro che si rifiutano di obbedire vengono brutalmente torturati.

All’inizio di ottobre di quest’anno i familiari di Ge sono stati informati dalla prigione che l’uomo aveva avuto un ictus ed era ricoverato in ospedale. La prigione ha ordinato loro di pagare le spese mediche, che ammontavano a oltre 10.000 yuan (circa 1.370 euro) al giorno. La famiglia non poteva permettersi di pagare e la prigione l’ha costretta a firmare un consenso per interrompere le cure. Il 22 ottobre l’uomo è deceduto.

Liaoning: Donna condannata ingiustamente muore giorni dopo che le è stata negata la libertà condizionata per motivi medici

Lo scorso 8 novembre la praticante del Falun Gong Liu Hongxia, di quarantasette anni, è deceduta, dopo che le è stata negata la libertà condizionata nonostante le sue condizioni critiche.

Il 28 ottobre dell’anno scorso Liu, residente a Dalian, nella provincia del Liaoning, è stata arrestata per aver affisso dei manifesti sul Falun Gong. Il 14 febbraio scorso ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione.

Il 28 febbraio, quando il suo avvocato si è recato a farle visita, gli è stato detto che era stata trasferita all'ospedale Xinhua, associato al centro di detenzione della città di Dalian e alle prigioni locali.

In ospedale la donna è stata legata a un letto, è stata nutrita a forza e le sono stati iniettati farmaci sconosciuti. Le sono state negate tutte le visite, comprese quelle del suo avvocato e della sua famiglia.

Il 13 luglio, sei giorni dopo essere stata riportata nel centro di detenzione, il giudice Guo Danhua, del tribunale distrettuale di Ganjingzi, ha celebrato un processo virtuale e l'ha condannata a quattro anni di prigione. Nessuno dei suoi familiari ha potuto assistere all’udienza. Anche la richiesta del suo avvocato di rinviare il procedimento è stata respinta. Liu era così debole ed emaciata che non riusciva nemmeno a sedersi ed è rimasta accasciata sulla sedia per tutta la durata del procedimento.

Quando il suo avvocato ha finalmente ottenuto il permesso di farle visita dopo il processo, non ricordava la sua degenza in ospedale, ma sapeva che era stata nutrita a forza e che le era stata fatta l’iniezione. L’avvocato ha fatto ricorso in appello, ma in ottobre la corte superiore ha confermato il verdetto originale.

Alla fine di agosto la donna è stata nuovamente ricoverata all'ospedale Xinhua e, alla fine di ottobre, è stata trasferita in un'unità di terapia intensiva. I medici hanno emesso un avviso di condizioni critiche. Il 25 ottobre la sua famiglia ha chiesto la libertà condizionata per motivi medici, ma il tribunale e il centro di detenzione l'hanno negata.

Il 29 ottobre la donna era estremamente debole quando i familiari hanno potuto farle visita. Il 4 novembre ha iniziato a sanguinare dalla bocca e dal naso. Pensando che sarebbe deceduta in pochi giorni, il medico ha chiesto alla famiglia di portare il figlio a vederla per l'ultima volta. La visita è stata monitorata da un agente di polizia. La mattina dell'8 novembre Liu è deceduta.

Decessi di anziani

Uomo di ottantuno anni muore dopo aver scontato la sua terza condanna alla prigione

Il 13 luglio dell’anno scorso, dopo essere stato rilasciato per aver scontato una pena di tre anni a causa della sua fede nel Falun Gong, Liao Songlin ha dovuto lottare con una salute cagionevole. Lo scorso 14 ottobre l’ottantunenne della città di Chenzhou, nella provincia dell’Hunan, è deceduto. Dopo la sua morte i funzionari della comunità hanno persino cercato di verificare se fosse effettivamente deceduto, controllando il luogo di sepoltura.

Liao Songlin nel 2008 ammanettato nella sala visitatori del carcere di Jinshi

Il 19 luglio 2018 Liao, un veterano in pensione del Centro di accoglienza militare, è stato arrestato presso la sua abitazione. Dopo giorni di detenzione, all'allora settantasettenne sono stati diagnosticati ipertensione, malattie cardiache, un piccolo ictus e la tubercolosi. Invece di rilasciarlo, i funzionari l’hanno mandato in un ospedale militare. La moglie ha chiesto il suo rilascio, ma senza successo.

