(Minghui.org) Una donna residente a Weifang, nella provincia dello Shandong, è stata recentemente condannata a un anno di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che vine perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 25 giugno scorso Shi Juntao, di sessantatré anni, è stata arrestata nella sua abitazione. La polizia ha fatto irruzione nell’appartamento scalando il muro. Le sono stati confiscati il computer, la stampante e altri materiali da ufficio che utilizzava per stampare il materiale del Falun Gong a casa. In seguito è stata rilasciata su cauzione per un anno.

Il 24 ottobre il tribunale distrettuale di Fangzi ha fissato un'udienza riguardo al suo caso, ma poi l'ha annullata perché il suo avvocato non ha potuto viaggiare da Pechino a Weifang a causa della pandemia. Anche l'udienza riprogrammata del 4 novembre è stata annullata, per un motivo sconosciuto.

Durante il processo del 6 dicembre Shi ha insistito sul fatto di non aver violato alcuna legge praticando il Falun Gong. Quando il giudice le ha chiesto se praticava ancora, ha risposto che prima soffriva di vari disturbi, tra cui gravi problemi allo stomaco, forti mal di testa e dolori alla schiena ma, due mesi dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, era completamente guarita. La sua famiglia è in armonia grazie alla sua pratica e non c'è modo per lei di abbandonarla.

Il giudice l'ha accusata di aver commesso un crimine stampando materiale del Falun Gong nel suo appartamento. La donna ha risposto che l'ha fatto per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione.

Il suo avvocato ha presentato per lei un’istanza di non colpevolazza, sostenendo che nessuna legge ha mai criminalizzato il Falun Gong in Cina e che il divieto sui libri del Falun Gong è stato revocato dall'Ufficio pubblicazioni cinese nel 2011. Ha detto che la sua cliente non ha infranto alcuna legge, né danneggiato qualcuno praticando la sua fede.

Al termine del processo il giudice ha annunciato la sua condanna a un anno di pena detentiva. Al momento in cui scriviamo Shi non è ancora stata presa in custodia.

Dall'inizio della persecuzione nel 1999, la donna è stata presa di mira diverse volte. È stata arrestata nel maggio 2000 e nell'agosto 2002, quando è stata detenuta rispettivamente per sette e quaranta giorni. Nel 2003 è stata nuovamente arrestata, ma non è chiaro per quanto tempo sia stata trattenuta.

Durante la detenzione è stata picchiata, colpita con i bastoni elettrici, ammanettata e incatenata. Inoltre le è stato avvolta la testa con del nastro adesivo.

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Liu Guangyong (刘光勇), ufficiale della stazione di polizia di Nanliu: +86-18663665016

Dou Zhengwei (窦正伟), giudice del tribunale del distretto di Fangzi: +86-18506368022