(Minghui.org) A metà del mese di novembre dell’anno scorso la famiglia di Zhao Qingxiang ha saputo che la donna era stata condannata a tre anni e tre mesi per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Nel mese di giugno 2013 Zhao, trentanovenne residente a Suzhou, nella provincia del Jiangsu, ha iniziato a praticare il Falun Gong. Ritiene che questa pratica le abbia dato una spinta energetica e l'abbia trasformata in una persona migliore e rispettosa degli altri.
Il 3 novembre 2021 la donna è stata denunciata e arrestata, mentre distribuiva materiale informativo del Falun Gong. Più di dieci agenti in borghese hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno confiscato oltre 100 libri del Falun Gong, opuscoli informativi, telefoni cellulari, computer portatili e altro materiale. L’irruzione è durata dal primo pomeriggio fino alle 21:00, quando gli agenti se ne sono andati.
I familiari di Zhao, quando hanno chiesto una lista degli oggetti confiscati, sono stati respinti dagli agenti. L’avviso di detenzione consegnato dalla polizia riportava una data sbagliata e non menzionava direttamente il Falun Gong. La donna è stata invece accusata di diffondere informazioni su un culto malvagio.
Dopo l’irruzione nell’appartamento, durante la notte Zhao è stata interrogata nella stazione di polizia di Sujin. È stata trattenuta lì per due giorni, prima di essere condotta in una struttura di quarantena per COVID, dove è rimasta per due settimane, prima di essere trasferita al centro di detenzione Huangdai nº 4.
Poiché Zhao si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, le guardie del centro di detenzione l'hanno immobilizzata su una sedia di ferro, privata del sonno e le hanno impedito di mangiare e di bere.
Durante più un anno di detenzione il suo avvocato ha potuto farle visita quattro volte, sempre attraverso incontri in videoconferenza strettamente monitorati dalle guardie.
La polizia ha poi sottoposto il suo caso alla Procura distrettuale di Wujiang, che l'ha incriminata e ha trasferito il caso al tribunale del distretto di Wujiang.
All’inizio del mese di luglio Zhao è comparsa in tribunale e a metà novembre il giudice ha informato il suo avvocato del verdetto. La donna è stata trasferita in un altro luogo di detenzione, ma le autorità hanno tenuto i suoi familiari all'oscuro della sua situazione.
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