Il 27 settembre il tribunale del distretto di Beihu ha ascoltato il suo caso in ospedale. Liao è stato ammanettato e incatenato e non gli è stato permesso di difendersi. Il 22 ottobre 2018 il giudice l’ha condannato a tre anni di prigione. Durante il periodo di detenzione la sua pensione è stata sospesa.

Un uomo di 82 anni muore a causa di disturbi mentali dovuti a un'ingiusta condanna

Il 17 novembre scorso Zhou Shaotang, della città di Panjin, nella provincia del Liaoning, è deceduto dopo aver ceduto alla pressione mentale di un'ingiusta condanna a un anno, per aver praticato il Falun Gong. L’uomo aveva ottantadue anni.

Il 13 gennaio dell’anno scorso Zhou è stato arrestato per aver parlato del Falun Gong a una fiera comunitaria. Quando è stato portato alla stazione di polizia, ha visto una sua grande foto sulla scrivania. Sospettava che la polizia lo stesse monitorando e cercasse un'occasione per arrestarlo.

La polizia l’ha portato nel suo appartamento e gli ha confiscato i libri del Falun Gong. Poiché sia lui che sua moglie hanno sofferto di episodi di problemi di salute, la polizia non l’ha riportato alla stazione di polizia, ma tornava ogni tre giorni per molestarlo.

Il 28 settembre l’uomo è stato processato dal tribunale di Xinglongtai. La sua famiglia l’ha portato lì su una sedia a rotelle. Durante la seduta è svenuto a causa della pressione alta e il giudice è stato costretto a rinviare l’udienza.

Date le sue condizioni, all’inizio di dicembre dell’anno scorso il giudice ha tenuto un’altra udienza presso la sua abitazione e l’8 dicembre l’ha condannato a un anno di sorveglianza residenziale. Gli è stato lasciato un telefono cellulare a casa, per monitorare le sue attività quotidiane.

La condanna e la sorveglianza del cellulare sono state troppo pesanti per l’uomo, che ha sviluppato una malattia polmonare e, il 17 novembre, è deceduto.

Prima del suo ultimo calvario, il 31 dicembre 2000 Zhou era stato arrestato per aver esposto uno striscione del Falun Gong in piazza Tiananmen. In seguito è stato condannato a quattro anni di prigione. La polizia ha continuato a monitorarlo e a perseguitarlo anche dopo il suo rilascio.

Guizhou, Cina: Donna di quasi ottant'anni sofferente di un linfoma acuto muore dopo il processo e l'incarcerazione

Luo Qinxian, di quasi ottant’anni, è stata incarcerata per la sua fede nel Falun Gong, nonostante versasse in condizioni critiche per un linfoma acuto. Il 5 settembre scorso la donna è deceduta, un mese dopo essere stata messa sotto sorveglianza residenziale.

Il 12 ottobre dell’anno scorso Luo, della città di Kaili, nella provincia del Guizhou, è stata arrestata per aver parlato alla gente del Falun Gong. Il tribunale ha fissato un'udienza per il 12 aprile scorso, ma l'ha rinviata dopo che la sua famiglia ha assunto un avvocato, il quale ha presentato un’istanza di non colpevolezza.

Il 13 aprile scorso l’ufficio della previdenza sociale ha sospeso la sua pensione e le ha ordinato di restituire i pagamenti ricevuti dal dicembre dell’anno scorso, poco dopo l’approvazione del suo arresto. L'ufficio ha citato una nuova politica secondo cui i pensionati incarcerati non hanno diritto ad alcun beneficio, sebbene nessuna legge cinese sul lavoro preveda una simile disposizione. Hanno minacciato di farle causa se non avesse consegnato i soldi in tempo.

