(Minghui.org) Due coniugi residenti a Benxi, nella provincia del Liaoning, sono stati entrambi condannati a tre anni di prigione per aver praticato il Falun Gong. Dopo l’arresto, al marito sono state negate le visite dei familiari.

Il Falun Gong è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

L’8 dicembre 2021 Ren Guifen e suo marito Li Hongjun, entrambi di 60 anni, sono stati arrestati. Il 22 giugno dell’anno scorso Ren è stata processata e mesi dopo è stata condannata a tre anni di prigione. Non è chiaro quando Li sia stato processato, ma anche lui è stato condannato a tre anni nello stesso periodo.

Il 2 novembre la donna è stata ammessa nel carcere femminile della provincia del Liaoning. Le autorità non hanno mai informato i familiari sul luogo dov’è stato portato il marito, dal momento del suo arresto. Ci sono voluti molti sforzi da parte loro per scoprire, finalmente, che si trovava nella prima prigione della città di Shenyang. Vi si sono recati numerose volte, ma all’uomo sono sempre state negate la visite. Il praticante ha potuto infine telefonare ai suoi cari, ma non ricevere visite.

Non è la prima volta che entrambi I coniugi vengono presi di mira per la loro fede. In precedenza Li è stato condannato a tre anni di lavori forzati e ha scontato 10 anni in prigione. Ren ha scontato 12 anni di pena detentiva.

Dettagli dell’ultima persecuzione

L’8 dicembre 2021 i coniugi e la sorella di Ren, Ren Guie, sono state arrestati e trattenuti nel centro di detenzione della città di Benxi.

Il 22 giugno dell’anno scorso le sorelle sono state processate in videoconferenza dal tribunale distrettuale di Nanfen. Ren Guifen ha agito in propria difesa, presentando un’istanza di non colpevolezza. Ha sostenuto che nessuna legge in Cina ha mai considerato il Falun Gong come crimine e che l’Ufficio cinese delle pubblicazioni, nel 2011, ha revocato il divieto sui libri del Falun Gong.

Più tardi il giudice ha condannato Ren Guifen a tre anni di prigione. Non è chiaro se sua sorella sia stata condannata.

Nel centro di detenzione il marito ha sofferto di pressione sanguigna estremamente alta. Dopo essere stato portato in ospedale, il tribunale distrettuale di Nanfen ha deciso di processarlo in videoconferenza. Non è chiaro se si sia svolta un’udienza prima della condanna.

Persecuzioni passate

Nel 2000 all’uomo sono stati inflitti tre anni nel campo di lavoro forzato della città di Benxi per essersi recato a Pechino ad appellarsi in favore del Falun Gong. Sebbene sia stato rilasciato nel settembre 2001 per scontare il resto del tempo ai domiciliari, le autorità hanno continuato a molestarlo. Tre mesi dopo è stato costretto a vivere da sfollato per evitare la persecuzione.

Il 12 maggio 2002 Li è stato nuovamente arrestato nella città di Liaoyang, per aver tentato di esporre materiale informativo del Falun Gong. Nell’agosto 2002 il tribunale distrettuale di Hongwei lo ha condannato in segreto a 10 anni. Due mesi dopo è stato ammesso nella prima prigione di Shenyang e, dopo altri 30 giorni, è stato trasferito in un’altra struttura carceraria. Alla sua famiglia non è stato permesso di fargli visita e nemmeno sapere dove si trovasse.

Nei primi anni della persecuzione anche la moglie è stata condannata a tre anni, trascorsi nel campo di lavoro forzato di Masanjia, dove è stata costantemente picchiata e sottoposta ad un intenso lavaggio del cervello. Inoltre, è stata costretta a lavorare senza retribuzione, per almeno 16 ore al giorno.

Nel luglio 2003 è avvenuto il successivo arresto di Ren, prima di essere condannata, all’inizio di novembre 2003, a 12 anni dal tribunale distrettuale di Pingshan. Nella prigione femminile della provincia del Liaoning, è stata costretta a lavorare senza retribuzione fino alle 21:00 e a stare in piedi dalle 22:00 fino alle 2:00 di notte o anche più. Le altre detenute si sono alternate per controllarla e, se si addormentava, veniva picchiata. La donna era monitorata anche durante il giorno, mentre lavorava. Se aveva un colpo di sonno, le detenute la picchiavano. A causa delle continue percosse e del lavoro forzato, la sua colonna vertebrale è stata gravemente danneggiata. Per molti anni ha sofferto di dolori lombari.

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