(Minghui.org) Lo scorso mese di maggio un uomo, residente a Mishan nella provincia dell’Heilongjiang, è stato condannato a due anni di prigione per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Al momento in cui scriviamo, Zhao Bo è stato ammesso nella prigione di Tailai e non gli è stato permesso di ricevere visite dai suoi familiari.

Zhao Bo

Il 20 febbraio 2021 Zhao, di 51 anni, è stato arrestato, ma è stato presto rilasciato su cauzione. La polizia gli ha confiscato il cellulare e il tablet. Quando, un anno dopo, è scaduta la sua cauzione, l’uomo ha chiesto alla polizia di poter chiudere il suo caso, solo per ricevere altri sei mesi agli arresti domiciliari.

Durante tale periodo, la polizia lo ha interrogato diverse volte e lo ha accusato di tenere materiali del Falun Gong in casa. L’uomo ha sostenuto che l'ufficio pubblicazioni cinese ha revocato il divieto sui materiali del Falun Gong, ma la polizia ha ignorato le sue spiegazioni.

Nel mese di settembre dell’anno scorso Zhao è stato indotto con l'inganno a recarsi alla stazione di polizia, ma è stato arrestato e preso in custodia. Ai suoi familiari non è stato permesso di fargli visita, o d’inviargli dei vestiti nel centro di detenzione della città di Mishan. Lo scorso mese di maggio, dopo averlo condannato, il tribunale non ha mai informato i suoi familiari del processo, né ha fornito loro una copia del verdetto.

Dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, Zhao, ex dipendente della compagnia elettrica locale, ha smesso di bere, fumare, giocare d'azzardo e appropriarsi indebitamente di strumenti appartenenti alla sua azienda. È diventato anche un lavoratore coscienzioso, un figlio devoto e una persona generosa. Nel 1998 ha donato cinque mesi di stipendio alle vittime delle alluvioni. Il suo ultimo arresto e la successiva detenzione hanno però devastato i suoi genitori. Non riuscivano a capire perché il governo avrebbe messo in prigione il loro figlio, soltanto per aver cercato di essere una brava persona. Suo padre ha perso l'appetito, invecchiando rapidamente. Sua madre si è sentita così disperata che ha persino tentato diverse volte il suicidio.

Oltre alla sua ultima condanna, nel 2003 Zhao è stato condannato a sette anni per aver scritto con lo spray il messaggio: “La Falun Dafa è buona” sui pali della luce. Le guardie nella prigione di Mudanjiang lo hanno tenuto in cella d’isolamento e lo hanno colpito sulle parti sensibili con bastoni elettrici.

A causa della pressione per la persecuzione, sua moglie ha divorziato, rifiutando di prendersi cura della loro figlia. Dopo che Zhao è stato rilasciato, le ha dato la maggior parte del denaro ricavato dalla vendita del loro appartamento e si è assunto la responsabilità di prendersi cura di sua figlia, facendo lavori saltuari, perché era stato licenziato dalla compagnia elettrica.

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