Il 16 maggio è stato diagnosticato alla donna un linfoma acuto, un tipo di cancro che colpisce i globuli bianchi, ed è stata operata in un ospedale locale. Il 27 maggio, mentre si stava riprendendo, le autorità l'hanno riportata al centro di detenzione e non le hanno permesso di essere rilasciata su cauzione, nonostante le sue condizioni critiche.

Il 19 luglio il tribunale ha ascoltato il caso di Luo nel centro di detenzione. Poiché le sue condizioni continuavano a peggiorare, il 12 agosto il tribunale le ha concesso di essere rilasciata e di essere sottoposta a un periodo di sorveglianza residenziale di sei mesi.

A quel punto il corpo della donna si era gravemente deformato. Aveva dolori fortissimi dappertutto. Ogni minimo tocco la faceva trasalire dal dolore. Le gambe trasudavano liquidi e il volto era gonfio. Aveva perso quasi del tutto l'udito e non vedeva quasi più. Un mese dopo, il 5 settembre, la donna è deceduta.

Una famiglia che va in pezzi

Jiangsu, Notizie tardive: Genitori e figlio muoiono a causa della persecuzione per la loro fede condivisa

Nel 1996 una famiglia di tre persone della città di Changzhou, nella provincia dello Jiangsu, ha iniziato a praticare il Falun Gong. I loro disturbi di lunga durata sono presto scomparsi e hanno goduto di una vita serena.

Dopo che il regime comunista cinese ha iniziato la persecuzione del Falun Gong nel 1999 il figlio, Cai Wenming, è stato condannato a sette anni di prigione. Ha lottato contro una persistente malattia cardiaca e nel 2013 è deceduto all’età di quarantasette anni, sei anni dopo essere stato rilasciato. Tre anni dopo la morte di sua madre, Zhen Xiangying. All'inizio del 2020 il padre, Cai Jianhua, è stato condannato a tre anni di prigione. Nel mese di maggio 2020 l’uomo è deceduto prima di iniziare a scontare la pena. Aveva settantasette anni.

Morte del figlio

Il 27 ottobre 2000 Cai Wenming è stato arrestato. Mentre veniva picchiato gli agenti gli hanno detto: "Possiamo arrestare quando vogliamo persone come te, senza seguire alcuna procedura legale". L’hanno anche ammanettato, gli hanno coperto gli occhi e l’hanno appeso per i polsi al telaio di una porta. È rimasto penzoloni mentre gli agenti lo colpivano con cinture e manganelli.

Gli agenti hanno riempito d'acqua una vasca e vi hanno spinto dentro la testa dell’uomo. L’hanno torturato fino allo sfinimento. Prima dell'alba l’hanno spogliato e costretto a inginocchiarsi sul pavimento di cemento.

Cai è stato torturato allo stesso modo anche il giorno successivo, di conseguenza è diventato incontinente. Durante la notte i residenti che vivono nelle vicinanze potevano sentire le sue urla.

Durante i quattro giorni di detenzione e torture il capo Hong ha cercato di incastrarlo come il capofila che aveva organizzato i praticanti locali per recarsi a Pechino all'inizio di ottobre a fare appello a favore del Falun Gong, mentre in realtà, in quel periodo, l’uomo si trovava fuori città per un viaggio di lavoro.

Il 9 agosto 2001 Cai è stato condannato a sette anni di prigione. Nell'ottobre 2007, dopo essere stato rilasciato, ha accusato spesso intensi dolori al petto, che a volte sono durati per giorni e giorni. Nel luglio 2013 ha iniziato a soffrire di dolori sistemici e di notte non riusciva a dormire. Alla fine di ottobre l’uomo è deceduto all’età di quarantasette anni.

Morte della madre

Nell'ottobre 2000, quattro mesi dopo l'arresto di Cai, i suoi genitori, Cai Jianhua e Zhen, sono stati portati in un centro per il lavaggio del cervello, dove sono stati picchiati con aste di metallo e bastoni di legno. Dopo che i loro piedi erano diventati estremamente gonfi, gli agenti li hanno costretti a stare in piedi per ore prima di lasciarli dormire.

