(Minghui.org) Il 25 luglio scorso Che Ruichun, di 82 anni della città di Kunming, nella provincia dello Yunnan, è stata incarcerata nella seconda prigione femminile della provincia dello Yunnan per scontare due anni perché pratica il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Il 3 ottobre 2021 Che Ruichun, insegnante in pensione, è stata arrestata e rilasciata su cauzione la sera stessa. É stata incriminata il 23 febbraio di quest’anno e processata il 27 marzo. Dopo essere stata condannata il 21 aprile ha presentato un appello che è stato respinto il 2 giugno. Aveva scritto una mozione per il riesame del suo caso, ma a luglio è stata riportata in carcere prima di poterla presentare.

L’ufficio della previdenza locale le ha ordinato di restituire il 70% della pensione che le era già stata erogata tra l’arresto e il ricovero in carcere, citando una politica che impedisce ai pensionati di ricevere i benefici pensionistici durante il periodo di detenzione (anche se la legge cinese sulla previdenza sociale e il diritto del lavoro non prevedono clausole di questo tipo). Il restante 30% doveva essere destinato alle sue spese, non è chiaro se Che abbia rispettato l’ordine, ma l’erogazione della pensione le è stata completamente interrotta nell’agosto scorso.

Arrestata e rilasciata su cauzione

Il 3 ottobre 2021 Chen è andata a fare la spesa in un mercato locale e ha dato a un venditore un opuscolo del Falun Gong. Il venditore l’ha preso volentieri. La donna è poi andata a Walmart, proprio di fronte al mercato per comprare del pane, dov’è stata arrestata da un agente in borghese prima che entrasse nel negozio; molto probabilmente l’agente l’ha notata mentre parlava con il venditore e l’ha seguita fin lì.

L’agente l’ha portata alla stazione di polizia di Daguanlou. Quando gli agenti l’hanno accompagnata a casa hanno fatto irruzione nella sua abitazione e confiscato molti dei suoi effetti personali, mettendoli in una grande borsa, senza contarli o fornirle un elenco degli oggetti. La praticante ha pregato la polizia di non requisire il ritratto del fondatore del Falun Gong, né il libro Zhuan Falun.

In seguito la polizia è tornata e ha preso il libro e il ritratto quando non c’era nessuno in casa. Gli agenti hanno anche preso la sua rubrica telefonica.

La praticante è stata interrogata alla stazione di polizia, prima di essere portata all’ospedale Xinhua per un esame fisico. Le sono state riscontrate cattive condizioni di salute ed è stata rilasciata su cauzione dopo la mezzanotte del giorno stesso. La famiglia le ha detto che la polizia ha fissato una cauzione di 1.000 yuan (circa 132 euro) valida per un anno.

Cauzione di un anno seguita da sorveglianza residenziale

Il 23 settembre dello scorso anno Che ha ricevuto un “avviso di valutazione” dal Dipartimento di polizia del distretto di Xishan che supervisiona la stazione di polizia di Daguanlou.

Nel predetto avviso di valutazione si affermava che il dipartimento di polizia aveva esaminato gli oggetti confiscati a casa sua e l’opuscolo del Falun Gong che aveva dato al venditore al mercato, stabilendo che si trattasse di “propaganda di culto illegale”.

Che non l’ha riconosciuto. Per legge solo una terza parte indipendente ha l’autorità di verificare e autenticare le prove dell’accusa.

Il 3 ottobre dello scorso anno la famiglia e la praticante si sono recati alla stazione di polizia di Daguanlou per chiedere la restituzione della cauzione dei 1.000 yuan (perché quel giorno sarebbe scaduta la cauzione di un anno). Gli agenti hanno addotto come scusa la pandemia e i vari impegni e si sono rifiutati di restituire il denaro e di revocare la cauzione.

Che ha saputo in seguito che il Dipartimento di polizia del distretto di Xishan l’ha messa sotto sorveglianza residenziale e ha sottoposto il suo caso alla Procura del distretto di Xiahsn, non appena è scaduta la cauzione di un anno.

Interrogatorio e incriminazione

Il 16 febbraio scorso quattro persone si sono recate a casa di Che per interrogarla. Quando hanno mostrato i loro documenti Che ha notato che due di loro provenivano dalla Procura del distretto di Xishan e gli altri due dalla stazione di polizia di Daguanlou.

I due procuratori hanno insistito sul fatto che la donna abbia commesso un crimine praticando il Falun Gong, altrimenti non avrebbero dovuto processarla. Uno di loro ha presentato un modulo e le ha chiesto di firmarlo. La praticante ha notato una domanda sul modulo che chiedeva: “Ha negato il parere di valutazione del Dipartimento di polizia del distretto di Xishan?”. Non le era mai stato mostrato il modulo né le era stata posta una domanda del genere prima della visita del personale del procuratore, ma ha visto che alla domanda era stato risposto “No”.

Che ha espresso la sua preoccupazione per la validità del modulo e il personale del procuratore l’ha ritirato e se n’è andato senza insistere per farglielo firmare.

Il 23 febbraio il procuratore Su Jing ha incriminato Che e ha subito trasmesso il caso al tribunale del distretto di Xishan che l’ha assegnato al giudice Zhu Dandan.

Che ha scritto una lettera al giudice Zhu, spiegando che il procuratore non ha indagato sul caso e ha richiesto a Zhu di ritirarlo, Zhu non ha risposto.

Condannata a due anni dopo un’udienza segreta in tribunale

Il 27 marzo il tribunale del distretto di Xishan ha tenuto un’udienza segreta sul caso di Che, senza permettere al pubblico di assistere. Il giudice Zhu ha ignorato la praticante quando ha protestato per l’udienza segreta, e ha chiesto al procuratore Su di essere escluso dall’udienza, perché quest’ultimo non ha corretto la violazione delle procedure legali da parte della polizia nell’arresto e nella raccolta delle prove contro di lei.

Il procuratore Su ha accusato Che di aver violato l’articolo 300 della legge penale che stabilisce che chiunque utilizzi una “organizzazione di culto” deve essere perseguito nella misura massima prevista dalla legge.

Che ha sostenuto che nessuna legge in Cina definisce il Falun Gong una “setta”, quindi l’articolo 300 non si applica al suo caso. Il procuratore Su ha sostenuto che gli oggetti confiscati a casa di Che e l’opuscolo sul Falun Gong che ha dato al venditore al mercato sono la prova che ha infranto la legge e minato l’applicazione della legge.

La donna ha ribattuto che gli oggetti confiscati erano tutti suoi legittimi beni e non hanno causato alcun danno a nessun individuo o alla società in generale, tantomeno hanno minato l’applicazione della legge. Ha sfidato Su a mostrare l’opuscolo del Falun Gong in tribunale e a far vedere a tutti quale contenuto era “illegale”.

Sia Su che Zhu l’hanno ignorata, Su ha poi tirato in ballo il “parere di valutazione” del dipartimento di polizia, Che le ha ricordato che il dipartimento di polizia, in quanto ente preposto all’applicazione della legge, non ha l’autorità di autenticare le prove dell’accusa, poiché ciò causerebbe un conflitto di interessi.

Che ha chiesto l’assoluzione, ma il giudice Zhu l’ha condannata a due anni con una multa di 3.000 yuan (circa 395 euro) il 21 aprile di quest’anno. Al processo hanno partecipato i giudici aggiunti Meng Meili e Yang Haiyan e il cancelliere Wen Xiaolan.

Appello respinto

Che si è appellata al tribunale intermedio della città di Kunming, chiedendo che il verdetto di colpevolezza fosse annullato e che lo Stato la risarcisse per il torto subito. Ha inoltre chiesto che tutte le persone coinvolte nel suo arresto e nel processo siano ritenute responsabili.

Nel suo appello ha ribadito le dichiarazioni chiave della difesa fatte durante il processo e ha anche descritto dettagliatamente il contenuto dell’opuscolo sul Falun Gong, che è stato usato come prova chiave contro di lei, ma non è mai stato presentato in tribunale.

La praticante ha spiegato che l’opuscolo conteneva quattro storie di persone che hanno tratto beneficio dalla pratica o dal sostegno del Falun Gong. La prima storia riguarda una famiglia di tre persone che è guarita dalla COVID praticando il Falun Gong. La seconda storia riguarda un giovane uomo il cui volto era deformato a causa di una malattia; il suo viso è tornato allo stato originale dopo aver letto lo Zhuan Falun e aver praticato il Falun Gong. La terza storia riguarda una giovane donna in fin di vita che è stata salvata dicendo che la Falun Dafa è buona. L’ultima storia riguarda uno studente che era solito marinare la scuola e che è diventato uno studente migliore dopo che alcuni praticanti del Falun Gong gli hanno parlato dell’importanza di essere una brava persona, e non ha più saltato la scuola.

Che ha detto che le storie non possono in alcun modo essere usate come prova contro di lei, perché servono solo a dimostrare come il Falun Gong sia di beneficio alle persone.

Il 2 giugno il tribunale intermedio ha confermato il suo verdetto di colpevolezza; il giudice presiedente era Niu Kehui; i suoi giudici aggiunti erano Zhao Yong e Li Xiangyun e il cancelliere era An Dezhen.

Ripresa in custodia prima di poter presentare la sua mozione

Dopo che il suo appello è stato respinto durante il mese di giugno, la polizia ha ripetutamente portato Che in ospedale per accertamenti fisici, ma ogni volta è stata giudicata in cattive condizioni di salute e il centro di detenzione locale ha rifiutato di ammetterla.

Il 25 luglio la polizia l’ha sequestrata di nuovo e l’ha portata direttamente alla Seconda prigione femminile della provincia dello Yunnan, che l’ha ammessa senza esaminare i suoi referti sanitari.

Che ha scritto una mozione per il riesame del suo caso, chiedendo la revoca della sentenza del tribunale intermedio, un nuovo processo e l’assoluzione, ma è stata portata in prigione prima di avere la possibilità di presentare la sua mozione al tribunale intermedio.