Zhen ha sofferto di un dolore alla schiena così intenso da non riuscire a stare in piedi e doversi appoggiare al muro per camminare. Il 13 aprile 2001, temendo che potesse morire durante la detenzione, la polizia ha rilasciato la donna, che è stata costretta a letto per tre mesi.

Dopo essersi ripresa, Zhen si è recata a Pechino per chiedere il diritto di praticare il Falun Gong e le sono stati inflitti due anni e mezzo nel campo di lavoro forzato femminile di Judong.

Le torture subite nel campo hanno avuto forti ripercussioni sulla sua salute, accentuate dalla morte del figlio nel 2013. Poco dopo si è ammalata e tre anni dopo, nell’aprile 2016, è deceduta.

La morte del padre

Il 18 luglio 2000 Cai Jianhua è stato arrestato per la prima volta, quando si è recato a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong. La polizia l’ha spogliato e costretto a inginocchiarsi. È stato anche schiaffeggiato e colpito alla testa.

Il 24 luglio la polizia ha ammanettato l’uomo, l’ha appeso per i polsi al telaio di una porta e picchiato. Dopo una mattinata di percosse, è stato calato verso mezzogiorno. Cai è svenuto per cinquanta minuti. Hong gli ha versato addosso dell'acqua fredda per svegliarlo e, quando si è ripreso, era incontinente.

All'inizio di ottobre 2000 Cai si è recato a Pechino per presentare un nuovo appello. La polizia l’ha ammanettato e quasi soffocato. Di notte veniva spogliato della biancheria intima e costretto a inginocchiarsi sul pavimento di cemento.

Dopo quasi due decenni di ripetuti arresti e molestie, nel 2018 Cai è stato condotto alla stazione di polizia per aver parlato alla gente del Falun Gong. Due mesi dopo è stato arrestato un'altra volta, dopo essere stato denunciato per aver parlato del Falun Gong a un gruppo di persone sull'autobus.

A causa delle sue condizioni di salute, il centro di detenzione gli ha negato l'ammissione e l’ha rilasciato su cauzione. Quando questa è scaduta, un anno dopo, la polizia l'ha prorogata per un altro anno.

Nel 2020 il tribunale ha condannato l’uomo a tre anni di prigione ma, nel mese di maggio dello stesso anno, è deceduto, prima di iniziare a scontare la pena.

Mongolia Interna, Notizie tardive: Donna di cinquantacinque anni muore a causa delle persecuzioni, lasciando il marito disabile e la figlia tredicenne

Dopo che Jiang Haiying è rimasta incinta di sua figlia all’età di quarantaquattro anni la donna, residente a Baotou, nella Mongolia Interna, era determinata a dare alla bambina il meglio che potesse offrire. Ma un viaggio fatto quattro anni dopo la sua nascita, per andare a far visita alla madre, ha cambiato per sempre il destino della sua famiglia.

Il 1° settembre 2014, Jiang e la figlia di quattro anni stavano aspettando di salire sul treno alla stazione di Baotou, quando la polizia l’ha fermata e arrestata davanti alla bambina.

Da allora la piccola era troppo spaventata per recarsi di nuovo alla stazione ferroviaria e tremava ogni volta che vedeva un agente di polizia. La bambina, un tempo estroversa, si è chiusa in se stessa e parlava raramente. Il padre ha lavorato instancabilmente per cercare di salvare la madre, ma senza successo.

Le autorità hanno tenuto Jiang in carcere per due anni, tentando di farla condannare per aver rifiutato di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong.

Nel 2016 anche dopo che la polizia, non avendo raccolto prove sufficienti per incriminarla, ha finalmente rilasciato la donna, ha continuato sistematicamente a molestarla.

Nel 2019, solo tre anni dopo che Jiang era tornata dalla sua famiglia e quando sua figlia aveva compiuto nove anni, suo marito è improvvisamente caduto in condizioni critiche. Sebbene sia sopravvissuto, in seguito è rimasto disabile e ha avuto bisogno che lei si prendesse cura di lui.

Per mantenere la famiglia la donna ha ripreso la sua precedente professione di insegnante e ha iniziato a offrire lezioni di ripetizione per guadagnare qualcosa.

Ma alla fine le continue molestie della polizia l'hanno stremata. Ha sviluppato dei noduli al seno ed è stata costretta ad assumere una tata per prendersi cura della figlia, mentre si è trasferita dai genitori, entrambi prossimi agli ottant’anni. L'anziana madre ha dovuto prendersi cura di lei e del padre, che ha lottato contro gli effetti collaterali di una trombosi cerebrale.

Il 10 luglio dell’anno scorso Jiang è deceduta, all’età di cinquantacinque anni.

Suo fratello si occupa ora del marito e sua madre della figlia di tredici anni.

Deceduti dopo una lunga persecuzione

Yunnan, Notizie tardive: Commerciante di gioielli muore tre anni dopo essere stato imprigionato per la sua fede

Due anni dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong un commerciante di gioielli di Kunming, nella provincia dello Yunnan, è stato arrestato e condannato a tre anni di prigione, per aver denunciato la persecuzione del regime comunista cinese contro l’antica pratica spirituale. Durante la detenzione Zhu Yandong è stato torturato e la sua salute ne ha risentito. Non si è mai ripreso a causa delle continue vessazioni subite dopo il suo rilascio, avvenuto l’8 settembre 2016. Tre anni dopo, il 25 agosto 2019, l’uomo è deceduto. Aveva cinquantuno anni.

Zhu aveva un'attività di successo nella vendita di giadeite e viveva nel lusso. Nonostante la ricchezza, si sentiva ancora vuoto dentro e gli mancava la vera felicità.

Nel febbraio 2011 un suo caro amico ha iniziato a praticare il Falun Gong e l’ha presentato anche a lui. Entrambi sono stati profondamente colpiti dai suoi profondi principi. Zhu ha trovato le risposte a molte delle domande che aveva sulla vita e che l’avevano lasciato perplesso per oltre vent’anni.

In seguito ha iniziato a praticare diligentemente il Falun Gong. Nel giro di un anno ha abbandonato tutte le sue cattive abitudini: bere, fumare e giocare d'azzardo. Nel frattempo anche l’ipertensione e il colesterolo alto sono scomparsi, oltre a molti altri problemi di salute. Ha capito il vero scopo della vita e ha ritrovato la pace interiore.

Il 9 settembre 2013, poiché ha condiviso la sua esperienza con altre persone e ha raccontato loro della persecuzione, Zhu è stato arrestato e successivamente condannato a tre anni di prigione. Le guardie carcerarie l’hanno picchiato e gli hanno iniettato farmaci tossici. La sua glicemia è aumentata rapidamente, causandogli un calo della vista. Le guardie l’hanno anche costretto a indossare una camicia di forza.

L'8 settembre 2016, quando è stato rilasciato, l’uomo era già traumatizzato fisicamente e mentalmente. Le autorità hanno continuato a perseguitarlo anche dopo il suo rilascio, causando un ulteriore deterioramento della sua salute. Alla fine, il 25 agosto 2019, Zhu è deceduto.

Ex guardia carceraria muore a causa della persecuzione della sua fede nel Falun Gong

Il 30 settembre scorso He Zhongping, ex guardia della prigione di Abazhou, nella provincia del Sichuan, è deceduta all’età di sessantasette anni, dopo essere stata perseguitata per la sua fede nel Falun Gong.

Il 14 febbraio 2003 la donna, residente a Dujiangyan, nella provincia del Sichuan, è stata arrestata per aver rifiutato di rinunciare alla sua fede ed è stata detenuta per quindici giorni. Nel mese di maggio dello stesso anno è stata nuovamente arrestata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong ed è stata tenuta in un campo di lavoro forzato per oltre due anni. Intorno all'agosto 2006 è stata rilasciata.

Nel 2008 le autorità hanno sospeso la sua pensione con la scusa che si era rifiutata di rinunciare al Falun Gong. Le è stato concesso solo un sussidio di 300 yuan (circa 41 euro) al mese. La donna ha fatto ricorso, ma le autorità hanno detto che, poiché aveva violato la legge, il sussidio era già fin troppo generoso.

Anche se in seguito il sussidio per i redditi bassi è stato aumentato a 600 yuan (circa 82 euro), era appena sufficiente per tirare avanti. He si è appellata ripetutamente ai suoi supervisori e ha chiarito loro la verità sul Falun Gong, ma senza successo.

Negli ultimi anni la sua salute ha cominciato a peggiorare e ha perso la vista. Il 6 giugno di quest’anno tre guardie della prigione di Abazhou si sono recate a casa sua, affermando che avrebbe ottenuto il ripristino della sua pensione. Lei si è fidata e ha firmato un documento, anche se non vedeva abbastanza bene per leggerlo.

Quando la figlia è andata a trovarla il giorno dopo, ha capito che le guardie l’avevano ingannata facendole firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong.

He era devastata e ha pianto per due giorni. La sua salute è peggiorata rapidamente e il 30 settembre è deceduta.

Guangdong: Ex insegnante muore dopo aver sopportato due campi di lavoro e infinite vessazioni per la sua fede nel Falun Gong

Nello scorso mese di giugno, dopo aver sopportato due campi di lavoro, sei arresti e infinite vessazioni per aver praticato il Falun Gong, un ex insegnante della città di Enping, nella provincia del Guangdong, è deceduto all’età di cinquantuno anni.

Pochi giorni prima alcuni agenti di polizia l’avevano nuovamente molestato, minacciando di sfondare la sua porta di casa e di fare irruzione.

Nel 1997 Hu ha iniziato a praticare il Falun Gong. Per aver sempre sostenuto la sua fede, è stato licenziato dalla scuola in cui lavorava e ripetutamente preso di mira dalle autorità.

Nel mese di marzo 2001 è stato arrestato. Ha fatto uno sciopero della fame per protestare contro la detenzione arbitraria, ma è stato alimentato a forza attraverso un tubo di plastica spessa comprato in un negozio di ferramenta e inserito nella narice. Il vicedirettore del centro di detenzione ha detto ai detenuti a cui aveva ordinato l'alimentazione forzata che il responsabile della prigione si sarebbe occupato di tutto se l’uomo fosse morto a causa della tortura.

Lu ha minacciato di cremare Hu mentre era ancora vivo o di portarlo in ospedale, di fargli estrarre gli organi e falsificare un documento in cui affermava che li aveva donati volontariamente.

Una volta Hu è entrato in coma a causa delle torture, ma le guardie l’hanno portato al campo di lavoro forzato di Sanshui e accusato di fingere. Nell'ospedale del campo di lavoro, le guardie l’hanno legato a un letto nella posizione dell’aquila aperta e nutrito di nuovo a forza. Due mesi dopo l’uomo è stato rilasciato, quando era ormai sul punto di morire.

Nel marzo 2007 l’agente Chen Jianhua ha scalato la recinzione e si è introdotto nel suo appartamento per arrestarlo. Hu ha ripreso lo sciopero della fame ed è stato ammanettato e incatenato alla panca della tigre. Gli è stato assegnato un altro periodo nel campo di lavoro forzato di Sanshui. Durante gli otto mesi di detenzione nell'ospedale del campo di lavoro le guardie l’hanno nuovamente incatenato a un letto e nutrito a forza. Nel frattempo i detenuti lo insultavano e cercavano di fargli il lavaggio del cervello diffamando il Falun Gong. L’uomo è stato nuovamente rilasciato quando era sul punto di morire

Dopo essersi ripreso, è andato fuori città e ha trovato un lavoro. Nel dicembre 2019 la polizia l’ha arrestato sul suo nuovo posto di lavoro e riportato al Dipartimento di polizia della città di Enping; in seguito è stato rilasciato su cauzione.

La polizia l’ha monitorato da vicino e ha installato telecamere di sorveglianza fuori dalla sua abitazione. Ha anche ordinato a suo fratello Hu Yuanhuang di controllarlo durante il giorno e di riferire della sua situazione. Le torture fisiche e mentali hanno avuto forti ripercussioni sulla salute dell’uomo, che è diventato molto debole e ha sofferto di pressione alta. Hu è deceduto nello scorso mese di giugno.

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